ANKARA - Almeno otto civili, tra i quali alcune donne, sono rimasti uccisi e altri sette sono stati feriti nel corso dei nuovi raid aerei turchi contro il Pkk. Lo denunciano fonti locali, riprese dall'agenzia di stampa Dpa. L'aeronautica di Ankara è entrata in azione nel corso della notte nel nord dell'Iraq. "Stavamo dormendo quando i caccia turchi hanno colpito il nostro villaggio", dice Ismail Abdula Ghader, uno dei civili rimasti feriti nella regione delle montagne di Qandil, nel Kurdistan, che abbracciano Turchia, Iraq e Iran.

L'agenzia di informazione filo-curda Firat ha diffuso alcune foto affermando che si tratta di immagini degli edifici distrutti e delle vittime causati dai raid aerei effettuati prima dell'alba nella zona di Qandil. Nessuna reazione ufficiale è arrivata  dalla Turchia. La Turchia ha avviato la scorsa settimana una campagna di raid aerei contro obiettivi del Pkk. "Oltre 260 sospetti militanti del Pkk sono stati uccisi dall'inizio delle operazioni militari il 24 luglio", afferma l'agenzia ufficiale Anadolu, citando fonti della sicurezza. I feriti sono "quasi 400", tra i quali ci sarebbe Nurettin Demirtas, fratello di Selahattin Demirtas, copresidente del Hdp, il partito filo curdo.

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Solo nella giornata di venerdì gli obiettivi colpiti, secondo le fonti curde, sarebbero stati 65, mentre giovedì oltre 80 caccia militari avrebbero colpito più di 100 obiettivi all'interno e all'esterno della Turchia". Il Pkk  ha ammesso di aver perso il contatto con alcune aree colpite dai raid.

Il presidente della regione autonoma curda dell'Iraq, Massud Barzani ha affermato oggi che i ribelli del Pkk devono lasciare il Kurdistan iracheno per non esporre ulteriormente i civili ai raid aerei turchi. "Il Pkk deve tenere il campo di battaglia lontano dalla regione del kurdistan perché i civili non diventino vittime di questa guerra", ha affermato in un comunicato diffuso dal suo ufficio. Nei giorni scorsi lo stesso leader curdo-iracheno aveva invece telefonato personalmente al premier turco Ahmet Davutoglu per "esprimergli malcontento per il livello di pericolo che la situazione ha ormai raggiunto" e per sollecitare moderazione, nel convincimento che "la pace è l'unico modo per risolvere i problemi e anni di negoziati sono meglio di anche un'ora soltanto di guerra". Barzani ha attaccato: "Condanniamo questo bombardamento che ha causato il martirio di persone del Kurdistan e chiediamo ai turchi di non bombardare ancora i civili".

Intanto un soldato turco è rimasto ucciso in seguito all'esplosione di una mina piazzata dai separatisti curdi del Pkk sulla strada che collega Erzurum e Kars, due delle più importanti città nel nord-est del Paese. L'esplosione ha investito un mezzo militare di Ankara, ferendo altri due soldati. Sullo stesso tratto di strada in un'area montuosa nella notte un commando del Pkk aveva bloccato il transito dando alle fiamme otto camion e poi aveva intercettato un pullman credendo, erroneamente, che trasportasse militari. Nella ritirata i guerriglieri avevano minato la strada e uno di questo ordigni è esploso al passaggio della pattuglia turca, causando un morto e due feriti.