BAGDAD - Sangue in Iraq sulla festa dell'Eid al-Fitr che celebra la fine del Ramadan: l'Is ha rivendicato un attacco kamikaze con autobomba che ha fatto più di 100 morti, tra cui molti bambini, nel centro di Khan Bani Saad, 30 chilometri a nord-est della capitale Bagdad.  I militanti del gruppo Stato islamico hanno rivendicato in un comunicato la responsabilità dell'esplosione. L'attentato, uno dei più gravi da quando l'Is ha conquistate vaste zone del Paese, ha fatto crollare diversi edifici schiacciando sotto le macerie intere famiglie che stavano festeggiando.

Il gruppo jihadista ha fatto sapere che il suo kamikaze ha preso di mira i "negazionisti", come vengono chiamati gli sciiti dal gruppo sunnita. Nella rivendicazione, pubblicata su Twitter, i militanti hanno affermato che l'attentatore suicida a bordo dell'autobomba aveva con sè circa tre tonnellate di esplosivi e che l'attacco è stato eseguito per vendicare la morte di musulmani sciiti ad Hawija. Secondo fonti ospedaliere e della polizia, l'esplosione è stata talmente forte da far crollare alcuni edifici intorno al mercato colpito. Il maggiore della polizia Ahmed al-Tamimi ha descritto come "devastanti" i danni prodotti dall'autobomba. "Alcune persone usavano le scatole per le verdure per raccogliere i resti dei bambini", ha aggiunto. Un altro agente di polizia ha riferito che le squadre di soccorso stanno ancora estraendo corpi dalle macerie e che quindi il numero dei morti potrebbe aumentare ancora.

Una folla sconvolta si è riversata in strada e ha spaccato i finestrini delle auto in sosta per sfogare la rabbia. Il governo di Diyala, una provincia mista di sciiti e sunniti già finita nel mirino jihadista, ha proclamato tre giorni di lutto e ha ordinato la chiusura di tutti i parchi fino al termine della festività per motivi di sicurezza.