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トルコ、ロシアの戦闘機を領空侵犯で撃墜

  ロシアの戦闘機Su-24が、トルコの領空を侵害したとして、今朝の9時24分頃に、シリア国境近くで、トルコの2機の戦闘機F-16によって撃墜された。冷戦が終わってからというもの、NATOの加盟国がロシアの航空機を撃墜したのはこれが初めてであり、すでに困難なものとなっているシリア危機の解決をさらに複雑なものとしている。
 撃墜された戦闘機の2名のパイロットについてはまだ謎が残っている。この2名のパイロットは、戦闘機が攻撃される前にパラシュートで離脱した。ロシア政府によると、1名は落下中に死亡したが、もう1名については明確な情報がない。
 ロシアのプーチン大統領は、「テロリズムの共犯者から、背中を刺されたようなものだ。このような犯罪を許すことはできない。悲劇的な影響が生じるだろう」と激しく非難している。ロシアのラブロフ外相は、明日に予定されていたトルコ訪問を取り止め、ロシア国民にもトルコの訪問を差し控えるように要請している。
 一方でトルコのほうも後には退かない。ダウトオール首相は、「わが国の国境の侵害にたいしては、あらゆる種類の措置を講じるつもりである」と語っている。エルドアン大統領も、領空の防衛権を主張しており、これについてはアメリカ合衆国オバマ大統領から直接の支援が与えられた。
 本日の午後に開催された北大西洋条約機構の会議の後に、NATOイェンス・ストルテンベルグ事務総長は、「落ち着き」と「エスカレーションの防止」を訴え、「将来においてこのような出来事が発生するのを防止するメカニズムを強化する」必要性を強調した。オバマ大統領はトルコを擁護した。フランスのオランド大統領を迎えた会談のおりに、「トルコは自国の領土を防衛する権利がある」と主張した。しかし国際的な「反イスラム国同盟」に大統領の特使として派遣されているスティーブ・ウォーレン氏は、事態の沈静化を目指して、これは「ロシアとトルコ政府の間の問題である」と指摘し、シリアとイラクで行われているイスラム国への攻撃作戦は平常どおり遂行されると保証した。

 トルコ軍のレーダー網によると、ロシアの戦闘機は国境近くを高度6000 mで飛行している際に、ハタアの南東部の州で国境を侵害した。トルコの戦闘機F-16は、5分の間に10回にわたって進路変更を求める警告を行ったが、返答がなかったために、「攻撃についての規則を遵守しながら」射撃したという。
 しかしロシア側は激しくこれを否定している。ロシア政府は、この戦闘機はトルコにとって脅威となるものではなく、トルコ国境から1 kmも離れたシリア国内で撃墜されたという。墜落したのは国境から3 km離れたラタキア地区のヤマディ村であり、この村では数日前からロシア軍とアサト政府軍が攻撃を仕掛けていたという。ロシア政府によると、シリア国境を侵犯したのはトルコ軍だという。ロシア政府は現在は軍事的な行為にでることは示唆していないが、「不可欠な帰結」について口にしており、軍事的な接触の中止もこれに含まれよう。
 戦闘機が攻撃される前に、2名のパイロットはパラシュートで離脱した。シリアの反体制派のグループは、着地する前に2名とも射殺したと主張しているが、ロシア政府は1名のパイロットの死亡を確認しているだけである。

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La Turchia abbatte un jet russo, è giallo sui piloti. Putin: “Pugnalata alla schiena, avrà conseguenze”

Ankara: violato lo spazio aereo. I militari si gettano con il paracadute prima dell’impatto. I ribelli siriani: «Li abbiamo uccisi». Ma la tv turca frena: «Sono vivi». Vertice urgente Onu. L’ira di Mosca: annullata la visita di Lavrov. Obama con Erdogan: ha il diritto di difendersi
 

L’aereo russo in fiamme mentre precipita

 

Un jet militare russo Su-24, accusato di aver violato lo spazio aereo di Ankara, è stato abbattuto intorno alle 9:24 di questa mattina (le 8:24 in Italia) da due caccia F-16 turchi al confine con la Siria. Per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda, un membro della Nato abbatte un aereo militare di Mosca e apre un nuovo squarcio nella già difficile crisi siriana. resta avvolta nel mistero la sorte dei due piloti, paracadutatisi prima che il jet venisse colpito. Secondo Mosca, uno è stato ucciso mentre atterrava. Sull’altro, invece, non si hanno notizie certe. 

 

LA GUERRA DIPLOMATICA  

«È stata una pugnalata alle spalle da parte dei complici del terrorismo. Non possiamo tollerare un crimine del genere. Ci saranno conseguenze tragiche», tuona il presidente russo Vladimir Putin. Il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov ha annullato la sua visita in Turchia, prevista domani, e haconsigliato ai suoi connazionali di fare altrettanto. Ma Ankara non è arretrata: «Prenderemo ogni genere di misura contro le violazioni dei nostri confini», ha detto il premier Ahmet Davutoglu. Un diritto di difesa ribadito anche dal presidente Recep Tayyip Erdogan, forte del sostegno giunto direttamente da Barack Obama. Uno scontro ai massimi livelli, con la convocazione delle rispettive rappresentanze diplomatiche, che ha coinvolto inevitabilmente anche la Nato

 

 
 

 

ANALISI / 1 - Il fantasma di una guerra tra Russia e Turchia (di M.Molinari)  

 

ANALISI / 2 Dal gas ai turkmeni: la partita a perdere di Erdogan (di M. Ottaviani)  

 

OBAMA IN CAMPO  

Al termine del Consiglio Atlantico convocato nel pomeriggio, il segretario Jens Stoltenberg ha invitato alla «calma» e alla «de-escalation», sottolineando la necessità di «rafforzare il meccanismo per evitare questi incidenti nel futuro». Barack Obama difende Ankara: «Ha il diritto di difendere il proprio territorio», ha commentato dalla Casa Bianca a margine dell’incontro con Hollande. Ma l’inviato del presidente Usa per la coalizione internazionale anti-Isis, Steve Warren, ha provato a gettare acqua sul fuoco definendo l’episodio «una questione tra i governi di Russia e Turchia» e assicurando che le operazioni contro il Califfato proseguiranno regolarmente in Siria e Iraq. 

 

LA DINAMICA DELLO SCONFINAMENTO  

Secondo le tracce radar diffuse dall’esercito turco, il jet russo ha sconfinato nella provincia sudorientale di Hatay mentre volava nei pressi del confine, a seimila metri d’altezza. Dopo 10 avvertimenti di cambiare rotta nell’arco di 5 minuti, rimasti senza risposta, gli F-16 turchi hanno sparato «rispettando le regole d’ingaggio». Una violazione dello spazio aereo confermata anche dalla Nato durata in tutto 17 secondi e compiuta anche da un secondo jet russo, poi allontanatosi. Ma Mosca ha negato con fermezza. L’aereo, ha sostenuto il Cremlino, non rappresentava una minaccia per la Turchia ed è stato abbattuto a un km dal confine, dentro il territorio siriano, precipitando poi ad altri tre km di distanza nei pressi del villaggio di Yamadi, nella zona di Latakia, dove da alcuni giorni è in corso un’offensiva russa e dell’esercito siriano di Bashar al Assad. Anzi, sarebbero stati i turchi a violare lo spazio aereo siriano. Il Cremlino ha escluso al momento minacce militari ma ha parlato di «conseguenze inevitabili», tra cui lo stop proprio ai contatti militari. 

 

 

 

(La traccia del volo del jet russo abbattuto oggi dalla Turchia rilasciata dai militari turchi alla Cnn)  

 

IL GIALLO SUI DUE PILOTI  

Prima che il jet venisse colpito, i due piloti sono riusciti a catapultarsi fuori con il paracadute. Gruppi di ribelli siriani hanno sostenuto di aver sparato a entrambi mentre stavano atterrando, ma Mosca ha confermato solo la morte di uno e fonti della sicurezza di Ankara hanno detto di aver aperto canali con le milizie locali, che potrebbero trattenere l’altro. Diversi elicotteri russi sono stati inviati nella zona per cercarli. Uno di questi è stato colpito dal fuoco da terra di ribelli anti-Assad, che ha ucciso un soldato a bordo. Lo scontro tra Ankara e Mosca arriva al culmine di settimane già molto tese alla frontiera turco-siriana. A inizio ottobre la Turchia aveva denunciato almeno due violazioni del suo spazio aereo da parte di jet russi. Pochi giorni dopo, per lo stesso motivo Ankara aveva abbattuto un drone di provenienza rimasta ignota.