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パリのテロの衝撃をうけたG20は、反テロ・ムード一色に

  トルコで開催されているG20のサミット会談は、パリのテロを「人道に対する侮辱」と非難し、報復としてイスラム国の資金源を枯渇させようとしている。さらにトルコのエルドアン大統領の言葉が、おそらく今回のサミットの核心をついているだろう。エルドアン大統領は「シリアのアサド大統領は次の選挙には立候補しない。半年以内に大統領の地位から去るだろう」と語ったのである。
 アメリカ合衆国とロシアとの間の合意がまとまるのも近いとみられる。これを暗示しているのが、オバマ大統領の言葉である。オバマ大統領は、アメリカはシリアに「地上部隊を派遣することはないだろう。それは過ちをおかすことになるだろう」と語ったのである。これはロシアを安心させようとする間接的なメッセージである。「イスラム国は悪の顔である。これを破壊しなければならない」と、オバマ大統領はロシアの軍事活動を暗に承認したのである。
 パリでのテロは、シリア危機の解決策をみつけることが緊急に必要であることを、これまでになく明確にした。ロシアとアメリカ合衆国は、これまでになく接近している。これはフランスのオランド大統領の言葉からも明らかである。「われわれは力を合わせるために、オバマ大統領とプーチン大統領と会談したい」と語ったのである。「三か国で」力を合わせて攻撃しようというのである。
 G20ではイスラム国の資金源を枯渇させること、国境での検査の強化、情報交換などを定めた合意文書がまとめられる見込みである。プーチン大統領イラクで石油を非合法に取引しているトラックの写真とデータを示しながら、「イスラーム過激派は、40か国の人々から財政的に支援されている。そのうちには、G20の諸国もいる」と指摘した。
 パリのテロで衝撃をうけた今回のサミットは感情的な雰囲気に支配され、シリア危機の問題で中心となった。その他のテーマは陰に隠れてしまった。金融危機の問題の中心人物であるドラギ欧州中央銀行総裁、ラガルド国際通貨基金IMF )専務理事 さらにドイツのメルケル首相も、すっかり陰が薄くなってしまった。会議の場はまるで「戦争指令室」の雰囲気だったのである。

www.lastampa.it

 

Dal G20 lotta contro chi finanzia i terroristi. Obama: “L’Isis è il volto del male”

Il presidente statunitense: «Ma le truppe di terra in Siria sarebbero un errore». La Turchia: «Assad non si ricandida»
AFP

Matteo Renzi, Angela Merkel, Barack Obama, David Cameron e il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius al meeting del G20 di Antalya

 
 
 
 

Il G20 mette al bando il terrorismo, «un affronto contro l’umanità», ed è pronto a colpire le sue risorse e chi lo finanzia anche con le sanzioni. Ma è dalle parole del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan che è forse arrivato il messaggio cruciale del vertice: «Assad non si ricandida alle prossime elezioni, lascerà entro sei mesi». Una frase che arriva a poca distanza dall’incontro del “sultano” con Vladimir Putin che ha parlato di «posizioni avvicinate sulla Siria». 

 

LA COALIZIONE ANTI-ISIS SI RAFFORZA  

Un accordo tra Usa e Russia se non raggiunto sembrerebbe quindi vicinissimo al di là dei “distinguo” di Mosca che, dopo l’incontro Obama-Putin, ha tenuto a precisare che «di svolta non si possa ancora parlare». A confermarlo, arrivano anche le dichiarazioni del presidente americano: in Siria «truppe di terra non ci saranno, sarebbe un errore», dice difendendo la propria strategia ma anche lanciando indirettamente un messaggio di rassicurazione a Mosca. «L’Isis è il volto del male. Dobbiamo distruggerlo», incalza Obama.  

 

 

Gli attacchi di Parigi hanno impresso un’accelerazione senza precedenti all’esigenza di trovare una soluzione alla crisi siriana e l’avvicinamento tra Mosca e Washington è tangibile anche dalle parole di Francois Hollande da Versailles: «Voglio incontrare Obama e Putin per unire le forze», ha detto appellandosi anche ai vincoli di solidarietà tra partner previsti dal Trattato Ue. Pronto a «triplicare» i raid

 

PROBLEMI ALL’AEREO, JUNCKER E TUSK BLOCCATI AD ANTALYA  

Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, e quello del Consiglio europeo, Donald Tusk, sono rimasti bloccati stasera ad Antalya in Turchia, dove si trovano per il summit del G20, a causa di un problema di sicurezza non specificato sull’aereo che avrebbe dovuto riportarli a Bruxelles. Lo riportano media locali. Juncker e Tusk dovranno attendere l’arrivo di un altro aereo, probabilmente domani mattina. I servizi d’intelligence turchi sono stati allertati e stanno indagando sul problema del velivolo, messo a disposizione dall’aviazione belga. I voli degli altri leader presenti al G20 risultano tutti partiti in orario. 

 

 

RENZI PUNTA ALLA SOLUZIONE POLITICA  

Una strada che non piace all’Italia di Matteo Renzi che, da sempre, punta alla soluzione politica. «Serve una strategia complessiva, serve la testa e non solo la reazione di pancia», ha ripetuto per due giorni nei corridoi dei resort di Antalya, portando ad esempio il “disastro” creato in Libia. L’Italia, sembra essere il ragionamento, non si tira indietro. C’è ed è presente in Afghanistan, in Libano, in Somalia ed è pronta a fare la sua parte con la comunità internazionale. Ma chiede un disegno complessivo, una strategia politica per l’intera crisi regionale, prima di valutare qualsiasi successivo passo. Come ha sempre sostenuto sul capitolo Libia. 

 

LOTTA AI FOREIGN FIGHTERS  

E mentre il G20 mette nero su bianco un documento storico per il format del vertice sul terrorismo impegnandosi ad una stretta ai finanziamenti all’Isis, controlli alle frontiere, scambio di dati, lotta ai foreign fighter e più sicurezza globale per gli aerei, Putin lancia la sua accusa. Si presenta con dati e foto di camion del traffico illegale di petrolio in Iraq e affonda: «I jihadisti sono finanziati da persone fisiche provenienti da 40 paesi, tra cui anche membri del G20». Forse non pensando - come letto dai più maliziosi - ai sauditi che di greggio certo non hanno bisogno. 

 

L’ECONOMIA IN SECONDO PIANO  

In un summit “scioccato” dai fatti da Parigi, monopolizzato dall’emozione e con i riflettori puntati su Obama e Putin in chiave Siria, il resto dei lavori è rimasto più nell’ombra. Così come lo sono rimasti personaggi come Mario Draghi, Christine Lagarde ma anche la cancelliera Angela Merkel, da sempre protagonisti di questo format nato per gestire la crisi finanziaria. Un formato che questa volta invece è assomigliato di più ad una «war room».