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タイのバンコクで爆弾テロ。19名以上が死亡、負傷者は117名か

 バンコクの商業地区の中心地の人気のある祠の近くで爆弾が爆発し、少なくとも19名が死亡し、117名が負傷した。このことにタイは衝撃を受けている。救援隊は、死体が散乱する禍々しい光景を目にすることになった。タイでは十年ほど前から政治的な対立がつづいているが、このような攻撃が行われたことはなかったのである。
 警察によると、爆弾は3 kg以上のTNTを含んでいたとみられており、現地時間で夕方の6時55分に、バンコクの中心部のラチャプラソン交差点で爆発した。爆発現場の通りの向かい側に設置されたカメラが、エラワン祠と交通信号の間で発生した爆発の瞬間を録画していた。数台のオートバイと自動車が炎上したが、とくにエラワン祠を訪れていた観光客数十名が犠牲になった。ここは人気の高い場所で、毎日数千名のタイ人や観光客が訪問するが、とくに中国人の人気が高い。
 負傷者には重傷者が多く、犠牲者の数はさらに増えると懸念されている。犠牲者の遺体を収容した後にも、周囲には半径15 mにわたって人体の一部が散乱していた。犠牲者には外国人も多く、2名の中国人が死亡したことが確認されている。
 犯行声明は発表されておらず、タイでのこれまでの傾向からして、声明は発表されないものとみられる。軍事政権のさまざまな筋が矛盾した声明を発表しているが、どれも間接的にではあるが、現政権を批判する人々の犯行とみなしている。プラウィット・ウォンスワン国防副大臣は、この犯行は「タイの経済と観光業を破壊しようとしたもの」と語っている。
 タイでは伝統的に権力構造が不透明であるが、現在では政治的に、二つの党派に対立しているだけに、犯行の実行者についてはさまざまに推測されている。クーデターを支援する側と批判する側の対立が存在するだけではない。タイの軍部がつねに王政を擁護するプロパカンダを展開しているだけに、政権を批判する意見はすべて国家への裏切りとみなされがちである。

 さらにタイ南部の分離派のゲリラによる攻撃とみなす意見もある。ゲリラによる攻撃で、2004年以来、すでに6000名が死亡しているのである。ただし南部のゲリラがこれほど離れた場所で犯行を実行したことはない。また最近タイが、中国で差別されているウイグル人を100名ほど国外追放して中国に送還したことも、この場所が中国人にとくに好まれていることもあって、関連があるものとみられている。

 

 

Bomba nel centro di Bangkok, almeno 19 morti. Il ministro: “Volevano distruggere il turismo”

I testimoni: «Un cratere e brandelli di corpi ovunque». Tra i morti anche 3 stranieri
 
 

Una bomba all’ora di punta, all’esterno di un popolare santuario, ha causato almeno 19 morti e 117 feriti questa sera nel cuore del quartiere commerciale di Bangkok: una strage che ha scioccato la capitale thailandese. Macabre scene di corpi martoriati si sono presentate ai soccorritori, in una Thailandia che per quanto sia abituata alle divisioni politiche da un decennio, non aveva mai visto un attacco simile. 

 

 
 

 

L’ordigno - secondo la polizia contenente almeno tre chili di tritolo - è esploso alle 18:55 locali in un angolo dell’incrocio Ratchaprasong, uno dei principali nel centro. Una telecamera dal lato opposto ha ripreso il momento dell’impatto, tra l’ingresso dell’Erawan e un semaforo: la deflagrazione ha dato alle fiamme alcuni motorini e taxi di passaggio. Ma soprattutto, ha travolto le decine di visitatori del santuario Erawan, ogni giorno meta di migliaia di thailandesi e di turisti, in particolare cinesi. Tredici persone sono morte sul colpo, altre sei in ospedale.  

 

 

 
 

 

“HO VISTO PERSONE SBUDELLATE”  

Si teme che il bilancio peggiori ancora, data la gravità delle ferite: anche dopo la rimozione dei corpi, nell’area una quantità di resti umani era sparsa in un raggio di 15 metri. Tra le vittime anche molti stranieri, con due cinesi confermati tra i morti. 

«L’onda d’urto non mi ha centrato per poco. Ho visto gente piangere e persone sbudellate, scene davvero orrende», ha raccontato all’Ansa un italiano residente a Bangkok, da quasi sette anni, scampato per miracolo alla bomba. «Le persone sono scappate nel panico, mentre altri cercavano di rianimare inutilmente una persona gravemente ferita, era come se gli fosse passato sopra un gigante. Per il timore di un’altra bomba, sono presto fuggito anch’io», ha aggiunto Marco, negli occhi le immagini dell’orrore appena visto. 

 

 

NESSUNA RIVENDICAZIONE  

L’attentato non è stato rivendicato, e considerati i precedenti in Thailandia è probabile che tale rimarrà. Diversi esponenti del governo militare hanno rilasciato dichiarazioni contrastanti, alternando accuse indirette al campo del dissenso e valutazioni prudenti. Ma il vicepremier e ministro della difesa Prawit Wongsuwan, ha parlato di attacco «voluto per distruggere l’economia e il turismo». 

 

«Chiunque abbia piazzato questa bomba è crudele e intendeva uccidere», ha tagliato corto il capo nazionale della polizia Somyot Poompummuang. «Mettere una bomba in quel punto significa volere vedere un sacco di persone morte». 

 

ATTACCO ALLA MONARCHIA?  

In una Thailandia dove la struttura di potere è tradizionalmente opaca, le speculazioni sulle possibili responsabilità sono già ovunque, specie ora che il Paese è spaccato in due campi politici. Non solo pro o contro il golpe: dato che i militari stanno alimentando incessantemente la propaganda monarchica, ogni espressione di dissenso viene subito considerata un tradimento della patria. 

 

Chi appoggia la giunta attribuisce istintivamente l’attacco ai fedeli all’ex premier Thaksin Shinawatra, la cui sorella Yingluck è stata deposta dal golpe dello scorso anno; da quel campo, in serata sono già arrivate categoriche smentite individuali di ex alti esponenti delle «camicie rosse», che nel 2010 occuparono per due mesi proprio l’incrocio Ratchaprasong e furono cacciate con una repressione militare costata 91 morti. Chi è contro il golpe tende a considerare qualsiasi episodio poco chiaro come un lavoro sporco del regime per legittimarsi come difensore della patria. 

 

L’IPOTESI DELLA GUERRIGLIA SEPARATISTA  

C’è anche l’ipotesi della guerriglia separatista islamica nel sud, che dal 2004 ha causato oltre 6 mila morti; ma finora non si era mai spinta al di fuori di quelle remote province. E il fatto che di recente la Thailandia avesse rimpatriato in Cina oltre 100 uiguri, la minoranza musulmana discriminata da Pechino, è un’altra pista considerata dato che l’Erawan viene visitato da masse di turisti cinesi. I cui arrivi in Thailandia si sono impennati negli ultimi anni, e potrebbero ora subire un brusco calo per timori sulla sicurezza. L’attacco giunge infatti in un periodo delicatissimo. Con il venerato re Bhumibol (87 anni) sempre più debole e una successione delicata all’orizzonte, la giunta sta lanciando crescenti segnali di voler restare al potere a lungo, rinviando con continui espedienti la transizione verso la democrazia e reprimendo il dissenso. Proprio ieri, a Bangkok era una giornata di festa: decine di migliaia di fedeli alla monarchia hanno partecipato a una pedalata di beneficenza in onore dell’anziana e malata regina. Ventiquattro ore dopo, quelle celebrazioni hanno lasciato spazio all’orrore.  

 

 

Quell’incrocio dove si incontrano turisti, religioni e culture (di B. Ruffilli)  

 

FARNESINA AL LAVORO  

La Farnesina fa sapere che l’Unità di crisi sta effettuando le verifiche necessarie per accertare la presenza di italiani sul luogo dell’esplosione. La situazione però, spiegano dal ministero degli Esteri, è molto caotica e si attende di avere un quadro più chiaro nelle prossime ore.