KIEV - Mosca ha sempre negato un suo coinvolgimento diretto nel conflitto che sta dilaniando l'Ucraina dell'est. Ma la rivelazione 'involontaria' di una testata russa, Delovaia Zhizn, svelata da Forbes, rischia di mettere in serio imbarazzo il Cremlino.

Un articolo del sito russo, poi prontamente modificato, ha svelato il numero dei soldati di Mosca deceduti nel conflitto nel Donbass: dal primo febbraio il governo di Mosca avrebbe pagato circa 50mila dollari (3 milioni di rubli) alle famiglie di duemila soldati caduti e 25mila dollari (un milione e mezzo di rubli) a 3.200 militari rimasti invalidi. I dati sulle pensioni di reversibilità e invalidità, conservati in versione originale dal giornale ucraino Novi Region, rappresenterebbero la prima conferma del coinvolgimento diretto dell'esercito russo, sempre negato dal Cremlino, nel conflitto in Ucraina. Queste informazioni sono state definite da Vladimir Putin un "segreto di Stato": ufficialmente non ci sono soldati russi morti nel conflitto e quelli presenti sono solo volontari in ferie o in congedo.

Nell'articolo si fa riferimento, inoltre, a un compenso per i soldati impiegati oltre confine: 1.800 rubli per ogni giorno passato nella zona di conflitto per i soldati a contratto.

Accordo per la ristrutturazione del debito. Intanto Kiev ha raggiunto un accordo con i creditori per la ristrutturazione del debito ucraino: "L'accordo - recita il comunicato diffuso stamane dal ministero delle Finanze di Kiev - si centra su un taglio del 20% nello stock di debito sovrano e di debito sovrano garantito, con un alleggerimento immediato del debito pari a circa 3,6 miliardi di dollari". La Russia ha reso noto che non parteciperà alla ristrutturazione del debito ucraino. Mosca ha sottoscritto un bond da 3 miliardi di dollari, in scadenza proprio quest'anno, e non accetta la svalutazione del 20% proposta ai creditori privati di Kiev. L'accordo prevede  per l'ex Stato sovietico che si trova a corto di liquidità.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker: "L'accordo sul debito mette in condizione l'Ucraina di andare avanti sulla strada delle riforme", ha detto nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Petro Poroshenko, in visita oggi a Bruxelles.

Nuovi scontri nel Donbass. Si combatte ancora nel DonbassSette militari ucraini sono morti e 13 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore, nonostante la fragile tregua siglata a febbraio. Lo riferisce Oleksandr Motuzianik, portavoce militare di Kiev, secondo cui le perdite più gravi si sono registrate nelle zone di Mariupol, importante città sul Mar Nero, e Marinka, vicino Donetsk. Si tratta del più alto numero di soldati morti in un giorno da metà luglio.

L'appello di Poroshenko a Mosca: "Subito cessate il fuoco". "Perché aspettare il primo settembre? Perché dobbiamo avere altre vittime? Io chiedo a Mosca il cessate il fuoco subito, ora": il presidente ucraino Petro Poroshenko ha lanciato un nuovo invito al Cremlino per cessare le ostilità nel Donbass . Poroshenko ha ringraziato l'Ue per il suo appoggio e la sua piena solidarietà: "Abbiamo fornito tutte le assicurazioni sul fatto che stiamo andando avanti sulla strada delle riforme. A questo punto - ha aggiunto - spero che l'Europa, in assenza di una reale implementazione dell'accordo di Minsk, proroghi le sanzioni nei confronti di Mosca".

Cremlino smentisce fornitura carri armati a separatisti. Il ministero degli Esteri russo ha di nuovo smentito le accuse secondo cui la Russia rifornisce di carri armati le milizie nelle regioni secessioniste di Donetsk e Luhansk nell'Ucraina orientale. "Siamo accusati di fornire carri armati in questi camion bianchi. Quali carri armati, tutti voi sapete molto bene ora che questi non sono tank, ma aiuti umanitari", ha detto il portavoce del ministero Maria Zakharova in una conferenza stampa. Ha aggiunto che la Russia ha fornito un totale di oltre 45mila tonnellate di aiuti verso l'Ucraina orientale da agosto 2014.

Scambio di prigionieri. Separatisti del Donbass e forze armate ucraine si sono scambiati 23 prigionieri. Kiev ha liberato 12 ribelli e i miliziani hanno lasciato andare 11 prigionieri. Lo scambio doveva avvenire secondo una formula "12 per 12", ma l'agenzia Interfax scrive che uno dei prigionieri nelle mani dei ribelli si sarebbe rifiutato di essere consegnato agli ucraini. La vicenda è in realtà tutt'altro che chiara visto che l'uomo - originario di Gorlivka, una cittadina controllata dai separatisti - è stato accusato di essere "un complice" delle forze armate ucraine dal ministro della Difesa dell'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Vladimir Kononov, che ha  aggiunto che "la sua vicenda sarà esaminata dalle forze dell'ordine pubblico" separatiste.