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メルケル首相、フランスの支援のためにマリに650名の兵士を派遣。オランド大統領はイスラム国対策で不満を表明

  ドイツのメルケル首相はフランスのオランド大統領に、「われわれは後退するようなことはない」と約束したが、オランド大統領は、イスラム国との闘いがしっかりとしたものであり、何よりも効率的なものであるためには、同盟国からさらに強い支援が必要であると主張している。オランド大統領は、共和国広場でメルケル首相と犠牲者を追悼する式典に参列した後に、空港での検査、武器の密売、国境管理、テロリズムの根絶のために、「ヨーロッパ・レベルで行動しよう」と呼びかけた。「フランスでも、ドイツでも、ヨーロッパでも、前線で行動するための措置を取ろう。とくにシリアとイラクイスラム国と闘うために」。
 オランド大統領は現在、「マラソン外交」を展開している。23日にはイギリスのキャメロン首相と会談し、昨日はワシントンでオバマ大統領と会談した。本日オランド大統領は、「オバマ大統領とは、空爆を強化すること、ターゲットについての情報をさらに正確にするための活動を調整することで合意した」と説明している。明日の朝はパリでイタリアのレンツィ首相と会談する予定であり、その日の夕方にはモスクワでプーチン大統領と会談することになっている。この会談は、トルコがロシアの戦闘機を撃墜した直後であるだけに、デリケートなものとなるだろう。
 それだけにメルケル首相が「フランスの兵士の活動の援助となるように」アフリカのマリに650名の兵士を派遣すると申し出たことは、フランスにとってはうれしいことだろう。しかしオランド大統領は「ドイツがシリアとイラクイスラム国と闘うために、さらに強固な取り組みを行うことを望んでいる」と語り、さらに「ドイツが国外での介入については守るべき規則があることは承知している。しかしこうした取り組みを行えば、テロとの闘いできわめて適切なシグナルとなるだろう」とつけ加えた。
 会談の前からオランド大統領は移民問題についてのそれまでの非常に強硬な姿勢をいくらか和らげていた。これまではフランスのヴァレス首相は何度も、移民にたいして国境を閉ざすと声明しており、オランド大統領もこの姿勢に同調していたのである。しかしオランド大統領はメルケル首相には、「避難民とテロリストの結びつき」というテーマを語るのは避けた。大統領は、「テロリストが避難民のうちに紛れ込むことは可能であり、実際にそうしているという証拠もある。しかしドイツが避難民を受け入れることができたことについては、われわれもよく理解している」と語っている。
 これにたいしてメルケル首相は、「われわれは言葉で勝利を収めるわけではない。永続する解決策をみつけなければならない」と語り、今回のテロは「パリだけに向けられたものではなく、生きている人々の世界に、ヨーロッパに向けられたものである」とつけ加えた。「われわれはテロにたいしてもっと強くなろう。フランスとともにあろう。できるかぎりのすべてのことをしよう」とつけ加えた。
 しかし同盟によって問題を解決しようとするオランド大統領の政策は行き詰まっているようであり、オランド大統領の姿勢が国際的な信任を失う危険性も高い。ドイツは譲歩したが、シリアの空爆に直接に参加するとは、一言も語っていないのであり、ドイツ政府は政治的な解決策を優先する姿勢を変えていない。オランド大統領も、メルケル首相の前では難民問題について柔軟な姿勢を示しているが、ヴァレス首相とそれほど違う見解をもっているわけではない。ヴァレス首相は本日の午後、議会で非常な強硬な姿勢を示した。首相は「ヨーロッパはもはやこれほど多数の難民を受けれることはできないと言わねばならない。国境での検査は、ヨーロッパの将来のために不可欠なものである。それでなければ、人々は『統一ヨーロッパなんか真っ平だ』と言い始めるだろう」と強調したのである。

www.lastampa.it

Merkel manda 650 soldati in Mali

L’appello di Hollande: “Anche Berlino faccia di più contro l’Isis
 
 
 

Una rosa alla Republique e 650 soldati tedeschi in Mali per «alleviare» il compito dei francesi: Angela Merkel rende omaggio alle vittime francesi dei jihadisti, assicura che Francia, Germania e gli altri Paesi europei sapranno essere «più forti del terrore» e impegna i suoi uomini. Ma Francois Hollande la invita a «fare di più» contro l’Isis

 

PARIGI IN PRESSING  

«Non ci tireremo indietro», aveva promesso la cancelliera, e la Germania si è mossa ma Parigi ha bisogno di molto di più da parte degli alleati affinché la coalizione anti-Isis sia credibile e, soprattutto, efficace. « Dobbiamo agire sul piano europeo - ha detto Hollande all’Eliseo al fianco della Merkel dopo la cerimonia dell’omaggio alle vittime a place de la Republique - controllare gli spostamenti aerei, la vendita di armi, le frontiere esterne, sradicare il terrorismo. Dobbiamo prendere provvedimenti in Francia, in Germania, in Europa, agire sulla fonte, le cause e in particolare contro Daesh, in Siria e in Iraq».  

 

LA MARATONA DIPLOMATICA  

Questo il senso della maratona diplomatica di Hollande, che ha visto lunedì il premier britannico David Cameron a Parigi, ieri il presidente Barack Obama a Washington («con lui abbiamo concordato di intensificare i raid, coordinare gli sforzi per avere più informazioni sugli obiettivi», ha detto oggi il capo dell’Eliseo). L’offensiva diplomatica proseguirà domani mattina a Parigi con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, quindi la sera a Mosca da Vladimir Putin, certo l’appuntamento più delicato vista anche l’escalation di tensione con la Turchia dopo l’abbattimento del caccia. Un grazie, quindi, alla cancelliera per lo sforzo annunciato di inviare uomini nel Mali ad «alleviare lo sforzo dei soldati francesi» ma - ha scandito Hollande - «spero che la Germania possa impegnarsi ancora di più contro Daesh in Siria e in Iraq, pur conoscendo - ha aggiunto - le regole che esistono in Germania sugli interventi all’estero. Si tratterebbe di un ottimo segnale nella lotta contro il terrorismo». 

 

L’APERTURA FRANCESE SUI RIFUGIATI  

In cambio, già prima della cena di lavoro, Hollande ha leggermente modificato la posizione molto dura assunta questi giorni nei confronti del tema dei rifugiati, con la Francia che più volte ha parlato di chiusura delle frontiere usando accenti molto decisi con il primo ministro Manuel Valls. «È nostro dovere accoglierli», ha ammesso Hollande davanti ad Angela Merkel, evitando l’insopportabile amalgama rifugiati-terroristi. «È possibile, e ne abbiamo avuto la prova - ha aggiunto - che dei terroristi possano utilizzare il cammino dei rifugiati, ma siamo sensibili, so quello che la Germania è stata capace di fare per accoglierli». «Non si vince con le parole, dobbiamo trovare una soluzione permanente», ha detto la cancelliera, aggiungendo che gli attentati non erano «soltanto contro Parigi ma contro un modo di vita, contro l’Europa». «Saremo più forti del terrore, siamo al fianco della Francia, faremo tutto il possibile». 

 

IL REBUS DELLA COALIZIONE  

Ma Hollande sa che in questa sua ricerca di soluzioni per la coalizione, che sembra finita in un impasse, rischia molto della sua credibilità internazionale. La Germania fa concessioni ma continua a non parlare neppure di un intervento diretto con raid in Siria e la posizione di Berlino resta quella di privilegiare una soluzione politica. E, da stasera, Hollande - più morbido sui rifugiati per andare incontro alla Merkel - è anche un po’ più lontano dal suo premier, Valls, oggi pomeriggio durissimo davanti ai parlamentari: «L’Europa - aveva tuonato il premier - deve dire che non può accogliere così tanti migranti. E il controllo delle frontiere esterne è essenziale per il suo futuro. Altrimenti i popoli diranno “basta con l’Europa!” ».  

 

MAPPA - CHI E COME COMBATTE L’ISIS  

CENTIMETRI