時事イタリア語

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トルコ国民、テロ問題で政府に激しく抗議

 トルコのダウトオール首相はテロから48時間を経て、「自爆テロであることは間違いない。手口からみて、イスラム国の仕業であることはすぐに分かった」と発表している。しかしこの説明にトルコ国民は納得していない。人々は政府に抗議するためにゼネストを計画しており、政府は怠慢であり、テロリストの共犯であると非難している。爆弾が発見されたという情報によって地下鉄の一つの路線が運行を停止したこともあり、首都の雰囲気はピリピリしている。
 現在のところ、テロの犯行声明はどこからも発表されていない。このテロは、トルコの南東部での政府軍とクルド人ゲリラの戦闘を中止することを求めデモ行進に集まった人々を襲ったのだった。トルコ政府は死者は97名と発表し、そのうちの91名の氏名を明らかにしている。一方でクルド系の政党の国民民主主義党(HDP)は、死者は128名と発表し、そのうちの121名の氏名を明かにしている。
 死者を追悼するために本日は数万人の人々が大学や勤務先を休んで、組合やさまざまな組織が組織したストライキに参加した。「生活をひとたび停止してみよう」というのがストのスローガンである。
 ストライキの参加者たちは多くの公共機関の建物のドアに、「追悼のため、スト実行中」という文字を書きつけている。アンカライスタンブールの主な大学では、学生たちと教師たちが、爆弾が破裂した時間である午前10時40分に集合した。追悼のための集会はすぐに「人殺し国家」とエルドアン大統領にたいする抗議のデモ行進に変わる。大統領は11月1日の選挙で得票数を増やすために、暴力を醸成したと非難されている。 

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Il governo turco: “Due kamikaze dietro la strage”

«Proseguono i tentativi di identificazione dei corpi di due terroristi uomini». Ancora nessuna rivendicazione. Ma le opposizioni: «L’esecutivo è negligente e complice»
 

Il dopore dei familiari delle vittime della strage di Ankara

 
«È stato senza dubbio un attacco suicida. Visto il modo in cui è avvenuto, sin dal primo momento, abbiamo pensato che Daesh (l’Isis, ndr) fosse responsabile». Dopo 48 ore di sospetti sussurrati dai media vicini, il premier turco Ahmet Davutoglu svela ufficialmente la pista privilegiata sulla strage di sabato scorso ad Ankara. Una versione che però non convince molti turchi, scesi oggi in piazza nel primo di due giorni di sciopero generale per protestare contro il governo, accusato di negligenza e complicità. Il clima resta tesissimo, come dimostra anche un allarme bomba che nel pomeriggio ha costretto alla chiusura una linea della metro della capitale. 

 

NESSUNA RIVENDICAZIONE  

Al momento non è ancora stato rivendicato l’attentato che sabato mattina ha colpito il raduno, vicino alla stazione ferroviaria in centro ad Ankara, dei manifestanti che avrebbero dovuto partecipare alla marcia pacifica per chiedere la fine degli scontri tra Pkk ed esercito turco nel sudest del Paese. Le vittime della strage a cui le autorità turche hanno dato un nome sono finora 91, sui 97 morti del bilancio ufficiale. Ieri il partito filo-curdo Hdp, che parla di un bilancio di 128 morti, aveva invece diffuso una lista di 120 nomi. Per ricordarli, oggi decine di migliaia di turchi hanno disertato università e luoghi di lavoro per lo sciopero proclamato da sindacati e associazioni di categoria. Una mobilitazione a cui si è aggiunta quella della società civile, all’insegna dello slogan “Fermiamo la vita”. 

«SIAMO IN LUTTO, SIAMO IN SCIOPERO»  

«Siamo in lutto, siamo in sciopero», annunciavano stamani adesivi sulle porte di molti uffici pubblici. Fuori dalle principali università di Ankara e Istanbul, studenti e professori si sono ritrovati alle 10.04, l’ora esatta in cui sono esplose le bombe. Manifestazioni in segno di lutto che in molti casi si sono trasformate in cortei di protesta contro «lo Stato assassino» e il presidente Recep Tayyip Erdogan, accusato di aver fomentato la violenza per recuperare consensi in vista delle elezioni anticipate del primo novembre. 

 

L’OPPOSIZIONE NON FARà COMIZI  

Un voto a cui, dopo la strage, i partiti arriveranno sottotono: oggi sia l’Akp di Davutoglu che le opposizioni socialdemocratica e filo-curda hanno annunciato la sospensione dei loro comizi per i prossimi giorni.