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ロシア、シリアで空爆を開始。攻撃目標はイスラム国ではなく反乱軍か

 ロシアはシリアで空爆を開始したが、攻撃した最初のターゲットは、ホムス州の各地とホムスの町だった。アメリカ軍の情報筋によると、「航空機による攻撃」の許可を求めたプーチン大統領の要請をロシアの連邦院(上院)が認可した数時間後に、ロシアの戦闘機が初めて攻撃に飛び立ったという。アメリカ合衆国はこれは攻撃であると主張し、ロシアに爆撃を中止することを求めている。昨晩ロシアのラヴロフ外相は、アメリカ合衆国のケリー国務長官と連絡し、ロシアは「事故が起きないようにあらゆる努力をする」と保証した。

 アメリカ合衆国の情報筋の情報をまとめると、ロシアに攻撃目標を指示したのはシリア政府である。ロシアがアメリカ合衆国政府に、攻撃についての情報を伝達したのは、攻撃開始のわずか60分前のことだった。ロシアはイラクのバクダッドの大使館から、アメリカ合衆国の現地の大使館に、空爆を開始するという情報を伝えさせ、同盟軍とロシアの戦闘機の作戦が重なるのを避けるために、「この地域でそちらの戦闘機を飛ばさないように」と求めたという。
 ロシアの空爆の意図はまだ明らかになっていないが、ホムスとハマはスンニ派が支配する都市であり、これらの都市でシリア政府軍は叛乱軍と戦っているのである。ところがプーチン大統領はこれまで繰り返し、ロシアの介入は「イスラム国と戦うため」のものであると語ってきた。そのため昨日の空爆は、イスラム国とロシアの戦闘の開始を告げるものであったはずである。
 ロシア政府は、シリアのアサド大統領がロシアに「軍事援助」を要請したことを明らかにしている。この要請はシリアも確認しており、ロシアが提供した軍事援助は、シリアのアサド大統領がロシアのプーチン大統領に宛てた特別書簡ではっきりと要請したために提供されたと強調している。
 西洋諸国は、ロシアの初めての空爆のターゲットにかんして疑念を表明している。アメリカ合衆国のある高官はロイターにたいして、「シリアにおけるロシアの空爆が、イスラム国が支配している地域をターゲットとしたものとは思えない」と語った。アメリカ合衆国ジョン・ケリー国務長官は、ロシアの空爆が実際にイスラム国かアルカイダを攻撃するものであることを求めている。これらの組織はアメリカ合衆国政府にとって「深刻な脅威」となっているものだからである。
 昨夜、アメリカ合衆国国防総省のアッシュ・カーター長官は、プーチン大統領にたいして「シリアでの攻撃を停止すること」を求め、火に油を注ぐようなことをやめることを求めている。フランスのジャン=イヴ・ル・ドリアン国防大臣もまた、「ロシア軍はイスラム国を攻撃しなかった」と語っている。これにたいしてロシア政府はあいまいな姿勢を示している。ロシアのディミトリー・ペスコフ大統領報道官は、「シリアにおいてロシア空軍は、シリアの軍隊を支援している。シリア軍は、イスラム国やその他のテロリスト集団および過激派と戦っている」と説明している。
 オバマ政権によると、ロシアはテロリズムとの戦いを口実にして、西洋諸国の支援をうけて、るホムズ州とハマ州でアサド政権の軍隊と戦っている反乱軍を攻撃したという。現地の一部の情報筋は、ロシアの空爆で市民が殺害されたと伝えている。シリアの反乱軍側によると、少なくとも36名が犠牲になったという。

 一方で、こうした緊張にもかかわらず、外交的な努力はつづけられている。本日、ラブロフ外相とケリー国務長官は、ロシアの空爆開始をうけて、電話でシリア情勢について協議した。ケリー国務長官は、ロシアの目的が実際にはアサド政権を守ることにあるのではないかという懸念をはっきりと表明した。またニューヨークに滞在しているフランスのローラン・ファビウス外相も、「ロシアの空爆かがイスラム国をターゲットとするものではなかったことを示す兆候がある」と語っている。ロシア政府はこれを否定している。ロシアの国防省のスポークスマンであるコナシェンコフ将軍は、ロシアの戦闘機は「合計で約20回飛行し」、シリアの山地の「イスラム国の8か所の基地」を攻撃したと語っている。また「ロシアの戦闘機を、市民のインフラストラクチュアを破壊するためには使っていいない」という。

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I caccia di Putin bombardano i ribelli in Siria. Altolà di Obama: è un’aggressione, si fermino

Primi raid nelle province di Homs e Hama. Lavrov: faremo di tutto per evitare incidenti
 
 
 

La Russia inizia i raid aerei in Siria e i primi obiettivi colpiti sono a nelle Province di Homs e Homs. Sono fonti militari Usa a far sapere che i jet del Cremlino si sono alzati per la prima volta in volo poche ore dopo che il Consiglio Federale russo aveva approvato l’uso della forza richiesto da Vladimir Putin «per missioni aeree». Gli Stati Uniti hanno parlato di aggressione e chiesto a Mosca di fermarsi. In serata il ministro degli Esteri russo Lavrov ha incontrato il segretario di stato Usa Kerry e assicurato che Mosca «farà di tutto per evitare incidenti». 

 

USA INFORMATI SOLO CON UN’ORA D’ANTICIPO  

Secondo la ricostruzione delle fonti Usa, è stato il governo siriano ad indicare a Mosca gli obiettivi da colpire. La Russia ha informato Washington con appena 60 minuti di anticipo: è stato un suo diplomatico a Baghdad a far sapere alla locale ambasciata Usa che i raid stavano per iniziare aggiungendo «non fate volare vostri aerei in quell’area» per evitare sovrapposizioni con le operazioni della coalizione alleata.  

 

LE ROCCAFORTI DEI RIBELLI  

Non è ancora chiaro quali specifici obiettivi i russi abbiano colpito ma Homs e Hama sono città sunnite dove i governativi devono fronteggiare l’avanzata dei ribelli. Putin ha comunque più volte detto che l’intervento russo è «contro lo Stato Islamico» e i raid di odierni segnano dunque l’inizio della sfida militare russa al Califfo Abu Bakr al-Baghdadi. Il Cremlino ha reso noto che è stato il presidente Assad a chiedere «l’aiuto militare» di Mosca. Richiesta confermata da Damasco, che ha sottolineato come gli aiuti militari forniti siano stati espressamente richiesti dal presidente all’omologo Vladimir Putin tramite un’apposita lettera.  

 

 
 

 

MILIZIANI DEL CALIFFATO O RIBELLI ANTI-ASSAD?  

L’Occidente però solleva dubbi sugli obiettivi dei primi raid. «Finora non sembra che gli attacchi aerei russi in Siria stiano prendendo di mira zone in mano allo Stato islamico», riferisce a Reuters un funzionario Usa. Il segretario di Stato americano, John Kerry, chiede che i raid russi siano effettivamente contro l’Isis o Al Qaeda perché quelli su altri bersagli susciterebbero in Washington «grave preoccupazione». In serata il segretario alla Difesa americano, Ash Carter Russia, invita Putin a «fermare la sua aggressione in Siria» e a smetterla di gettare benzina sul fuoco. Anche secondo il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian «le forze russe non hanno colpito lo Stato islamico». Il Cremlino, in tutto questo, mantiene una certa ambiguità: «L’aviazione russa in Siria sta fornendo sostegno alle forze armate siriane, che stanno combattendo contro l’Isis e altri gruppi terroristici ed estremisti», ha osservato Dmitri Peskov, portavoce di Putin. 

 

L’ALTOLA’ DI WASHINGTON  

Secondo l’amministrazione Obama Mosca sta usando la lotta al terrorismo come pretesto per colpire anche i ribelli sostenuti dall’Occidente che combattono contro Assad nelle province di Homs e Hama. Alcune fonti locali denunciano che le incursioni aeree russe hanno ucciso anche dei civili. Almeno 36, secondo l’opposizione siriana. Intanto, nonostante le tensioni, il lavoro delle diplomazie continua. Oggi i capi di quelle di Mosca e Washington, Serghiei Lavrov e John Kerry, hanno discusso al telefono della situazione in Siria alla luce dell’iniziativa militare russa. Il segretario di Stato americano ha detto esplicitamente che gli Stati Uniti temono che lo scopo della Russia possa in realtà essere quello di proteggere Assad. E da New York anche il ministro degli Esteri francesi Laurent Fabius ha dichiarato che «ci sono indicazioni secondo le quali le incursioni russe non hanno avuto come obiettivo l’Isis». Da Mosca smentiscono. Stando al portavoce del ministero della Difesa, generale Konashenkov, i caccia russi hanno colpito «otto basi dellIsis» sulle montagne siriane effettuando «in tutto circa 20 voli», e soprattutto «non sono state usate armi aeree russe contro infrastrutture civili». 

 

LA MAPPA DEI RAID RUSSI  

 

CENTIMETRI

 

Spartizione della Siria e negoziati. Così Putin costruisce la sua agenda - MAURIZIO MOLINARI