WASHINGTON - Gli Stati Uniti sono in trattative con paesi del Nord Africa per un possibile posizionamento di droni americani da utilizzare contro lo Stato islamico in Libia. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali la mossa rappresenta una significativa espansione della lotta al Califfato nell'area. "Quello che cerchiamo di fare è affrontare le sfide sul fronte dell'intelligence", afferma un esponente dell'amministrazione Usa. Una base in Nordafrica, aggiunge, vicino alle roccaforti dell'Isis in Libia, aiuterebbe gli Stati Uniti "a capire cosa sta succedendo".

Ogni eventuale installazione, spiega la fonte, dovrebbe essere una base pre-esistente, sotto il controllo del governo del paese che la ospita, che concederebbe agli Stati Uniti il permesso di posizionare droni e un numero limitato di personale. Meno di una settimana fa, d'altra parte, in un discorso al Pentagono il presidente americano Barack Obama aveva parlato della necessità di rafforzare l'impegno contro lo Stato islamico.

Finora nessun dei paesi che avrebbe potuto offrire l'accesso a una base lo ha fatto. Pur ritenendo l'Is una minaccia, i governi temono che i terroristi prenderebbero di mira i loro paesi, se accettassero di ospitare militari americani. La Libia peraltro è ancora lontana da una pacificazione nonostante la prima intesa raggiunta tra varie fazioni, sotto l'egida dell'Onu. Un accordo che però non è stato riconosciuto dal governo di Tripoli. 

Oggi peraltro è previsto un discorso di David Cameron sull'Is.  Il premier britannico intende spendere di più in "aerei spia, droni e forze speciali" come le celebri teste di cuoio del 'Sas' (Special Air Services e la versione della Royal navy, Sbs) per combattere la crescente minaccia dello Stato islamico. Oggi dunque dovrebbe rassicurare l'alleato Usa: Londra rispetterà gli impegni sul fronte militare, nonostante i tagli al bilancio del welfare da 12 miliardi di sterline.