ROMA - Miliziani jihadisti della frazione egiziana dello Stato islamico hanno scatenato un'ondata di attacchi simultanei - uno dei quali kamikaze - contro check-point dell'esercito egiziano nel nord del Sinai. Ne sono scaturiti scontri a fuoco e il bombardamento da parte di caccia F-16 governativi sulle postazioni dei miliziani nei pressi di Sheikh Zuweid. L'ultimo bilancio ufficiale è stato diffuso in serata dalle forze armate egiziane attraverso la tv di Stato: "Almeno 100 terroristi uccisi e 17 morti tra i militari, di cui quattro ufficiali". Il comunicato dell'esercito poi prosegue con una promessa: "Non ci fermeremo mai fino a quando non avremo purificato il Sinai dai terroristi".

A sostegno della campagna militare contro l'azione delle cellule jihadiste nel Paese, il governo egiziano ha annunciato l'approvazione di nuove misure antiterrorismo, come aveva anticipato il presidente Abdel Fattah al-Sisi dopo l'attentato costato la vita al procuratore generale Hicham Barakat. Il presidente dovrà adesso promulgare le nuove leggi in tempi rapidi. In una nota, il governo ha affermato che le nuove leggi saranno un "veloce e giusto deterrente" contro il terrorismo e alcune ostacoleranno anche i finanziamenti ai gruppi. Ad al-Sisi è pervenuta anche la ferma condanna del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per i gravissimi attacchi terroristici nel Sinai settentrionale, unitamente ai sentimenti di cordoglio per le vittime militari e civili e di amicizia per il popolo egiziano.

Secondo il sito del quotidiano Al-Ahram, i jihadisti hanno sparato colpi di mortaio contro cinque check-point nella città di Sheikh Zuweid (a ovest di Rafah) e i militari hanno reagito aprendo il fuoco. Tra i check-point attaccati anche quello di Rafah. Gli attacchi seguono di due giorni l'attentato in cui è stato assassinato il procuratore generale egiziano, Hisham Barakat.

A lanciare l'attacco sono stati uomini armati appartenenti a gruppi terroristi filo Is della formazione Ansar Beit al-Maqdis, che in passato ha rivendicato decine di azioni simili. Testimoni oculari hanno riferito che i terroristi erano a bordo di alcune vetture e che hanno lanciato anche granate. Sono seguiti violenti scontri con l'esercito.

Dopo alcune ore, la filiale egiziana dello Stato islamico ha rivendicato la raffica di attacchi. Secondo la tv satellitare al Jazeera, i jihadisti affermano di aver attaccato 15 postazioni dell'esercito e della polizia egiziana. Stando a quanto riferisce l'emittente qatariota, "un gruppo di uomini armati ha attaccato anche un commissariato della polizia ad Arish", capoluogo del Sinai dove sono stati registrati "violenti scontri e forti esplosioni". Altre fonti di al Jazeera hanno riferito inoltre che "un gruppo di uomini armati ha attaccato una colonna di carri armati diretta alla città di Sheik Zuweid per dare manforte alle forze dell'esercito".

Nel pomeriggio, due esplosioni sono state udite nella città di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza, ma le cause non sono ancora chiare. Lo hanno riferito fonti delle forze di sicurezza e alcuni testimoni.

Tensione altissima anche al Cairo, dove, secondo il comunicato diffuso dalle forze di sicurezza, "nove terroristi", appartenenti ai Fratelli musulmani, "sono stati uccisi nel pomeriggio in un blitz" alla periferia ovest della capitale. Tra le vittime figura anche un "avvocato" della Fratellanza, Nasser el Hafi, membro del Parlamento all'epoca del presidente Mohamed Morsi. Immediata l'accusa dei Fratelli musulmani, i quali attraverso un loro portavoce citato dal al Jazeera hanno affermato: "Nove nostri leader sono stati giustiziati dalle forze di sicurezza mentre si trovavano disarmati in una abitazione" della cittadella "6 ottobre".

Nel frattempo, a seguito degli attacchi, Israele ha rafforzato le misure di sicurezza lungo la frontiera con l'Egitto. In particolare, riferiscono fonti militari israeliane, sono stati chiusi i valichi di Nitzana (verso il Sinai) e di Kerem Shalom, all'estremità meridionale della striscia di Gaza.

Intanto, una nota diramata dalla Farnesina fa sapere che "l'Italia è vicina al popolo e al governo egiziano di fronte ai gravissimi attacchi terroristici che hanno provocato decine di vittime nel nord del Sinai. L'Egitto è un pilastro di stabilità nella regione e l'escalation della minaccia terroristica non riuscirà a piegare la determinazione del popolo e del governo".