国連総会、シリア問題をめぐって各国首脳が演説
アメリカ合衆国のオバマ大統領はニューヨークで、国連の70周年記念総会で演説し、シリアでの「紛争を解決するために、ロシアやイランを含むすべての国と協力する用意がある」と声明した。「バシャール・アサドはシリアの国民に暴虐を振るった。シリアでの解決策は、新たな指導者に移行するものでなければならない」という。オバマ大統領は、「わたしは世界でもっとも強力な軍隊を率いている。必要であればわが国と同盟国を保護するために、力を行使することに躊躇することはない」という。
オバマ大統領はロシアのプーチン大統領と現地時間で午後5時から会談する。両国の首脳会談はほぼ一年ぶりのことである。プーチン大統領はさらにイランのハッサン・ロウハニ大統領や、キューバのラウル・カストロ大統領とも会談する。ただしプーチン大統領は総会に遅刻してきた。到着したのはオバマ大統領の演説が終わった後だった。
オバマ大統領はシリア内戦について、ウクライナ危機について、キューバとの国交再開について、イランの核問題について語ったが、珍しくイスラエルについてもパレスチナについても言及しなかった。ただし2011年に国際的な同盟がリビアで犯した過ちについては語っている。アメリカ合衆国は、「過去の出来事を念頭において」適切な役割をはたす用意があるという。過去の出来事としては、「イラクでえられた教訓だけではなく、リビアでえられた教訓からも学んだ」という。
ただしオバマ大統領はシリアのアサド政権は攻撃した。「国際法に逆らって行動してる国際的な強国が存在する。アサド大統領のような暴君を支援しなければならないと主張する国もある。支援しなければさらに事態が悪化するというのである。しかしバシャール・アサドはシリアの国民に暴虐を振るった。シリアでの解決策は、新たな指導者に移行するものでなければならない」。これがプーチン大統領を攻撃した言葉であるのは明らかである。
プーチン大統領は数日前のインタビューで、シリア政府を支援する言葉を繰り返し語っていたのである。プーチン大統領は「2000人以上のロシア人と旧ソ連の兵士たちがシリアにいる。そして彼らがロシアに戻ってくる危険がある。彼らがそうするのをただ待っているのではなく、アサド大統領がシリアのテロリストたちと戦うのを援助しようではないか。ロシアはアサド大統領とも、他の諸国のわれわれのパートナーたちとも、さらに対話を進める用意がある」と語っている。
オバマ大統領はさらにロシアがウクライナに介入したために実行されている制裁措置についても語った。「ウクライナの主権が犯されているのを傍観していることはできない。それがアメリカ合衆国がロシアに課している制裁の背景である。しかしわれわれは冷戦時代に戻るつもりはない。強いロシアがわれわれとともに国際的なシステムを強化するために協力することを望んでいるのだ」。さらにオバマ大統領は、キューバへの禁輸を中止することを求めるアピールを議会に示した。「50年の間、アメリカ合衆国がキューバにたいして採用してきた政策は、キューバ国民の生活を改善するためには役立たなかった。これを変えなければならない」という。
プーチン大統領は総会での演説において、シリアのアサド政権に対する支援の言葉を繰り返した。「シリアのアサド政権に協力しないのは間違いである。シリアで実際にテロリストたちと戦っているのはアサド政権の軍隊とクルド人たちだけである。イスラム国と戦うためには、第二次世界大戦の際にヒトラーと戦ったように、国際的な協力が必要である」という。プーチン大統領はさらにロシアに課せられている制裁についても発言した。「こうした制裁は政治的な戦いの道具とされているだけではなく、市場での競争を制限する手段となっている」という。プーチン大統領は国際的な次元で、「経済的なエゴイズムが強まっている」ことを強調しながら、ロシアは経済的には「透明な形で」行動していると主張した。
イランのロウハニ大統領は、中東のイスラーム過激派との戦いや、シリアとイラクの一部を支配しているイスラム国との戦いにおいて、「統一戦線」を確立する必要があると訴えた。国連総会での演説においてロウハニ大統領は、「世界のすべての諸国、とくに中近東地域の諸国が、イスラーム過激派と暴力に対抗するために、統一戦線を確立すること、そしてそのための行動計画に協力すること」を求めた。
Onu, Obama: "Assad brutalizza popolo, serve leader". Putin "Un errore non cooperare con Damasco"
Ban Ki-moon: "Crisi siriana fuori controllo". Il Cremlino condanna raid francese. Obama: "Qualcuno vuole che aiutiamo un tiranno". Cameron: "Va processato". Berlino: "Non bombarderemo"
Putin lo incontrerà alle 17 ora locale (le 23 in Italia), è il primo colloquio tra i due da quasi un anno. Vedrà anche il capo dello Stato iraniano Hassan Rouhani e quello cubano Raul Castro. Ma all'Onu è arrivato in ritardo. Dopo il discorso di Obama.
La guerra siriana, la crisi Ucraina, il nuovo corso con Cuba, il nucleare iraniano. Per la prima volta in anni non ha fatto cenno a Israele o alla Palestina, ma ha riconosciuto gli errori commessi dalla coalizione internazionale intervenuta nel 2011 in Libia. Il Papa ha parlato nella stessa sede da pochi giorni (VIDEO), e Obama lo cita: "Ci ha ricordato che siamo più forti se ci riteniamo tutti uguali". Gli Stati Uniti, aggiunge, saranno sempre pronti a fare la propria parte "tenendo presente il passato. Non solo la lezione dell'Iraq ma anche quella della Libia".
Obama attacca però chi sostiene il governo di Damasco: "Ci sono delle potenze internazionali che agiscono in contraddizione con il diritto internazionale. C'è qualcuno che ci dice che dovremmo sostenere dei tiranni come Assad, perché l'alternativa è molto peggio. Bashar al-Assad ha brutalizzato il suo popolo: una soluzione in Siria deve essere la transizione a un nuovo leader". E' un attacco diretto a Putin, che poche ore fa in un'intervista ha ribadito l'appoggio del Cremlino al regime: "Più di duemila combattenti russi e delle ex repubbliche sovietiche sono in Siria con il pericolo che possano tornare in patria. Invece di aspettare che lo facciano, aiutiamo Assad a combatterli in territorio siriano. Stiamo considerando di intensificare il dialogo sia con lui che con i nostri partner negli altri Paesi".
Obama all'Onu: ''Oggi al collasso leader forti e stati fragili''
Obama ha parlato anche delle restrizioni imposte alla Russia, a seguito dell'intervento in Ucraina: "Non possiamo stare ad osservare quando la sovranità dell'Ucraina è violata. Questo è alla base delle sanzioni Usa imposte alla Russia. Ma non vogliamo ritornare alla guerra fredda. Non vogliamo isolare la Russia, vogliamo una Russia forte che collabori con noi per rafforzare il sistema internazionale". Ha poi lanciato un appello al Congresso per lavorare per mettere fine all'embargo contro Cuba. "Per 50 anni, gli Stati Uniti hanno tenuto una politica verso Cuba che ha fallito nel migliorare la vita dei cubani. Noi abbiamo cambiato tutto questo".
Vladimir Putin nel suo intervento ribadisce il sostegno al governo di Damasco: "E' un errore non cooperare con il governo siriano di Bashar al-Assad. In Siria solo le forze di Assad
e i curdi stanno combattendo valorosamente il terrorismo. Per fronteggiare l'Is occorre una coalizione internazionale come quella che si creò contro Hitler durante la Seconda Guerra mondiale". Putin parla delle sanzioni imposte alla Russia: "Sono diventate non solo un elemento di lotta politica, ma anche uno strumento per limitare la concorrenza sul mercato", sottolineando "il crescente egoismo economico" a livello internazionale e il fatto che la Russia si muove nell'arena economica in maniera "trasparente". Durante il suo discorso la delegazione ucraina ha lasciato la sala in segno di protesta.
Ma il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon picchia duro e attacca il Consiglio di Sicurezza: "Quattro anni di paralisi diplomatica del Consiglio di Sicurezza hanno fatto sì che la crisi siriana sia diventata fuori controllo. Il mio inviato speciale sta facendo il possibile", ha aggiunto, riferendosi a Staffan de Mistura, ma "è tempo che Consiglio di sicurezza e attori regionali si facciano avanti, prima di tutto i Paesi chiave: Russia, Usa, Arabia Saudita, Iran e Turchia". Esclude la soluzione militare per risolvere il conflitto: "Fino a quando le parti non faranno compromessi tra loro, è inutile aspettarsi cambiamenti sul terreno".
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria ZakharovaI intanto sceglie Facebook per condannare i raid aerei francesi contro l'Is in Siria: "Sono al di fuori del diritto internazionale" perché "senza l'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e il via libera del governo legittimo" siriano, ha scritto. "Mi piacerebbe sapere di più sul concetto di autodifesa sotto forma di attacchi aerei su uno Stato sovrano senza alcuna autorizzazione, ovvero al di fuori del diritto internazionale".
Il presidente iraniano Hassah Rohani ha chiesto un "fronte unito" contro gli estremismi in Medio Oriente e contro lo Stato islamico che controlla parte di Iraq e Siria. Nel suo intervento all'Assemblea generale dell'Onu, il presidente iraniano ha esortato "tutto il mondo e specialmente i governi dei Paesi della mia regione ad elaborare un piano di azione per creare un fronte comune contro gli estremismi e la violenza".
La Ue non chiude le porte al dialogo col governo siriano: "Assad non può essere nella governance futura della Siria, ma questo non significa che i rappresentanti del regime non possano essere al tavolo dei negoziati", lo ribadisce Catherine Ray, portavoce dell'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini. "Questa sera a New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, riunirò i ministri degli Esteri dell'Unione europea assieme all'inviato delle Nazioni unite per la Siria, Staffan De Mistura, e quindi presiederò l'incontro ministeriale sull'Iran nel formato E3+3 (Germania-Francia-Regno Unito+Cina-Russia-Stati uniti, detto anche formato 5+1)" ha twittato la Mogherini.
Intransigente il premier britannico David Cameron, che, a margine dell'assemblea Onu, ha affermato che il presidente siriano Bashar al-Assad va processato per crimini contro il suo paese anche nel caso in cui dovesse essere coinvolto in un eventuale governo di transizione imposto dalla comunità internazionale. Secondo quanto riporta il Belfast Telegraph, Cameron ha detto chiaramente che Assad "non può essere parte" di una soluzione pacifica alla guerra civile. Il primo ministro britannico tuttavia non ha escluso un dialogo con Stati Uniti e Francia per inserire Assad in un eventuale piano di transizione per il paese mediorientale.
Berlino non ha intenzione di bombardare le posizioni del gruppo Stato islamico in Siria. Lo ha detto in conferenza stampa una portavoce del ministero degli Esteri tedesco, Sawsan Chebli, aggiungendo che Berlino sta studiando come aumentare il proprio sostegno ai combattenti curdi peshmerga, che combattono contro i jihadisti. Chebli non ha voluto esprimersi sui bombardamenti di Parigi sull'Isis in Siria né ha voluto sbilanciarsi sulla possibilità che i raid violino le leggi internazionali, tuttavia ha sottolineato la "grande comprensione" di Berlino per il governo francese riguardo alla sua decisione.
Scalpita il leader della Lega Nord Matteo Salvini che dà a Renzi del "senza palle" per aver detto, in merito ai raid francesi in Siria, che i blitz non servono. "Incredibile, dice che le armi non servono. Ma con chi taglia le gole io non dialogo" dice Salvini in un collegamento con Radio Padania. "In Siria e in Libia c'è da intervenire con le armi, ogni giorno perso è un giorno guadagnato dai terroristi. Non so cosa debba succedere ancora per intervenire in Siria e anche in Libia".