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トルコ参戦!  エルドアン大統領、アメリカ軍にインジルリ空軍基地の使用を許可

 

  トルコのエルドアン大統領は、「イスラム国」への軍事攻撃の実行を認可した。これはシリアでの内乱の状況を一変させる可能性がある。
 アメリカ合衆国オバマ政権は少なくとも9ケ月前から、トルコにたいして「イスラム国」との戦いに積極的に参加するように求めてきたが、トルコは自国の将軍たちを抑えてきた。偶発的な事件にそなえて、シリアとイラクの国境沿いに、4万人以上の兵士を配備していたにとどまる。


 しかし23日夜に、トルコは方針を転換した。キリスの近くで「イスラム国」の兵士たちを戦車で攻撃し、ハヴァール基地からF-16戦闘機を発進させて、夜間の空爆を実行したのである。攻撃した目標は、国境を越えたシリア国内にある。これはスルチでの血なまぐさい攻撃の後、「イスラム国」の兵士たちをトルコ国境からできるかぎり遠ざけることを目的としたものである。


 しかしさらに重大な意味をもつのは、トルコがアメリカ合衆国国防総省にたいして、「イスラム国」を空爆するために、トルコのインジルリ空軍基地を使用することを認めたことである。この決定の重大さを理解するためには、これまでトルコは2003年にサダム・フセインイラクを攻撃するためにこの空軍基地を使用する許可を求めたブッシュ大統領の要求も、2014年8月に始まったシリアとイラクでの「イスラム国」との戦いで、この空軍基地を使用する許可を求めたオバマ大統領の要求も、拒みつづけてきたことを考えれば十分だろう。トルコは傍観的な姿勢を維持してきたのであり、12月と1月にも、「イスラム国」とクルド人との間で、コバニをめぐる激しい戦闘が繰り広げられても、戦車をまったく動かそうとしなかった。


 エルドアン大統領が今回、姿勢を一変させたのは、「イスラム国」のイスラーム過激派とクルド人ナショナリズムが、トルコの南部に浸透して、やでては難民の数が150万人を越えるこの地域で、シリアと同じような内乱が勃発することを恐れたためである。トルコの軍隊はNATOでは二番目の規模を誇り、兵士70万人と最新の兵器を装備しているだけに、これは「イスラム国」にとっても、クルド人のペシュメルガにとっても悪いニュースだろう。そしてエルドアン大統領が何としても追放しようとしているシリアのアサド大統領にとっては最悪のニュースだろう。

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Erdogan bombarda l’Isis, concede la base agli Usa e ridisegna il conflitto in Siria

La Turchia autorizza il Pentagono ad adoperare Incirlik per i raid contro il Califfato
REUTERS

 

Recep Tayyp Erdogan dà luce verde agli attacchi militari contro Isis innescando in Medio Oriente un domino di conseguenze capace di ridisegnare lo scenario del conflitto in Siria

 

Da almeno nove mesi l’amministrazione Obama chiedeva ad Ankara di partecipare attivamente alla coalizione contro il Califfo ma Erdogan finora aveva frenato i generali, pur disponendo di un contingente di almeno 40 mila uomini lungo il confine con Siria e Iraq. 

 

La svolta è arrivata, giovedì sera, con l’autorizzazione ai tank di colpire i miliziani dello Stato Islamico vicino Kilis, seguita nella notte dai raid degli F-16 sulle basi di Havar. Si tratta di obiettivi al di là della frontiera siriana, per allontanare Isis il più possibile dal territorio turco dopo il sanguinoso attentato di Suruc. 

 

Ma ciò che più conta è l’autorizzazione al Pentagono ad adoperare la base di Incirlik per i raid contro il Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi. Per avere un’idea della svolta che comporta basti ricordare che Ankara la negò tanto all’America di George W. Bush per l’attacco all’Iraq di Saddam Hussein nel 2003 che all’America di Barack Obama per i raid in Siria e Iraq, iniziati nell’agosto del 2014, contro lo Stato Islamico. Ankara era rimasta alla finestra anche fra dicembre e gennaio, tenendo immobili i tank davanti alla feroce battaglia di Kobane fra Isis e curdi. 

 

Se ora Erdogan cambia registro è per il timore che jihadisti di Isis e nazionalismo curdo invadano il Sud della Turchia, innescando una ripetizione della guerra civile siriana in una regione dove il numero di profughi supera 1,5 milioni. In attesa di vedere fino a dove Erdogan spingerà l’impegno militare, per la Nato significa ritrovare un alleato troppo a lungo dormiente e ambiguo anche sul fronte della lotta al terrorismo, come la retata di arresti in 13 province suggerisce. E poiché si tratta del secondo esercito dell’Alleanza, con quasi 700 mila uomini e le armi più moderne, sono pessime notizie non solo per il Califfo e i peshmerga siriani ma per il leader che Erdogan vuole cacciare a tutti i costi da Damasco: Bashar Assad.