時事イタリア語

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「このような許しがたい犯罪を前にして、口をつぐんだまま、何もせずにただ見守っていることのないように」

 ローマ教皇フランシスコのアピールです。

 

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_aprile_06/regina-coeli-papa-francesco-vangelo-riparta-periferie-12dc2972-dc44-11e4-83c6-bcc83638beb8_print.html

 

Il Pontefice recita la preghiera Regina Coeli a San Pietro: «Uccisi e decapitati per la fede sono i martiri di oggi. E nel mondo sono tanti, più che nei primi secoli della Chiesa» 
 

Dopo l’invocazione alla pace nella benedizione Urbi et Orbi di Pasqua(«A chi ha la forza e la verità di Dio non serve la violenza»), anche durante il Lunedì dell’Angelo Papa Francesco è tornato a chiedere aiuto per quanti nel mondo sono «perseguitati, esiliati, uccisi, decapitati per il solo fatto di essere cristiani». «Loro sono i nostri martiri di oggi e sono tanti, possiamo dire che sono più numerosi che nei primi secoli» della Chiesa, ha detto nel Regina Coeli (che in questo tempo liturgico sostituisce l’Angelus, ndr), recitato dalla finestra dello studio su piazza San Pietro. E poi l’invito alla comunità internazionale affinché «non assista muta e inerte di fronte a tale inaccettabile crimine, che costituisce una preoccupante deriva dei diritti umani più elementari».

  ローマ教皇フランシスコは、6日の復活祭の:月曜日に、サンピエテロ広場に面した部屋の窓からスピーチを行った。教皇は、世界において「たんにキリスト教徒であるという事実だけのために迫害され、追放され、殺された人々」のために救いを求めた。「これらの人々はわれわれの現代の殉教者であり、[教会の歴史における]最初の数世紀における殉教者たちよりも数が多いと言えるでしょう」と語った。さらに教皇は国際社会にたいして、「このような許しがたい犯罪を前にして、口をつぐんだまま、何もせずにただ見守っていることのないように」と求めた。こうした犯罪は、「もっとも基本的な人権からの懸念すべき逸脱なのです」という。

Il Vangelo delle periferie

È stato Gesù, subito dopo la Risurrezione, a chiedere ai suoi che il Vangelo ripartisse dalle periferie. Lo ha rimarcato Francesco nella preghiera del Regina Coeli. Il Pontefice ha preso spunto dall’invito di Gesù appena risorto ai suoi discepoli e discepole (espressione insolita che ha usato nella Veglia di Pasqua): «Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». La Galilea, ha detto, «è la `periferia´ dove Gesù aveva iniziato la sua predicazione; e di là ripartirà il Vangelo della Risurrezione, perché sia annunciato a tutti, e ognuno possa incontrare Lui, il Risorto, presente e operante nella storia». «Anche oggi lui è con noi qui in piazza», ha aggiunto a braccio.

 

 

La resurrezione di Cristo

«A tutti e a ciascuno, dunque, non stanchiamoci di ripetere: Cristo è risorto! Ripetiamolo con le parole, ma soprattutto con la testimonianza della nostra vita - ha proseguito il Pontefice - La lieta notizia della Risurrezione dovrebbe trasparire sul nostro volto, nei nostri sentimenti e atteggiamenti, nel modo in cui trattiamo gli altri». E poi ha aggiunto: «In Gesù e, in Lui, per il Battesimo, anche noi siamo risorti, siamo passati dalla morte alla vita, dalla schiavitù del peccato alla libertà dell’amore. Ecco la buona notizia che siamo chiamati a portare agli altri. La fede e la speranza dovrebbero trasparire nel nostro volto, nei nostri atteggiamenti e nel mondo con cui trattiamo gli altri. Annunciamo la resurrezione di Cristo quando piangiamo con chi piange, ridiamo con chi ride, quando con la nostra testimonianza aiutiamo chi è alla ricerca della fede».

 

 

«Tanti perseguitati cristiani: non distogliete lo sguardo»

Dopo la preghiera, il Papa ha salutato la delegazione del Movimento Shalom presente in piazza. «Siete arrivati all’ultima tappa della vostra staffetta solidale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla persecuzione dei cristiani del mondo - ha detto il Pontefice - Ora il vostro percorso per le strade è finito, ma deve proseguire il nostro cammino spirituale per proteggere i nostri fratelli e le nostre sorelle perseguitati, esiliati, uccisi e decapitati. Loro sono i nostri martiri di oggi. E sono tanti: più numerosi che nei primi secoli della Chiesa». E poi l’appello rivolto alle nazioni: «Auspico che la comunità internazionale non assista muta e inerte di fronte a tale inaccettabile crimine e che non distolga lo sguardo». E accomiatandosi: «Leggete ogni giorno un piccolo passo del Vangelo sulla Resurrezione: vi farà bene».