IL CAIRO - "Duecento combattenti nigeriani di Boko Haram sono giunti a Sirte per sostenere l'Is", ormai insediato nella città costiera libica da alcuni mesi. A riferirlo sono fonti libiche concordanti, secondo le quali "i jihadisti nigeriani sono arrivati in Libia passando dai Paesi confinanti, come il Niger".

La notizia dell'arrivo dei fondamentalisti nigeriani in Libia era già trapelata nei giorni scorsi dopo che alcuni esperti a vari siti di informazione africana avevano stimato "tra gli 80 e i 200 combattenti Boko Haram pronti a unirsi ai tagliagole dello Stato Islamico a Sirte".

"L'apertura delle rotte migratorie dalla Nigeria attraverso il Niger orientale fino alla Libia ha reso il viaggio di questi combattenti abbastanza semplice, e lo Stato islamico può facilmente permettersi di pagare i contrabbandieri per portare militanti e armi lungo questa strada", aveva affermato giorni fa Jacob Zenn, esperto nigeriano a un quotidiano britannico. Un allarme rilanciato anche dal governo nigeriano che aveva avuto notizia di "nigeriani che si erano messi in viaggio per unirsi ai gruppi terroristi che operano nel nord Africa".

Boko Haram - che mira a stabilire uno Stato con la sua rigorosa interpretazione della legge islamica -, ha giustiziato circa 14 mila persone dal 2009. Negli ultimi tre giorni circa 80 persone sono state uccise in vari villaggi nel nord-est della Nigeria: 68 persone in un attacco contro il villaggio di Banu venerdì sera, e undici nei due villaggi vicini sabato e domenica.

Fin'ora, gli attacchi hanno avuto luogo principalmente nel nord-est, con bombardamenti sporadici in Nigeria centrale. L'alleanza con lo Stato Islamico è stata stretta all'inizio dell'anno. Ora, secondo quanto riferito dal portavoce del Dipartimento dei Servizi di Stato Tony Opuiyo dopo l'arresto di circa 20 membri di alto livello in varie località, i combattenti stanno espandendo la propria rete terroristica in tutta la Nigeria. Gli arresti sono avvenuti nel corso delle ultime otto settimane nel negli stati settentrionali di Gombe e Kano, ma anche in quello centrale di Plateau e in quelli meridionali di Lagos e Enugu.

Tra le persone fermate c'è Usman Shuaibu, che ha contribuito ad organizzare i recenti attentati suicidi nel nord-est della Nigeria ed è direttamente collegato al leader del gruppo, Abubakar Shekau. Arrestato anche uno dei maggiori esperti di esplosivi di Boko Haram, Ahmed Mohamamed.