SIRTE - I miliziani dello Stato islamico si addentrano nella Libia dilaniata dalla guerra civile. Miliziani jihadisti sono arrivati a Sirte, a 433 chilometri dalla capitale Tripoli. Testimoni locali riferiscono al sito web libico "al Wasat" che dalla scorsa notte ci sono dei posti di blocco lungo le vie principali della città. Gli uomini del gruppo terrorista hanno fermato tutte le auto in transito, chiedendo le generalità e la tribù di appartenenza. Due giorni fa un convoglio con 70 miliziani dello Stato islamico è giunto in città dal Sudan e hanno compiuto una parata militare.

Lo Stato islamico ha issato la sua bandiera nera sul punto più alto della città e sui palazzi del governo, secondo quanto riferisce l'emittente televisiva "al Arabiya". Lo hanno fatto dopo la cacciata delle milizie di Misurata che si sono ritirate dalla zona. In questi mesi i caccia libici delle milizie "Alba" hanno compiuto una serie di raid aerei contro le postazioni dello Stato islamico alle porte di Sirte. In risposta lo Stato islamico in Libia ha compiuto attentati e attacchi contro la base aerea di Misurata.

L'Is è considerato il responsabile anche dell'esplosione di ieri notte a Misurata, dove è rimasto ucciso il responsabile dei servizi segreti militari Taher Al-Wesh. Secondo una fonte militare nell'attentato sono rimaste ferite anche altre quattro persone. L'ordigno sarebbe stato piazzato sotto la vettura del colonnello parcheggiata davanti ad una moschea.

Violenti scontri sono esplosi intanto anche a Bengasi tra jihadisti di Ansar al Sharia coordinati con elementi della Shura dei rivoluzionari e i militari. Secondo le forze armate "7 assalitori sono morti e decine sono rimasti feriti dopo un attacco lanciato dagli estremisti contro una base delle forze speciali ad al Leithy". Il colonnello Wanis Boukhmada ha affermato che le forze libiche hanno subito un "terribile attacco con alcune perdite", ma hanno respinto gli estremisti. Fonti mediche parlano di "16 militari uccisi".