アフガニスタンでタリバンの攻撃がつづく。イスラム国とタリバンの支配権争いの激化
タリバンはアフガニスタンの首都カブールの中心地で攻撃をしかけ、「イスラム国」は「背教者」たちを爆弾で殺害した。こうしてアフガニスタンとパキスタンの間で行われていた和平の試みは崩壊した。アフガニスタンへの攻撃は、ムラー師の死亡が発表されたことによって行われているものである。対立する諸派が、支配権をめぐって抗争を始めたためである。
タリバンの攻撃は、カブールを中心につづけられている。トラック爆弾が数ブロックの地区を破壊し、自爆テロリストが警察学校を爆破し、同盟軍の基地が攻撃され、飛行場の入り口が自爆テロリストによって襲撃された。こうした攻撃によって50名が死亡し、200名が負傷した。これらの攻撃は「占領軍にたいする攻撃」であると、タリバンの広報官のザビウラ・ムジャヒッド氏が、犯行声明を発表している。
アフガニスタン政府はただちに反撃した。アシュラフ・ガニ大統領は、パキスタンのナワーズ・シャリーフ首相を、「これまでと同じようにテロリストたちを聖域のうちに匿っている」と非難した。この非難によって、7月末に始まっていたアフガニスタンとパキスタンの和平交渉は中止されることになった。この和平交渉は多くの当事者の支援のもとで、タリバンも参加させながら、アフガニスタン政府とイスラーム過激派のゲリラの間で、和平協定を締結させることを目指したものだった。
タリバンがガニ大統領とシャリーフ首相の対話を妨害したのは、オマル師を受け継いだタリバンの指導陣が、「コラサンのイスラム国」との競争に直面しているためである。このイスラム国の地方組織は、タリバンの歴史的な指導者であるオマル師の死亡のニュースを利用して、みずからが最も強力なイスラーム過激派グループであることを誇示しようとしているのである。
この「コラサンのイスラム国」グループがこのほど公表したビデオでは、捕虜にされた「背教者」たち10名が、地面に設置された爆弾の前に跪かされ、それから爆死させられた様子と、バラバラの死体が写しだされている。これはコラサン・イスラム国のグループがタリバンのメンバーにたいして、タリバンから離れてイスラム国に参加するように促すことを目的としたものである。
Afghanistan, pace più lontana: è resa dei conti Isis-taleban
I taleban lanciano attacchi a raffica nel cuore di Kabul, lo Stato Islamico uccide gli «apostati» facendoli saltare in aria e le trattative sulla pacificazione nazionale sono in frantumi: ad abbattersi sull’Afghanistan sono le conseguenze della morte del Mullah Omar perché ha innescato una resa dei conti militare fra fazioni opposte, intenzionate a imporre il proprio dominio.
Cinquanta vittime
La raffica di attentati taleban continua da venerdì concentrandosi su Kabul: un camion-bomba ha distrutto diversi isolati, un kamikaze si è fatto esplodere nell’accademia di polizia, una base della coalizione è stata assaltata e l’entrata dell’aeroporto è stata investita da un attacco suicida. Il bilancio di oltre 50 vittime e 200 feriti è stato rivendicato da Zabiullah Mujahid parlando di «azioni contro le forze occupanti».
La reazione del governo afghano è stata immediata con il presidente Ashraf Ghani, che ha chiamato il premier pakistano Nawaz Sharif accusandolo di «ospitare i santuari dei terroristi come avvenuto in passato». La conseguenza immediata è nel congelamento del negoziato afghano-pachistano che a fine luglio era iniziato fra molti auspici puntando a coinvolgere i taleban per arrivare a un accordo fra governo di Kabul e guerriglia islamica su un processo di pacificazione nazionale.
La concorrenza di Isis
Se i taleban hanno sabotato il dialogo Ghani-Sharif è perché gli eredi del Mullah Omar, sul territorio, si trovano a confrontarsi con la concorrenza dello «Stato Islamico di Khorasan», versione locale di Isis, che tenta di sfruttare l’impatto dell’annuncio della morte del capo storico dei mujaheddin per imporsi come gruppo jihadista più feroce, contro cui è meglio non battersi. È questo il messaggio contenuto nelle immagini, postate su siti jihadisti, che mostrano un gruppo di dieci «apostati» catturati da Isis e accompagnati su un prato dove vengono fatti inginocchiare su esplosivi conficcati nel terreno e quindi saltano in aria, con lo smembramento dei corpi.
Le esecuzioni
Si tratta di un nuovo, brutale, metodo di esecuzione che Isis inaugura nei video online destinati ai jihadisti, accompagnandoli ad altri messaggi innovativi: lo scenario in un panorama di montagne di Nangarhar coperte di verde, i jihadisti del Califfato sui cavalli, i boia che seppelliscono con cura le cariche e le vittime uccise adoperando un comando a distanza. La voce in sottofondo spiega che i condannati a morte sono «apostati», ovvero afghani accusati di aver «aiutato i taleban contro Isis» ed è in questo testo che c’è tutta la sfida del «Khorasan» agli eredi del Mullah Omar: il tentativo è di spingere i mujaheddin a cambiare bandiera, abbandonando la fedeltà al vecchio patto taleban-Al Qaeda per sottomettersi piuttosto al Califfo Abu Bakr al-Baghdadi.
Le bandiere di Isis piantate sulle montagne afghane invase dalla nebbia sono i simboli con cui «Khorasan» vuole dimostrare di essersi insediato nelle ex roccaforti dei taleban. Con il risultato di spingere gli eredi del Mullah Omar ad attaccare gli «occupanti stranieri» nell’evidente tentativo di riguadagnare legittimità e sostegno fra le tribù dell’entroterra. Ed è una sfida che investe anche il Pakistan: il leader di «Khorasan» è Hafiz Saeed Khan, ex comandante di «Tehreek-e-Taliban» nelle aree tribale del Waziristan, autore dei proclami in cui chiede a «tutti i musulmani» di sottomettersi «in fretta» al Califfo di Isis.