MOSCA - Il canale tedesco Zdf ha annunciato che gli Stati Uniti hanno programmato di installare altre armi nucleari in Germania. Il ministero della Difesa di Berlino ha rifiutato di commentare, mentre un portavoce del Pentagono, sentito dall'agenzia russa Sputnik, ha detto che gli Usa non ritengono di violare i trattati sulle armi nucleari.

Dopo l'annuncio arriva la dura risposta del Cremlino: "La decisione degli Stati Uniti sconvolgerebbe l'equilibrio strategico delle forze armate in Europa e richiederà una contromossa  da parte della Russia, ha detto Dmitry Peskov, portavoce del presidenza russa . "Questo è un altro passo, purtroppo molto grave, verso l'accrescimento della tensione sul continente europeo" ha continuato.

L'agenzia Interfax, citando una fonte militare, ha dichiarato che la Russia potrebbe posizionare missili balistici tattici Iskander a Kalinigrad se gli Stati Uniti dovessero collocare le armi nucleari in Germania. Secondo le fonti la decisione finale potrebbe essere presa dopo una dettagliata analisi della potenziale minaccia. Kalinigrad (la ex città prussiana di Konisberg) fu annessa alla Russia dopo la Seconda guerra mondiale ed è separata dal resto del territorio russo. L'exclave di 15.000 chilometri quadrati sul Mar Baltico confina con Lituania e Polonia.

Ieri il portavoce del Cremlino, in occasione della visita del segretario generale della Nato in Ucraina, aveva denunciato i piani di Kiev per entrare nell'Alleanza Atlantica. "Certamente - ha dichiarato Peskov, citato dalla Tass - ogni espansione di un'organizzazione come la Nato in direzione dei nostri confini renderà indispensabile nostre contromisure per garantire la sicurezza nazionale". Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg aveva chiesto il ritiro delle truppe russe dall'est ucraino e la piena attuazione degli accordi di Minsk. "Vediamo da tempo che la Russia è presente lì, che ci sono militari russi nell'est ucraino che continuano ad aiutare e guidare i separatisti nella gestione delle truppe e nella logistica", ha dichiarato in una conferenza stampa a Kiev con il presidente Petro Poroshenko.