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ドイツ、シリアに戦闘機トルネードを派遣。イスラム国との戦争の新たな局面

 イスラム国との戦いに新たな局面が訪れた。ドイツは、フランスを支援して、イスラム国との戦闘に「これまでよりも積極的に参加する」と発表したのである。ドイツのCDUの国防担当のヘニング・オッテ議員はしばらく前にベルリンで、「イラク北部での任務をさらに強化する」ことだけでなく、「探索戦闘機トルネードを派遣して、イスラム国との戦争に貢献する」必要があると主張していた。ドイツはイラク北部では2014年9月以来、クルド人の軍事組織のペシュメルガに武器を供給している。第二次世界大戦の後、戦争地域でドイツが直接に軍事活動に参加するのはこれが初めてのことだった。

 ドイツで噂されているところによると、ドイツは6機の戦闘機を派遣するだけでなく、燃料供給用のエアバス、とくに夜間の探索に適した衛星を提供する見込みであり、さらにフランスの空母シャルル・ドゴールとともに活動する対空ミサイルを装備したフリケート艦を派遣するとみられる。

■劇的な変化
 このニュースは、パリでメルケル首相がフランスのオランド大統領と会談した翌日に発表された。その際にメルケル首相は、「新たな取り組みが必要であれば、それをアプリオリに排除することはない」と語っていた。メルケル首相がもっとも親密な同盟国であるフランスの大統領に、マリに兵士を派遣することを約束したことは、新たに確認された。それまでは、ドイツの姿勢は、フランク= ヴァルター・シュタインマイアー外相が発表していたものと変わらず、イタリアと同じように、イスラム国との戦争では一歩退いた態度をとっていたのである。しかしいまではすべてが変わった。さらにイギリスもまた、イスラム国との戦争に軍事的に参加することを決定しているのである。

■マリでの取り組み
 昨日朝、ドイツ政府はアフリカのマリへの出兵を増員することを確認し、イラクイスラーム過激派と戦っているペシュメルガへの援助を増強することを明らかにした。ただしシリア上空はすでに多くの戦闘機で混雑しているだけに、ドイツはシリアに戦闘機を直接に派遣するつもりはないようである。ドイツはこれまでもつねに、アサド大統領のシリアに軍を派遣して内戦に介入するには、国連の決議がないことを指摘してきた。

■シリアでは
 メルケル首相は昨日朝、議会で演説し、シリアでの和平を実現するためにヨーロッパが解決策をみいだすことが重要であることを強調した。ただしロシアの戦闘機が撃墜された後だけに、反イスラム国連合で進められているウィーンでの和平会議が軽視されないように、後援することを強調した。メルケル首相はトルコのダウトオール首相との電話会談で、ロシアとの争いを「エスカレーションさせないようにあらゆる努力をすること」を求めた。パリでの同時テロについては、「テロリストへの最強の反撃は、これまでと同じように生活すること、自由に、自己を失わず、注意深く、しかししっかりとした取り組みをもって』生きることだと強調した。

■難民問題
 難民問題についてはメルケル首相は、「孤立して自足していては、問題の解決にならない」と語っている。入国しようとする難民に制限を加えることはないが、「核心的なパートナー」であるトルコとの協議などによって、人数を減らすための措置はとられるだろうという。40分ほどつづいたこの電話会談の最後に、「われわれは事態をまったく新しい形で考える道を切り開く必要がある」と語った。シェンゲン協定が生き延びることができるかどうかは、難民の割り当てに関して効率的な政策が採用されるかどうかにかかっているという。

www.lastampa.it

La Germania manderà i Tornado in Siria

Svolta della Merkel nella guerra all’Isis. Non escluso anche l’impegno di una fregata
 
 

Svolta nella guerra in Siria contro l’Isis. La «Germania contribuirà più attivamente di quanto non abbia fatto finora» all’iniziativa militare contro il Califfo, in supporto alla Francia. Il responsabile Difesa della Cdu, Henning Otte, ha annunciato poco fa che Berlino «non soltanto rafforzerà la sia missione nel Nord Iraq», dove la Germania fornisce armi da settembre del 2014 ai peshmerga curdi (dunque garantisce per la prima volta nella storia del dopoguerra direttamente armi offensive in una zona di guerra), ma che «contribuirà, fra l’altro, a combattere Isis con caccia di ricognizione Tornado» da impiegare in Siria. Secondo indiscrezioni la Germania manderà, oltre ai sei caccia, aerei Airbus da rifornimento, satelliti particolarmente adatti alle ricognizioni notturne, soprattutto una fregata dotata di missili antiaerei che affiancherà la portaerei francese Charles De Gaulle.  

 

UN CAMBIO RADICALE  

L’annuncio arriva all’indomani dell’incontro tra Angela Merkel e François Hollande a Parigi, prima del quale la Cancelliera aveva già annunciato che «se ci sarà bisogno di un impegno aggiuntivo, non lo escluderemo a priori». Nel faccia a faccia con l’alleato più stretto, Merkel gli ha confermato la notizia annunciata ieri mattina a Berlino di un contingente rafforzato in Mali. Finora, tuttavia, la linea del governo era stata quella ripetuta nei giorni scorsi dal ministro degli Esteri Frank Walter Steinmeier. La Germania era rimasta un passo indietro, come l’Italia. Ora cambia tutto. E nel frattempo anche il Regno Unito sta decidendo se partecipare militarmente alla guerra all’Isis  

 

L’IMPEGNO IN MALI  

Ieri mattina Berlino aveva già fatto sapere che avrebbe aumentato i soldati in Africa e il sostegno ai peshmerga curdi che combattono i fondamentalisti islamici in Iraq. Ma aggiungersi a un cielo piuttosto affollato sopra la Siria non sembrava al momento l’ambizione dei tedeschi, che hanno sempre menzionato anche la mancanza di un mandato dellOnu per intervenire militarmente nel Paese di Bashar Assad.  

 

LA POSIZIONE SULLA SIRIA  

Parlando ieri mattina al Bundestag, Merkel ha sottolineato l’importanza della ricerca europea di una soluzione che porti la pace in Siria. Peraltro ha espresso l’auspicio, dopo l’abbattimento dell’aero militare russo, che i colloqui di Vienna per una coalizione anti Isis non siano compromessi. Martedì, durante una telefonata con il premier turco Ahmed Davutoglu, Merkel gli ha chiesto «ogni sforzo per una deescalation» con i russi. Quanto ai fatti di Parigi, ha sottolineato tra gli applausi che «la più forte risposta ai terroristi è continuare a fare le nostre vite come le abbiamo vissute sinora - sicuri di noi stessi e liberi, attenti e impegnati». 

 

LA CRISI DEI PROFUGHI  

Sui profughi, con la voce arrochita dal raffreddore, la Cancelliera ha scandito che «se ci isoliamo e basta non risolverà il problema». Niente limite agli arrivi, ma ci saranno misure per ridurne il numero, anche grazie ai colloqui in corso con la Turchia, «partner chiave». In conclusione del discorso da 40 minuti la cancelliera ha arricchito il suo mantra «ce la faremo» che ripete ormai da settembre, con una subordinata, «ma ci sarà bisogno di sviluppare un modo di pensare estremamente nuovo». E ha avvertito che la sopravvivenza di Schengen è anche legata a una politica efficace sulle quote.