ROMA - Mentre la furia dell'Is si accanisce in Siria contro un altro sito archeologico legato alla tradizione cristiana, le forze militari statunitensi hanno annunciato di avere le prove dell'uso da parte dei miliziani dello Stato Islamico di gas tossici. E da Washington è arrivata anche la notizia dell'uccisione in Iraq di Haji Mutaz, uno dei vice del leader dell'Is Abu Bakr al-Baghdadi, in un attacco con droni nei giorni scorsi.

Armi chimiche. Tracce di iprite (noto anche come gas mostarda) sono state trovate su un frammento di un proiettile di mortaio lanciato da miliziani dell'Is contro le milizie curde in Iraq. Lo ha comunicato il generale Kevin Killea, capo di Warfighting Marine Laboratory Corps, dando notizia del risultato di un test preliminare, che dovrà essere confermato da ulteriori esami.

Il frammento di mortaio era stato recuperato dalle milizie curde, che avevano denunciato un attacco dell'Is con iprite l'11 agosto a Makhmour, a 50 chilometri da Erbil. L'attacco non avrebbe causato vittime, ma problemi fisici alle persone esposte, come dolori e limitazioni della mobilità. I miliziani dello Stato islamico avrebbero ottenuto le armi chimiche in Siria.

L'ennesimo scempio di un sito culturale. I jihadisti hanno distrutto il monastero cattolico di Mar Elian nella località di al-Qariatayn, a sud-ovest di Homs, , nel centro della Siria. Lo hanno annunciato gli stessi uomini del califfo al-Baghdadi, che hanno diffuso immagini con i bulldozer al lavoro tra le rovine dello storico luogo. La notizia è stata diffusa dal sito online d'informazione arabo Al-Ahed.

Il luogo sacro, costruito nel quinto secolo dopo Cristo e intitolato al protomartire cristiano Sant'Elian, ucciso dai romani nel terzo secolo e originario della vicina Homs (Emesa), da anni faceva parte della comunità di San Mosé (Mar Musa), fondata dal gesuita romano Paolo Dall'Oglio, rapito il 29 luglio 2013 mentre si trovava a Raqqa.

I jihadisti dell'Is sono indicati anche come i rapitori di Padre Jacques Murad, priore di Sant'Elian, scomparso nel maggio scorso a Qaryatayn, dove sorgeva il monastero. Padre Jacques da oltre vent'anni era il punto di riferimento dei circa 1.500 cristiani, per lo più siriaci cattolici, rimasti a Qaryatayn, località situata tra Palmira e l'autostrada Damasco-Homs.

Is, dissacrato e distrutto antico monastero in Siria


Del complesso del monastero facevano parte una foresteria, un refettorio e una biblioteca. Fonti della sovrintendenza archeologica di Homs hanno riferito dell'esistenza all'interno del monastero di alcuni antichi manoscritti, la cui sorte è però ora sconosciuta.

La località di Al Qariatayn è un punto strategico, vicino alla strada che collega l'antica città di Palmira con le montagne Qalamoun, lungo il confine con il Libano, in una zona ricca di giacimenti. Dopo la conquista della cittadina, i jihadisti avevano rapito 230 civili, tra cui almeno 60 cristiani, donne e bambini. Di questi, 48 sono stati rilasciati mentre 110 sono stati trasferiti nella provincia di Raqqa, cuore dello Stato islamico. Non si conosce invece il destino degli altri 70 ostaggi.

Ucciso uno dei numeri due dell'Is. Fadhil Ahmad al-Hayali, conosciuto come Haji Mutaz, è stato ucciso durante un attacco americano con droni il 18 agosto mentre era a bordo di un'auto vicino a Mosul. Nel confermare la notizia, la Casa Bianca ha sottolineato che Mutaz era il coordinatore dello spostamento di armi, esplosivi, veicoli e persone fra Iraq e Siria. La sua morte, ha aggiunto il portavoce Ned Price, è destinata ad avere un "impatto negativo data la sua influenza sulle finanze, i media, le operazioni e la logistica dell'Is".