時事イタリア語

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ナイジェリア北東部のヨラで、ボコ・ハラムのテロ

  ナイジェリア北東部のヨラの市場の近くのバス停で激しい爆発が起きた。警察では数十名が死亡あるいは負傷したと発表しており、犯人はイスラーム過激派のボコ・ハラムであるとしている。一か月ほど前にボコ・ハラムは、このヨラの町を含む複数のモスクを攻撃し、42名を殺戮し、数百名の負傷を出していた。
 警察では今晩のテロの犠牲者の人数を明らかにしておらず、市場にいた売り手と市場で働いていた人々が主に犠牲になったと発表しているだけである。バス停の近くにはとくに果物と野菜の売り場があった。病院筋では、30名以上の人々が運ばれてきたと語っているが、死者と負傷者の数は明らかにしていない。
 イスラム国と同盟しているボコ・ハラムは、過去6年間にとくにナイジェリアの北東部を中心として、2000名以上の人々を殺害しているが、犠牲者の多くは市民である。

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Nigeria, attentato di Boko Haram a stazione bus

Fonti di polizia parlano di decine di morti e feriti
 

 

 

Una violenta esplosione è avvenuta stasera in una stazione di autobus vicina a un mercato nella città di Yola, nel nord-est della Nigeria. Fonti di polizia parlano di decine di morti e feriti e hanno attribuito l’attentato ai fondamentalisti islamici Boko Haram che da anni insanguinano la regione.Neanche un mese fa i Boko Haram avevano dato l’assalto ad alcune moschee, tra cui una a Yola, uccidendo 42 persone e ferendone un centinaio. 

 

Le forze di sicurezza non hanno dato il numero delle vittime di stasera, ma hanno spiegato che sono stati colpiti soprattutto venditori e persone che erano al mercato a fare la spesa. Vicino alla stazione dei bus ci sono soprattutto bancarelle di frutta e verdura. Fonti sanitarie hanno parlato di più di 30 persone portate in ospedale senza precisare il numero dei morti e dei feriti. 

 

In sei anni di guerra scatenata soprattutto nel nord-est della Nigeria dai Boko Haram (legati all’Isis nella sanguinaria lotta jihadista), almeno 2.000 persone, in gran parte civili, sono state uccise.  

ロシア、シナイ半島で墜落したエアバスは爆破されたことを正式に確認。プーチンは犯人の殺害を指示

 ロシアの連邦保安庁のアレクサンドル・ボルトニコフ長官は、10月31日にシナイ半島に墜落したロシアのエアバスは、爆弾によって爆破されたことを確認した。224人の命を奪ったこの航空機には、1 kgの爆発物が載せられていたという。プーチン大統領は、「われわれは彼らをあらゆるところで捜し出す。逃げ込む場所などはない。われわれは彼らをみつけ、罰してやる」と語っており、テロの首謀者の組に、5000万ドルの賞金をかけた。
 ボルトニコフ長官は、プーチン大統領がトルコでのG20サミット会議から帰国した直後の昨晩に開かれたクレムリンでの会議で調査結果を発表した。プーチン大統領は、「シリアでのロシア空軍の空爆をたんに継続するだけではなく、さらに爆撃を強化する。犯罪者たちに、復讐が避けられないものであることを思い知らせるためである」と語っている。プーチン大統領は、エアバスの悲劇の責任者たちを「殺害する」よう、ロシアの連邦保安庁に命じたとつけ加えた。
 一部の国際メディアは、エジプトでシャルムエルシェイク空港2名の役人が逮捕されたと伝えた。これはシナイ半島に墜落した飛行機に爆発物を持ち込むのを手伝ったためとされているが、エジプト当局はこれを否定している。通信社のMENAは、政府の内務省筋の情報として、当局が否定したことを伝えた。

 

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Aereo russo caduto in Sinai, è stata una bomba. Putin ora mette una maxi-taglia sui terroristi

I servizi segreti russi confermano l’ipotesi terrorismo. Lo Zar ordina agli 007 di «eliminare» i responsabili: «Li cercheremo ovunque, li troveremo e li puniremo».
 

 

 
 

«Li cercheremo ovunque, non avranno un luogo dove fuggire, li troveremo e puniremo». È Vladimir Putin che parla dal Cremlino riferendosi ai «terroristi» autori dell’attentato del 31 ottobre contro l’aereo di linea siberiano caduto sul Sinai.  

 

Poco prima il capo dell’intelligence russa, Alexander Bortnik, aveva confermato la matrice terrorista dell’esplosione dell’aereo in cui sono morte 224 persone. Per Mosca la bomba conteneva un kg di esplosivo. Putin ha deciso di mettere una taglia di 50 milioni di dollari sulla testa dei responsabili dell’attentato. 

 

Bortnik ha riferito dei risultati dell’inchiesta durante una riunione al Cremlino ieri in tarda serata dopo il ritorno di Putin dal G20 in Turchia. «Le attività delle forze aeree russe sulla Siria non solo continueranno, ma dovranno essere intensificate perché questi criminali devono capire che la vendetta è inevitabile», ha aggiunto il presidente che ha ordinato ai servizi speciali russi di «eliminare» le persone responsabili della tragedia dell’Airbus.  

 

Intanto le autorità egiziane hanno smentito l’arresto di due funzionari dell’aeroporto di Sharm el Sheikh, sospettati di aver aiutato a piazzare la bomba sull’aereo russo precipitato in Sinai». La notizia era stata diffusa da alcuni media internazionali. La smentita è stata data dall’agenzia Mena che ha citato fonti del ministero dell’Interno.

フランス同時多発テロ報道。オランド大統領は憲法改正を要請

 フランスの同時多発的テロの時系列の報道の続きです。オランド大統領は「フランスは戦争のうちにある」と宣言し、非常事態措置を継続させるために憲法改正を求めています。イラクの諜報機関は、イスラム国の動向をチェックしながら、前日にフランスなどに警戒を求めていたそうです。テロの背後にいた人々の捜索と逮捕がつづいています。フランス革命の際に民衆の先頭にたって革命を戦ったマリアンヌが、銃を捨てて泣いている「涙のマリアンヌ」のイラストが印象的です。アラブ諸国からみると、パリのテロへの世界の同情もまた西洋中心主義の現れなのかもしれませんが。

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Hollande: “Francia in guerra, l’Europa si unisca”. Caccia ai terroristi in fuga. Arrestato l’artificiere

Hollande: «Stato d’emergenza per tre mesi, dobbiamo cambiare la Costituzione. Espulsioni più rapide». Fallisce il blitz delle forze speciali a Bruxelles. Il Viminale: aumentare la vigilanza sugli eventi affollati. In Serbia: ritrovato passaporto uguale a quello dello Stade France
AFP

Un soldato armato davanti alla basilica del Sacro Cuore di Parigi

Blitz in Francia, decine di fermi, perquisizioni, sequestri di armi. Belgio passato al setaccio dalle forze di sicurezza, con l’arresto dell’artificiere che ha armato i kamikaze di Parigi. La caccia al super ricercato Abdesalem Salah. L’allarme che arriva fino in Spagna e Italia. Hollande che annuncia: «Siamo in guerra». L’Europa vive l’ennesima giornata di concitazione mentre il G20 prova a reagire al massacro di Parigi lanciando la sfida a chi finanzia i terroristi.  

 

LE INDAGINI  

La notizia del giorno è l’arresto in un sobborgo di Bruxelles di Mohamed Amri, il presunto l’artificiere che avrebbe fornito armi e confezionato le cinture esplosive per i kamikaze. Dei commando degli 8 uomini che hanno seminato morte venerdì sera a Parigi, si conoscono ormai con certezza le identità di 5 componenti, tutti francesi, con un punto interrogativo sul sesto. C’è poi il belga Abdelhamid Abaaoud, già mente della cellula di jihadisti di Verviers neutralizzata a gennaio dalla polizia belga e ora latitante in Siria: sarebbe stato individuato come «cervello» dell’operazione. Il legame con i due fratelli Abdeslam è quello più semplice: tutti e tre erano bambini e sono cresciuti nella culla belga del jihadismo, Molenbeek. 

 

I TERRORISTI  

Nel gruppo c’erano Omar Ismail Mostefai e Samy Amimour, suicidi al Bataclan, Bilal Hadfi, kamikaze allo Stade de France, Brahimi Abdeslam, che si è fatto esplodere sul boulevard Voltaire, e il fratello Salah Abdeslam, unico non suicida del gruppo, ora alla macchia. Sul sesto restano molti dubbi, era in possesso di un passaporto siriano che sembra però contraffatto ed era entrato in Europa come rifugiato dalla Grecia. Salah è nel mirino delle polizie europee perché nessuno può affermare con certezza che si trovi dentro i confini belgi. Sembra poco probabile abbia scelto di rimanere in Francia, Paese che ha dichiarato lo stato d’emergenza e dichiarato ormai guerra ai jihadisti. E che sta setacciando l’ambiente dei fondamentalisti con perquisizioni (150 in tre giorni), fermi di sospetti, sequestri di armi.  

 

LA REAZIONE DELLA FRANCIA  

Nella Parigi dove il presidente Francois Hollande ha commemorato in silenzio alla Sorbona gli studenti morti e dove la Tour Eiffel si accesa del tricolore francese, la vita è faticosamente ripresa. Bambini a scuola, pur con qualche timore, ma tutto è andato bene, negozi e musei aperti, uffici in funzione. Intanto il presidente Hollande - oggi a Versailles per il discorso solenne alle camere riunite - ha annunciato il reclutamento di 5.000 fra poliziotti e gendarmi in due anni e l’inasprimento delle leggi, immaginando che la guerra all’Isis non sia impresa di breve durata. «Siamo in guerra, l’Europa si unisca», ha detto il leader francese. 

 

GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA  

 

23.12 - Prima mossa del premier canadese per evitare il rischio di islamofobia nel Paese. Justin Trudeau ha annunciato che il suo governo abbandonerà il progetto del suo predecessore di vietare il niqab alle cerimonie di giuramento per la cittadinanza. Citando la diversità e il multiculturalismo del Paese, è stato il ministro della Giustizia, Jody Wilson-Raybould, ad annunciare la decisione, mantenendo una promessa che Trudeau aveva fatto in campagna elettorale.  

 

23.10 - L’Fbi e altre agenzie degli Stati Uniti collaborano con la Francia per fare luce sugli attacchi terroristici di Parigi. Lo ha annunciato oggi la procuratrice generale Usa, Loretta Lynch: «Gli avvocati del dipartimento di Giustizia, l’Fbi e altre agenzie lavorano al momento con le autorità francesi attraverso i nostri canali di assistenza giuridica internazionale per ottenere più informazioni importanti sugli attacchi». 

 

22.08 - Una fila di camion di oltre dieci chilometri si è formata oggi al punto di controllo di Capitan Andreevo, al confine della Bulgaria con la Turchia, a causa dei rafforzati controlli e dell’inasprimento delle misure di sicurezza scattate nel Paese balcanico dopo gli attentati a Parigi. Anche ai punti di frontiera con Serbia e Macedonia i controlli di tutti i mezzi di trasporto e passeggeri sono meticolosi sia nei confronti degli extracomunitari sia dei cittadini Ue. Pattuglie di polizia e gendarmeria presidiano gli edifici istituzionali, l’aeroporto, le scuole e le università nella capitale Sofia. 

 

20.55 - La Marina americana ha fatto sapere di aver dispiegato la portaerei Harry S. Truman nel Golfo persico, a fianco della portaerei francese Charles de Gaulle, a sostegno della lotta contro l’Isis in Iraq e in Siria. Il dispiegamento, che era stato previsto da tempo, permetterà alla coalizione anti-Isis di rafforzare i raid contro i jihadisti nelle prossime settimane. 

 

20.47 - Innalzare la vigilanza sugli eventi che prevedono un afflusso elevato di persone, dalle partite di calcio ai concerti alle manifestazioni religiose. Lo prevede - a quanto apprende l’Ansa - una circolare inviata oggi dal capo della polizia, Alessandro Pansa, a questure e prefetture. Si tratta di una misura che trova l’unico precedente nel 2004, dopo agli attentati terroristici di Madrid. La circolare sensibilizza prefetti e questori ad «elevare il livello di sicurezza e vigilanza in occasione di particolari eventi di carattere culturale, religioso, sportivo, musicale e di intrattenimento dove è previsto un importante afflusso di persone». In questi casi dovranno essere adottati specifici e stringenti controlli. 

 

20.40 - È stata rimandata sine die l’accensione della tradizionale illuminazione natalizia degli Champs Elysees a Parigi, che doveva essere accesa mercoledì dall’attore premio Oscar Jean Dujardin. Lo hanno annunciato gli organizzatori. 

 

20.37 - Il segretario di Stato Usa, John Kerry, è arrivato a Parigi per mostrare la solidarietà del popolo americano alla Francia dopo gli attacchi terroristici nella capitale. Il portavoce del Dipartimento di Stato, John Kirby, ha fatto sapere che Kerry incontrerà il personale dell’ambasciata americana e terrà colloqui con funzionari francesi, 

 

20.30 - Una violenta esplosione ha fatto tremare Raqqa: lo riferiscono gli attivisti anti-Isis nella “capitale” del Califfato in Siria. 

 

20.25 - La risposta della politica agli attacchi di Parigi sarà uno dei fattori che la Fed considererà nel decidere le prossime mosse di politica monetaria. Lo affermano gli analisti, sottolineando che attacchi come quello di Parigi hanno un effetto limitato sulla macro economia, ma potrebbero aumentare la volatilità dei mercati e arrivano in un momento di incertezza. La reazione delle piazze finanziarie finora è stata muta, ma il timore di nuovi attacchi potrebbe farsi sentire sulla fiducia dei consumatori. La Fed si riunisce a dicembre e potrebbe aumentare i tassi di interesse. Il dollaro forte è la maggiore preoccupazione per la Fed.  

 

19.45 - La nazionale francese è atterrata questa mattina a Londra dove domani giocherà contro l’Inghilterra. «È difficile giocare in queste circostanze - le parole del ct della Francia, Didier Deschamps -. La Francia è rimasta segnata e lo sarà per sempre. Ma domani dobbiamo scendere in campo e giocare per tutte le vittime, per onorare i colori del nostro paese. Siamo orgogliosi di essere francesi».  

 

19.25 - Il presidente francese Francois Hollande incontrerà domani mattina il segretario di Stato Usa John Kerry. Lo ha comunicato l’Eliseo 

 

19.00 - La verifica che nei piani di emergenza dei musei italiani «sia ricompreso il rischio connesso ad azioni di terrorismo» è stata chiesta con una circolare dal Mibact alle direzioni dei musei autonomi, alle soprintendenze speciali e ai segretari regionali. La richiesta è in relazione al «grave contesto nazionale ed internazionale». 

 

18.54 - Parlando alla Camera, il ministro Angelino Alfano ha ricordato che «non esiste il livello zero di rischio». Il livello di allerta «è stato elevato a livello 2» ma «non esistono segnali indicativi di specifiche iniziative terroristiche contro il nostro Paese». Dopo i fatti di Parigi, l’«attenzione è più elevata per tutte le attività di prevenzione». «Non intendiamo militarizzare Roma per il Giubileo, ma gli organici verranno rafforzati e non solo nella Capitale». 

 

18.49 - Salah Abdeslam, principale sospettato per gli attentati terroristici di Parigi e ancora in fuga e la famiglia non sa dove si trovi. «Per quanto riguarda mio fratello, non sappiamo dove sia», ha risposto il fratello, Mohammed Abdeslam, intervistato dall’emittente televisiva belga Rtl nella casa della famiglia a Bruxelles.  

 

18.48 - Gli attentati di Parigi sono «un attacco senza precedenti». Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni nel corso della informativa urgente alla Camera sugli attentati di Parigi. «I nostri fratelli francesi sono stati colpiti per la seconda volta quest’anno e ci sentiamo colpiti anche noi. Reagiremo uniti insieme». «Lavoreremo per snidare terroristi ovunque cerchino di infiltrarsi, ma senza fare confusione tra le migliaia di persone in fuga dalle guerre». L’intervento russo in Siria «ha avuto un impatto limitato sul piano militare, ma elevato sul piano politico». Noi «facciamo molto ma dobbiamo fare di più», perché «la situazione lo merita e lo impone». «Noi non abbiamo nulla a che vedere con questi terroristi ma è evidente che il brodo di coltura da cui provengono è anche frutto degli errori dell’Occidente». «Attenzione a non rifare gli errori del passato» e a «non fare confusione tra criminali e decine di migliaia di uomini, donne e bambini in fuga da guerre e dittature».  

 

19.39 - È in corso nell’Aula della Camera l’informativa urgente del governo sugli attentati di Parigi. Intervengono i ministri degli Esteri e dell’Interno, Paolo Gentiloni ed Angelino Alfano. Al termine dell’informativa si terrà un dibattito in cui interverranno i rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari. L’Aula è piena. Ai banchi del governo ci sono cinque ministri. 

 

18.37 - La Cia rilancia l’allarme, dopo gli attentati di Parigi: l’Isis ha in preparazione altri attacchi. Parlando al Center for Strategic & International Studies Global Security Forum di Washington, il direttore della Central intelligence agency ha avvertito: «Vorrei anticipare che questa (di Parigi) non è l’unica operazione che l’Isis ha in cantiere».  

 

18.28 - «L’artificiere delle stragi di Parigi è nelle mani della polizia belga» : è quanto riferisce a BMF-TV Dominique Rizet, un esperto francese sempre informato sulle questioni dell’intelligence. Per lui, il bombarolo sarebbe Mohamed Amri, 27 anni, una delle persone fermate a Molenbeek, nonché proprietario della Golf sequestrata a rue Dubois Thorn, attualmente in stato d’arresto, «A casa sua, a Molenbeek, è stata scoperta una grande quantità di nitrato, è lui che sa fabbricare delle bombe». 

 

18.23 - Misure di sicurezza «rafforzate» per i tre concerti di Madonna a Torino, unica tappa italiana del suo tour europeo. Lo ha confermato il vicequestore vicario di Torino, Sergio Molino, al termine del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza svoltosi oggi pomeriggio negli uffici della Prefettura del capoluogo piemontese. 

 

18.21 - Il premier Aleksandar Vucic ha detto oggi che la Serbia ha adottato misure di sicurezza aggiuntive dopo le stragi di Parigi, ma che non cambierà per questo la sua politica di accoglienza e di trattamento umano dei migranti e profughi che giungono sul suo territorio: «Non vi è alcuna ragione per la Serbia di mutare la politica che si è rivelata giusta e che non ha causato problemi». 

 

18.20 - Il Pentagono ha dato l’ordine ai suoi militari e al personale americano di stanza in Europa di non andare a Parigi durante il tempo libero. Qualsiasi viaggio - si precisa - deve essere autorizzato. Il divieto riguarda tutto il personale militare, civile, contractor, imprenditori e le rispettive famiglie. 

 

18.05 - Quattro dei 21 terroristi islamici detenuti nella sezione speciale del carcere di Rossano hanno esultato al grido di «Viva la Francia libera» dopo avere saputo della strage di Parigi. Un grido di gioia misto a sfida, secondo quanto si apprende da fonti interne al carcere, per aver «liberato» la Francia dai cosiddetti «infedeli». Misure di controllo sono scattate immediatamente dopo gli attentati di Parigi anche nell’istituto di Rossano, considerato «obiettivo sensibile». Oltre alla videosorveglianza, già attiva nel carcere, è stato attivato un pattugliamento esterno con agenti specializzati e armati, che 24 ore su 24 controlla le mura di cinta dell’istituto di pena. Alcuni dei 21 detenuti appartengono alla cellula di Al Qaeda e sono considerati soggetti attivi del terrorismo

 

17.55 - La tour Eiffel è stata illuminata con i colori del tricolore francese. Sarà così anche domani e dopodomani.  

REUTERS

 

17.49 - La Seat segnalata a tutte le questure italiane come «verosimilmente coinvolta negli attentati» era quella trovata ieri a Montreuil, nei dintorni di Parigi. Lo apprende l’Ansa da fonti di polizia, secondo cui a bordo della vettura sono stati trovati tre fucili AK 47, un sacco nero con 14 caricatori, un navigatore gps, 3 coltelli da macellaio e un pezzo di cintura esplosiva. La prima segnalazione della vettura da parte del servizio di Cooperazione internazionale di polizia risale a sabato. Ieri, poi, a tutte le questure è stata inviata una nuova nota in cui si afferma che «le autorità francesi hanno segnalato le autovetture con targa belga Golf ILJV 973 e Seat Ibiza Gut 18053 verosimilmente coinvolte negli attentati». Le stesse autorità hanno inoltre «richiesto informazioni sul conto di Baptiste Burgy nato nel 1983 in Francia». Poco fa l’Antiterrorismo ha confermato che non c’è traccia che la Seat oggetto della segnalazione sia entrata in Italia

 

17.40 - «Sul treno diretto a Genova su cui sto viaggiando c’è un arabo che somiglia al ricercato di Parigi: ha uno zaino ed è insieme a un altro straniero». Questa la segnalazione di una studentessa che oggi ha fatto scattare l’allarme generale su un convoglio partito da Torino Porta Nuova e diretto alla stazione di Genova Brignole. La ragazza, che si trovava in treno con un’amica, ha riferito della presenza di un arabo che somigliava a Abdelsalam Salah. Appena scesa ad Asti ha telefonato al 113. I poliziotti della Digos e della Polfer sono saliti sul convoglio e hanno intercettato i due arabi a Ronco Scrivia. Prima di fermarli, però, hanno atteso che il treno giungesse a Genova Brignole. Qui i due sono stati fermati e trasferiti in questura per un controllo: uno dei due somigliava in modo vago al terrorista ricercato. I due, entrambi marocchini, sono stati rilasciati ma per uno è scattata una segnalazione alle autorità perché non in regola con i documenti. 

 

17.30 - Le autorità serbe hanno arrestato un migrante al centro di accoglienza di Presevo, nel Sud, in possesso di un passaporto identico a quello trovato allo Stade de France «accanto a uno dei kamikaze». Lo riferisce il quotidiano Blic. L’unica difformità tra i documenti è la foto. Secondo Blic, con tutta probabilità le due persone in questione, che non sarebbero state in contatto fra loro, avrebbero acquistato in tempi differenti falsi passaporti siriani dalla stessa persona, durante il transito per la Turchia. L’acquisto di passaporti siriani in Turchia ha generato un prospero mercato clandestino: gli acquirenti sono soprattutto migranti provenienti da Paesi per i quali non è previsto lo status di rifugiato.  

 

17.28 - «L’allarme c’è stato, ma è rientrato. Non abbiamo tracce del passaggio, o della presenza, di quel veicolo sul territorio italiano». Così il questore vicario di Torino, Sergio Molino, sull’allarme per la presunta presenza in Italia della Seat nera con a bordo un presunto attentatore di Parigi 

 

17.26 - Identificata una seconda vittima tedesca del massacro di Parigi. Si tratta di un architetto di 28 anni, proveniente dall’Alta Baviera. «Dobbiamo purtroppo confermare che un secondo cittadino tedesco è fra le vittime degli attentati», ha reso noto il ministero, senza fornire altri dettagli. Anche la prima vittima identificata aveva 28 anni. Originario di Monaco, il ragazzo viveva da tempo a Parigi, ed è rimasto ucciso mentre si trovava in un caffè.  

 

17.25 - Negli attentati di Parigi hanno perso la vita anche due giovani editrici francesi, Lola Salines (Gruend) e Ariane Theiller (Rustica). Lo rendono noto l’Associazione Italiana Editori (Aie) e la Federazione degli editori europei (Fep), unendosi al dolore dei familiari, degli amici e dei colleghi delle vittime. 

 

17.24 - «Il viaggio del Papa in Africa si svolgerà normalmente. Certo, la situazione nella Repubblica Centrafricana rimane difficile, si vedrà che cosa fare, ma il viaggio è confermato». Lo ha detto il segretario di Stato Vaticano, monsignor Pietro Parolin, a margine del XVIII Convegno nazionale teologico pastorale dellOpera Romana Pellegrinaggi, che si sta svolgendo a Roma. Parolin ha ricordato che «siamo ormai alla vigilia di questo viaggio, manca praticamente una settimana».  

 

17.15 - La conclusione del discorso del presidente Hollande è stata accolta da un lungo applauso. Dopo la standing ovation, tutti i parlamentari hanno intonato la Marsigliese

 

17.10 - Hollande: «Dobbiamo espellere più rapidamente gli stranieri che rappresentano una minaccia di particolare gravità per la nostra sicurezza», e «poter impedire a una persona con doppia nazionalità di rientrare sul nostro territorio se costituisce un rischio terrorista».  

 

16.55 - In Francia, «5.000 posti di lavoro supplementari per polizia e gendarmeria saranno creati nei prossimi due anni», e il personale della Difesa non subirà alcun taglio «fino al 2019», ha annunciato Hollande davanti al Congresso francese, sottolineando che «in queste circostanze, il patto di sicurezza vince sul patto di stabilità». 

 

16.47 - Hollande: «Gli attacchi di Parigi di venerdì scorso sono stati pianificati in Siria e organizzati in Belgio». Lo ha detto il presidente francese Francois Hollande, secondo il quale «la Siria è diventata la più grande fabbrica di terroristi che il mondo abbia mai conosciuto».  

 

16.37 - Hollande: «Dobbiamo modificare l’articolo 36 della nostra Costituzione per affrontare questa crisi». Il presidente francese ha esteso lo stato d’emergenza per tre mesi, mentre la Costituzione prevede che non possa essere prorogato per oltre 12 giorni. 

 

16.30 - Hollande: «La Francia intensificherà gli attacchi in Siria. I miei complimenti ai piloti francesi che ieri hanno portato a termine l’operazione» a Raqqa. «Non dobbiamo contenere quest’organizzazione, la dobbiamo distruggere». 

 

Ore 16.25: Hollande: «Nei prossimi giorni incontrerò Obama e Putin: serve una risposta internazionale» 

 

Ore 16.20 - Hollande: «Quella che viviamo non è una guerra di civiltà, perché questi assassini non ne rappresentano nessuna. Sono vigliacchi che hanno sparato sulla folla disarmata». 

 

Ore 16.14 - Hollande parla in Parlamento: «La Francia è in guerra»  

 
 

 

Ore 16.12 - La Seat nera usata dai terroristi che hanno portato a termine gli attacchi di Parigi sarebbe stata già ritrovata ieri in un quartiere della capitale francese. Lo riferiscono all’Agi fonti qualificate della polizia di Stato, secondo cui «al momento non è emersa alcuna evidenza di possibili collegamenti con l’Italia o di persone transitate sul nostro territorio».  

 

Ore 16.00 - Obama al G20: «I fatti di Parigi ci dicono che non basta colpire l’Isis in Siria e Iraq». E ha aggiunto: «L’Isis è il volto del diavolo. Dobbiamo distruggerlo» 

 

Ore 15.30 - Samy Amimour, uno dei kamikaze del Bataclan, era autista di autobus della RATP, la compagnia del trasporto pubblico parigina, fino alle sue dimissioni nel 2012: è quanto riferisce BFM-TV 

 

Ore 15.08 - Il giallo dell’auto  

Secondo quanto appreso da La Stampa, l’autovettura Seat Ibiza avrebbe attraversato la frontiera di Ventimiglia dall’Italia alla Francia nei giorni precedenti l’attentato. Da qui il sospetto che uno degli attentatori di Parigi potrebbe ora aver deciso di fare il percorso inverso. 

 

Ore 14.40 +++ Sospetto terrorista ricercato nel Torinese +++ La polizia stradale ha appena diramato le ricerche «a tutte le pattuglie in servizio sulle autostrade del Piemonte e sulla tangenziale di Torino» di una Seat Ibiza nera. A bordo un ragazzo francese di 32 anni, Baptiste Burgy. Le autorità francesi sospettano possa essere uno dei terroristi che hanno agito a Parigi l’altra notte. Il sospettato, secondo quanto appreso, sarebbe entrato ieri in Italia passando dalla frontiera di Ventimiglia. 

 

ORE 14.15 FINISCE IL BLITZ, NESSUN ARRESTO A BRUXELLES  

«Nessun arresto». L’operazione delle forze speciali belghe a Molenbeek, il quartiere arabo di Bruxelles, si è conclusa senza l’arresto del principale ricercato, Salah Abdeslam, fratello di uno degli attentatori di Parigi. 

 

Ore 13.50 La polizia belga ha rilasciato cinque dei sette sospetti arrestati sabato, tra cui Mohamed Abdeslam, fratello del kamikaze ricercato Salah. Lo riporta la stampa belga online. Secondo il suo avvocato, il fatto che sia stato rimesso in libertà senza essere incolpato di nulla, dimostra che non ha nulla a che fare con gli attentati di Parigi.  

 

Ore 13.32 «Si prega di voler ricercare una autovettura Seat modello sconosciuto di colore nero, targa GUT 18053 con probabile ingresso a Ventimiglia. Possibile collegamento con gli attentati in Francia». È la nota che il servizio di cooperazione internazionale di polizia ha inviato a tutti gli uffici competenti italiani. 

 

Ore 13.30 La Francia si è fermata per un minuto di silenzio in ricordo delle vittime degli attentati di Parigi. Il presidente francese Francois Hollande ha osservato il minuto di silenzio all’Università della Sorbona a Parigi insieme al premier Valls e agli studenti, al termine del quale ha intonato la Marsigliese.  

 

Ore 12.50 Ancora in corso l’operazione a Molenbeek, quartiere islamico di Bruxelles. La polizia sta assediando un edificio in cerca dell’ottavo terrorista, Salah Abdeslam. Alcuni testimoni hanno detto di aver udito alcune esplosioni. La zona continua a essere off limits.  

 

AFP

 

Ore 12.36 «Sono giorni in Europa di allarme, cordoglio, tristezza, ma anche di volontà di reazione. E anche noi italiani reagiremo con intransigenza, decisione, fermezza contro questa ondata di violenza, l’oscurantismo e il fondamentalismo». Lo ha detto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, all’Aquila. 

 

 

Ore 12.20 La Russia e l’Occidente «hanno capito la necessità di cooperare nella lotta al terrorismo internazionale», ma «un accordo è impossibile» perché l’Occidente è diviso nei suoi approcci alla lotta a questo fenomeno. Lo ha detto Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, a margine del G20.  

 

Ore 12.05 Secondo Radio Belga Rtl è stato arrestato a Bruxelles il fuggitivo del commando di Parigi, ma la Procura smentisce. Il tribunale di Bruxelles ha precisato che la persona arrestata a Molenbeek non è Salah Abdeslam. 

 

Ore 12 La Francia si ferma. Un minuto di silenzio è stato osservato a mezzogiorno in tutta il Paese per ricordare i 129 morti degli attentati di Parigi. Nelle scuole, sui luoghi di lavoro, la persone si sono riunite a capo chino. Il presidente Francois Hollande e il premier Manuel Valls hanno osservato il minuto di silenzio davanti alla Sorbona. In alcuni luoghi, come a Place de la Republique a Parigi, la folla ha poi intonato la Marsigliese. Tutti i trasporti pubblici di Parigi si sono fermati per un minuto.  

 

 
 

 

Ore 11.45 Nella notte in Francia ci sono state 168 perquisizioni nelle case di individui sospetti, in 19 dipartimenti diversi. Ci sono stati 23 arresti e il sequestro di 31 armi, tra cui alcune da guerra. È il bilancio tracciato dal ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve. 

 

Ore 11.35 Sono stati identificati cinque dei sette kamikaze: 4 sono francesi, uno probabilmente siriano. Fonti ufficiali hanno rivelato che dietro agli attacchi c’è la mano di Abdelhamid Abaaoud, il cervello della cellula di jihadisti neutralizzata dalle forze speciali della polizia belga a Verviers nel gennaio scorso, ora latitante in Siria.Omar Ismail Mostefai, 29 anni, attentatore al Bataclan, era nato nella banlieue di Parigi e risiedeva a Chartres. Samy Amimour, anche lui al Bataclan, era nato a Parigi nel 1987 e originario di Drancy. Bilal Hadfi, 20 anni, attentatore allo Stade de France, e Brahimi Abdeslam, che si è fatto esplodere sul boulevard Voltaire, risiedevano in Belgio. Il fratello di quest’ultimo, Salah, 27 anni, è attivamente ricercato dalla polizia, che ritiene abbia preso parte agli attentati e sia poi fuggito. 

 

Ore 11.30 La polizia a Molenbeek ha portato via su un blindato un uomo incappucciato dopo la perquisizione al numero 47 di rue Ransfort. Lo riporta la Derniere Heure online. Le autorità della Turchia avevano avvertito la Francia due volte, a dicembre 2014 e a giugno 2015, della pericolosità di Ismael Omar Mostefai, uno degli attentatori suicidi. Lo ha riferito una fonte del governo turco, aggiungendo che Ankara ha ricevuto dalla Francia una richiesta di informazioni sull’uomo solo dopo gli attacchi. La fonte anonima ha poi affermato che Mostefai, originario di Chartres, entrò in Turchia nel 2013, ma non ci sono elementi che attestino che abbia in seguito lasciato il Paese. Mostefai è l’unico attentatore a essere stato formalmente identificato dalla polizia francese. 

 

 

 

 

ANALISI - Una frattura generazionale nelle moschee (di Domenico Quirico)  

 

Ore 11.10 «Quel che è successo in Francia illustra, in modo più evidente ancora, che nessuno può considerarsi escluso dal terrorismo. Il Vaticano può essere un bersaglio a causa del suo significato religioso. Si può aumentare il livello delle misure di sicurezza, ma non ci si farà paralizzare dalla paura: non cambia dunque nulla dell’agenda del Papa, che continuerà». Lo afferma Pietro Parolin, il segretario di Stato della Santa Sede. Il primo ministro francese Manuel Valls sta visitando la scuola materna Parmentier, nel X arrondissement di Parigi, in cui è stata attivato un gruppo di sostegno psicologico per i testimoni degli attentati di venerdì e le loro famiglie.  

 

Ore 11.00 Nuove perquisizioni della polizia belga nel quartiere di Molenbeek: secondo quanto riporta la Derniere Heure online, la polizia sta lanciando un’operazione vicino alla moschea Al Khalil a rue Ransfort, che è stata chiusa al traffico da due blindati della polizia.  

 

Ore 10.50 Allarme bomba a Bruxelles, nel quartiere comunitario vicino alla sede della Commissione Ue. È stata segnalata una golf con targa francese e una valigia dentro.  

 

 

 

COMMENTO - Capire il legame Isis-islam per battere il nemico (di Gianni Riotta)  

 

Ore 10.40 Perquisizioni stanno avendo luogo anche a Bruxelles, nel quartiere musulmano di Molenbeek. «Un gran numero di poliziotti hanno lanciato un raid in un edificio in Rue Delaunoy», riporta la tv belga.  

 

Ore 10.25 L’altro terrorista identificato, secondo Le Figaro, sarebbe invece siriano. Aveva un passaporto a nome di Ahmad Al Mohammad, nato in Siria il 10 settembre 1990. 

 

Ore 10.05 Due terroristi identificati, lo annuncia la procura secondo Le Figaro. Uno avrebbe preso parte all’assalto allo Stade de France, l’altro al Bataclan. Quest’ultimo è stato identificato come Samy Amimour, nato a Parigi nel 1987. Era già noto all’antiterrorismo: «Era finito sotto inchiesta nel 2012 per associazione a delinquere con fini di terrorismo (progetto fallito di partenza per lo Yemen), e messo in libertà vigilata». Fuggito nel 2013, da allora era oggetto di un mandato di cattura internazionale. Stamattina, tre suoi familiari sono state fermati. 

 

LAPRESSE

 

Ore 9.25 A mezzogiorno, quando tutta la Francia si raccoglierà in silenzio in memoria delle vittime degli attacchi del 13 novembre, si fermeranno per un minuto anche tutti i trasporti pubblici di Parigi. Lo ha reso noto la Ratp, società dei trasporti pubblici della capitale francese.  

 

Ore 9.20 «Da Copenaghen a Sidney, da New York a Bruxelles, da Madrid a Parigi, tante capitali sono state colpite dal terrorismo. Da noi finora la prevenzione e l’intelligence hanno funzionato, ma non esiste un paese a rischio zero e lavoriamo al massimo ». Lo ha detto il ministro dell’interno Angelino Alfano intervistato da Rtl e a «La telefonata» di Belpietro su Canale 5. 

 

Ore 9 La polizia britannica «ha sventato sette attentati terroristici negli ultimi sei mesi». Lo ha detto il premier David Cameron sottolineando che il governo di Londra «sa che ci sono cellule terroristiche che organizzano attacchi dalla Siria».  

 

 
 

 

Ore 8.55 «Noi siamo pronti ad espellere imam e a intervenire nei luoghi di culto dove si professa non l’amore ma la violenza». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervenendo a Rtl. «In Italia - ha ricordato il ministro - ci sono un milione e 600mila musulmani: riconosciamo loro il diritto a pregare ma al tempo stesso chiediamo ai loro imam di dire parole forti e chiare di presa di distanza. Nessuna forma di silenzio complice». 

 

Ore 8.51 Gli attacchi di Parigi «sono stati organizzati, pensati e pianificati in Siria». Lo ha detto questa mattina il primo ministro francese Manuel Valls, in una intervista a Rtl nella quale ha promesso di «agire su tutti i fronti per distruggere» lo Stato Islamico. Ed è per questo che la Francia ha colpito questa notte obiettivi a Raqqa, in Siria, obiettivi «che sono stati distrutti».«Replicheremo colpo su colpo - ha dichiarato Valls - Siamo in guerra. E dato che siamo in guerra, agiremo, colpiremo e vinceremo».  

 

 
 

 

Ore 8.45 Continua l’operazione antiterrorismo a tappeto iniziata nella notte in Francia dopo gli attentati di Parigi. Il primo ministro Manuel Valls ha annunciato «oltre 150 perquisizioni». A Lione, nel centro del Paese, cinque fermi dopo il ritrovamento di armi e di un lanciarazzi. 

 

Ore 8.10 La Francia era stata avvisata dall’intelligence degli attacchi di Parigi? «Sapevamo che c’erano operazioni in preparazione e che ci sono operazioni in preparazione non solo contro la Francia». Lo afferma il premier francese, Manuel Valls, a Rtl. Valls aggiunge: «Dobbiamo convivere con il terrorismo e combatterlo. I due obiettivi identificati a Raqqa sono stati colpiti. Dobbiamo distruggere Daesh. Anche lo schianto dell’aereo russo è stato rivendicato dall’Isis». Per Valls sono possibili nuovi attentati «nei prossimi giorni o nelle prossime settimane. La minaccia resterà a lungo. Da mesi siamo in guerra contro il terrorismo. Vivremo a lungo con questa minaccia terroristica». 

 

 

Ore 7.30 Tutta la Francia si fermerà per un minuto a mezzogiorno in memoria delle 129 vittime degli attacchi terroristici di venerdì sera a Parigi. Lo riferiscono i media francesi. Stamane è prevista inoltre la riapertura delle scuole di tutta la regione parigini che erano chiuse da sabato. Musei, teatri e altri luoghi di cultura riapriranno invece alle 13.  

 

Ore 7 Una vasta operazione antiterrorismo è stata eseguita nella notte nella zona di Grenoble dalla polizia francese, sostenuta da unità di antisommossa. Lo riporta il quotidiano Le Dauphine Libere online. Almeno sei le persone finite in manette. Il blitz è stato condotto nelle città di Grenoble, Echirolles, Fontaine e Saint-Martin-d’Heres. Almeno cinque persone sono state arrestate; sequestrati armi e denaro. Secondo fonti del quotidiano, il blitz si inquadrerebbe nel quadro di un’operazione a livello nazionale. 

 

Ore 6.45 Almeno 3 persone sono state poste sotto custodia e le loro case perquisite in base alle legge in vigore dopo la dichiarazione dello «stato di emergenza» nella notte in un quartiere di Tolosa dove vive Mohamed Merah, il 23enne terrorista di origini algerine che a bordo di uno scooter in un’autentica scorreria uccise sette persone inclusi 3 soldati e 4 cittadini ebrei, tra cui 3 bambini, nel marzo del 2012. Lo riferisce la rete Bfm Tv. Il blitz è avvenuto i diversi punti di La Reyneire, nel quartiere di Mirail. Altre perquisizione. Di cui si sa meno, a Jeumont nel nord del Paese vicino al confine con il Belgio, ed anche a sud a Grenoble. In precedenza un’altra operazione era stata condotta a Bobigniy, un sobborgo ad est di Parigi nella zona Seine-Saint-Denis. Gli agenti hanno anche interrogato i residenti. I risultati delle perquisizioni non sono ancora noti.  

 

Ore 22.34 La Francia ha sganciato 20 bombe su Raqqa in Siria che hanno distrutto due campi di addestramento dellIsis: lo afferma un comunicato del ministero della Difesa di Parigi. Nei raid sono stati impiegati 12 aerei, tra i quali 10 caccia da combattimento, partiti simultaneamente dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Giordania. L’operazione - riferisce il comunicato - si è svolta in serata. In città, oltre l’energia elettrica, è stata tagliata anche la fornitura di acqua, rendono noto fonti locali .  

 

Ore 22.32 Sono almeno 10 i raid compiuti in serata contro il polo petrolifero siriano di Dayr az Zor, da mesi nelle mani dellIsis: lo riferiscono gli attivisti dell’opposizione anti-Assad. Grazie alla conquista della città, nell’est della Siria, l’Isis riesce a garantirsi milioni di dollari di proventi nel traffico illegale di petrolio.  

 

Ore 21.45 Il numero delle vittime resta fermo a 129 e non sale a 132. Tra i morti anche l’italiana Valeria Solesin. Il bilancio era sembrato aggravarsi dopo che fonti ospedaliere nel pomeriggio avevano informato del decesso di tre delle persone ferite. Le stesse fonti hanno più tardi specificato che queste tre persone erano già state conteggiate nel bilancio dei morti e che quindi non varia il numero complessivo delle vittime, appunto 129.  

 

Ore 19.33 Il Califfo dell’Isis Al-Baghdadi in persona ha dato l’ordine di colpire i Paesi della coalizione impegnati nei bombardamenti in Iraq e Siria con «bombe, omicidi e presa d’ostaggi». Gli 007 iracheni - apprende l’Ap che ha visionato il documento dei servizi - avevano avvertito i governi occidentali, in particolare la Francia, il giorno prima degli attacchi.  

イスラム国、新たなビデオで各国に警告。ワシントン攻撃を誓う

  イスラム国がインターネットで公表した新しいビデオでは、フランスにならってシリアに空爆を行う国に攻撃を加えると脅している。「アメリカ合衆国を攻撃すべき時がきた」という。
 「われわれを攻撃する者は、フランスと同じように扱われるだろう」。イスラム国はインターネットで新してビデオを発表し、「その他の諸国が、われわれへの攻撃に参加することのないように」忠告した。
 このビデオでは、「十字軍に参加している諸国には、アラーの意志により、フランスのパリと同じように、国の中心部を攻撃することを、われわれは知らせよう」と語られている。「われわれはアメリカの中心部、ワシントンを攻撃することを誓う」と、ビデオに登場した人物は語っている。
 このメッセージは、フランスがイスラム国の「首都」のラッカを空爆した数時間後に発表されたものであり、その政治的な目的ははっきりしている。イスラム国への大規模な攻撃キャンペーンを展開しようとしたフランスのオランド大統領の意図を挫こうというのである。オランド大統領は、オバマ大統領やキャメロン首相とともに、反イスラム国同盟を強化しようと望んでいるが、イスラム国はその試みを蹉跌させようとしているのである。

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In un nuovo video sul Web l’Isis minaccia attacchi contro chi seguirà la Francia nei bombardamenti

Sui network jihadisti spunta un filmato del Califfato: «Ora tocca agli Stati Uniti d’America»
AP

Jet francesi si alzano in volo per bombardare Raqqa, la capitale del Califfato

 
 
Chi ci attacca subirà lo stesso trattamento della Francia». Lo Stato Islamico (Isis) diffonde online un nuovo video per ammonire «le altre nazioni» a «non partecipare agli attacchi contro di noi».  

 

«Facciamo sapere agli Stati che prendono parte alla campagna dei crociati che, per volere di Allah, vi colpiremo al centro come abbiamo fatto con la Francia a Parigi» recita il testo del video, reso noto dal sito Internet del quotidiano libanese “Daily Star”. «Giuriamo che colpiremo l’America al suo centro, Washington» aggiunge il jihadista che parla nel video.  

 

 
 

 

Il messaggio arriva a poche ore di distanza dai raid aerei francesi su Raqqa ed ha un preciso obiettivo politico: ostacolare l’intento del presidente Hollande di dare vita ad una massiccia campagna militare contro lo Stato Islamico. Se Hollande, assieme a Obama e Cameron, lavora al rafforzamento della coalizione anti-Isis, il Califfo vuole scompaginarla. 

パリのテロの衝撃をうけたG20は、反テロ・ムード一色に

  トルコで開催されているG20のサミット会談は、パリのテロを「人道に対する侮辱」と非難し、報復としてイスラム国の資金源を枯渇させようとしている。さらにトルコのエルドアン大統領の言葉が、おそらく今回のサミットの核心をついているだろう。エルドアン大統領は「シリアのアサド大統領は次の選挙には立候補しない。半年以内に大統領の地位から去るだろう」と語ったのである。
 アメリカ合衆国とロシアとの間の合意がまとまるのも近いとみられる。これを暗示しているのが、オバマ大統領の言葉である。オバマ大統領は、アメリカはシリアに「地上部隊を派遣することはないだろう。それは過ちをおかすことになるだろう」と語ったのである。これはロシアを安心させようとする間接的なメッセージである。「イスラム国は悪の顔である。これを破壊しなければならない」と、オバマ大統領はロシアの軍事活動を暗に承認したのである。
 パリでのテロは、シリア危機の解決策をみつけることが緊急に必要であることを、これまでになく明確にした。ロシアとアメリカ合衆国は、これまでになく接近している。これはフランスのオランド大統領の言葉からも明らかである。「われわれは力を合わせるために、オバマ大統領とプーチン大統領と会談したい」と語ったのである。「三か国で」力を合わせて攻撃しようというのである。
 G20ではイスラム国の資金源を枯渇させること、国境での検査の強化、情報交換などを定めた合意文書がまとめられる見込みである。プーチン大統領イラクで石油を非合法に取引しているトラックの写真とデータを示しながら、「イスラーム過激派は、40か国の人々から財政的に支援されている。そのうちには、G20の諸国もいる」と指摘した。
 パリのテロで衝撃をうけた今回のサミットは感情的な雰囲気に支配され、シリア危機の問題で中心となった。その他のテーマは陰に隠れてしまった。金融危機の問題の中心人物であるドラギ欧州中央銀行総裁、ラガルド国際通貨基金IMF )専務理事 さらにドイツのメルケル首相も、すっかり陰が薄くなってしまった。会議の場はまるで「戦争指令室」の雰囲気だったのである。

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Dal G20 lotta contro chi finanzia i terroristi. Obama: “L’Isis è il volto del male”

Il presidente statunitense: «Ma le truppe di terra in Siria sarebbero un errore». La Turchia: «Assad non si ricandida»
AFP

Matteo Renzi, Angela Merkel, Barack Obama, David Cameron e il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius al meeting del G20 di Antalya

 
 
 
 

Il G20 mette al bando il terrorismo, «un affronto contro l’umanità», ed è pronto a colpire le sue risorse e chi lo finanzia anche con le sanzioni. Ma è dalle parole del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan che è forse arrivato il messaggio cruciale del vertice: «Assad non si ricandida alle prossime elezioni, lascerà entro sei mesi». Una frase che arriva a poca distanza dall’incontro del “sultano” con Vladimir Putin che ha parlato di «posizioni avvicinate sulla Siria». 

 

LA COALIZIONE ANTI-ISIS SI RAFFORZA  

Un accordo tra Usa e Russia se non raggiunto sembrerebbe quindi vicinissimo al di là dei “distinguo” di Mosca che, dopo l’incontro Obama-Putin, ha tenuto a precisare che «di svolta non si possa ancora parlare». A confermarlo, arrivano anche le dichiarazioni del presidente americano: in Siria «truppe di terra non ci saranno, sarebbe un errore», dice difendendo la propria strategia ma anche lanciando indirettamente un messaggio di rassicurazione a Mosca. «L’Isis è il volto del male. Dobbiamo distruggerlo», incalza Obama.  

 

 

Gli attacchi di Parigi hanno impresso un’accelerazione senza precedenti all’esigenza di trovare una soluzione alla crisi siriana e l’avvicinamento tra Mosca e Washington è tangibile anche dalle parole di Francois Hollande da Versailles: «Voglio incontrare Obama e Putin per unire le forze», ha detto appellandosi anche ai vincoli di solidarietà tra partner previsti dal Trattato Ue. Pronto a «triplicare» i raid

 

PROBLEMI ALL’AEREO, JUNCKER E TUSK BLOCCATI AD ANTALYA  

Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, e quello del Consiglio europeo, Donald Tusk, sono rimasti bloccati stasera ad Antalya in Turchia, dove si trovano per il summit del G20, a causa di un problema di sicurezza non specificato sull’aereo che avrebbe dovuto riportarli a Bruxelles. Lo riportano media locali. Juncker e Tusk dovranno attendere l’arrivo di un altro aereo, probabilmente domani mattina. I servizi d’intelligence turchi sono stati allertati e stanno indagando sul problema del velivolo, messo a disposizione dall’aviazione belga. I voli degli altri leader presenti al G20 risultano tutti partiti in orario. 

 

 

RENZI PUNTA ALLA SOLUZIONE POLITICA  

Una strada che non piace all’Italia di Matteo Renzi che, da sempre, punta alla soluzione politica. «Serve una strategia complessiva, serve la testa e non solo la reazione di pancia», ha ripetuto per due giorni nei corridoi dei resort di Antalya, portando ad esempio il “disastro” creato in Libia. L’Italia, sembra essere il ragionamento, non si tira indietro. C’è ed è presente in Afghanistan, in Libano, in Somalia ed è pronta a fare la sua parte con la comunità internazionale. Ma chiede un disegno complessivo, una strategia politica per l’intera crisi regionale, prima di valutare qualsiasi successivo passo. Come ha sempre sostenuto sul capitolo Libia. 

 

LOTTA AI FOREIGN FIGHTERS  

E mentre il G20 mette nero su bianco un documento storico per il format del vertice sul terrorismo impegnandosi ad una stretta ai finanziamenti all’Isis, controlli alle frontiere, scambio di dati, lotta ai foreign fighter e più sicurezza globale per gli aerei, Putin lancia la sua accusa. Si presenta con dati e foto di camion del traffico illegale di petrolio in Iraq e affonda: «I jihadisti sono finanziati da persone fisiche provenienti da 40 paesi, tra cui anche membri del G20». Forse non pensando - come letto dai più maliziosi - ai sauditi che di greggio certo non hanno bisogno. 

 

L’ECONOMIA IN SECONDO PIANO  

In un summit “scioccato” dai fatti da Parigi, monopolizzato dall’emozione e con i riflettori puntati su Obama e Putin in chiave Siria, il resto dei lavori è rimasto più nell’ombra. Così come lo sono rimasti personaggi come Mario Draghi, Christine Lagarde ma anche la cancelliera Angela Merkel, da sempre protagonisti di questo format nato per gestire la crisi finanziaria. Un formato che questa volta invece è assomigliato di più ad una «war room».  

イスラム国との戦いで、ロシアに依存してもよいのか

イスラム国との戦いの核心部分は、ロシアの地上部隊に依存することになるだろう。しかしロシアに「汚い役割」を押し付けて、ヨーロッパが自分だけは「きれいな手」でいようとすることには、大きなリスクがある。

 

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Tutti i rischi (e i costi) di un’alleanza con Putin

Dopo Parigi in tanti invocano un intervento della Russia. Dalla Cecenia al Daghestan l’esperienza a Mosca non manca. Ma per fare il “lavoro sporco” il leader chiederà il conto
AFP

Vladimir Putin e Barack Obama al G20 di Antalya

 
 
 

Allearsi con Vladimir Putin e la parola d’ordine del momento, una delle poche cose su cui tutti paiono essere d’accordo nel caos di notizie, ideologie e prese di posizione del dopo-Parigi. Senza i russi la vittoria sull’Isis è impossibile, sentenziano politici ed esperti, e l’esperienza di Mosca nel combattere l’islamismo più radicale è impagabile. I russi hanno sperimentato tragedie come quella di Parigi anni prima, e la strage al teatro della Dubrovka, con il commando che irrompe nella sala in mezzo a uno spettacolo, sembra aver scritto il copione per il massacro al Bataclan. 

 

LA STRAGE AL TEATRO DELLA DUBROVKA  

Paralleli scontati ma non esattamente corretti. La scenografia e la stessa: una metropoli colpita al cuore, con le vittime non più lontani abitanti di zone in guerra, ma amici e parenti della Mosca bene, nella platea del musical più di moda della stagione. La sceneggiatura non potrebbe essere più diversa. L’assedio del teatro sulla Dubrovka, nell’ottobre del 2002, durò ben tre giorni, con i terroristi ceceni che chiedevano un negoziato che, secondo loro, il Cremlino non avrebbe potuto non concedere per salvare più di 900 ostaggi. Chiedevano il ritiro dei russi dalla Cecenia, l’indipendenza di Grozny e un salvacondotto per se stessi. Non azionarono le loro bombe nemmeno quando le teste di cuoio russi lanciarono il blitz, nonostante non tutti i terroristi fossero caduti addormentati dal gas anestetico lanciato prima dell’operazione, e alcuni ingaggiarono una sparatoria con gli agenti. Dei 130 ostaggi morti alla Dubrovka, 128 furono uccisi dal gas tuttora misterioso usato dai servizi russi. Soltanto due furono vittime dei terroristi. 

 

UNO SPARTIACQUE  

La Dubrovka fu uno spartiacque: segnò la fine di una guerriglia cecena nata come nazionalista e laica, più IRA che al Qaeda, e il trionfo definitivo di quella di stampo jihadista. Le prime terroriste suicide sono arrivate in Cecenia nel 2000, insieme ai soldi e ai libri di dottrina provenienti dai paesi del Golfo, e le ragazze kamikaze alla Dubrovka hanno sfoggiato per la prima volta veli neri di taglio integralista, sconosciuti fino ad allora nel Caucaso russo. Ma avevano in tasca un biglietto di ritorno a casa, e portavano la maschera: speravano ancora di uscirne vive. Dopo, i terroristi ceceni hanno cominciato a entrare nelle scuola, nelle stazioni e negli aeroporti solo per farsi esplodere, solo per uccidere più infedeli possibile, solo per terrorizzare. Come al Bataclan. La Cecenia è stata infine “pacificata” appaltandola a Ramzan Kadyrov, un ex guerrigliero che ha imposto una sua forma di sharia, e che vanta un grado di autonomia che mette in imbarazzo a volte perfino Mosca, che però continua a finanziarlo con un budget quasi illimitato.  

 

LA CRISI IN DAGHESTAN  

Nel vicino Daghestan, invece, dove il terrorismo islamista continua a piazzare attacchi quasi quotidiani, che non guadagnano le pagine dei giornali russi, figuriamoci quelli europei, il fondamentalismo armato non si riesce a debellare, e continua a reclutare sempre più giovani, abbeverandosi alle stesse fonti dei radicalismi delle banlieue di Parigi e del Cairo: miseria, assenza di prospettive, disoccupazione, corruzione. Migliaia di ceceni sono andati a combattere in Siria, e decine di ragazzi e ragazze del Caucaso russo si sono arruolati nel terrorismo: l’ultima grande strage suicida, alla stazione di Volgograd, e di due anni fa, appena prima delle Olimpiadi di Sochi. 

 

IL «LAVORO SPORCO » DI PUTIN  

Putin non ha la ricetta magica contro l’islamismo, non più di quanto ce l’abbia Hollande o l’abbia avuta Bush. Può però usare farmaci più forti, come le rovine di Grozny hanno dimostrato. Viene quasi il dubbio che gli europei, invocando a gran voce l’intervento “necessario” della Russia contro l’Isis, in realtà sperano che Putin faccia per loro il lavoro sporco: bombardi a tappeto incurante delle Ong, e magari mandi i suoi soldati “on the ground”, a rischiare quello che i governi europei non vogliono rischiare, anche perché gli sarebbe molto più facile occultare il numero dei caduti e impedire le eventuali proteste. Putin potrebbe anche accettare. È abituato a trarre il massimo da queste situazioni. Divento presidente a furor di popolo dopo degli attentati (Mosca, 1999), entro sulla scena internazionale rompendo un isolamento pericoloso dopo degli attentati (Twin Towers, 2001), espanse il suo potere abolendo le elezioni locali dopo degli attentati (Beslan, 2004). È il presidente della paura, e ora conta di diventare da minaccia all’Europa suo salvatore grazie al terrore di Parigi.  

 

“O ASSAD O IL CALLIFATO”  

Ma chi pensa a un’alleanza con il male minore per non sporcarsi le mani con il male maggiore, deve tenere a mente che Putin e spregiudicato, ma non stupido. Difficile che si farà usare per poi tornare nel suo impero del male: esattamente come Erdogan, ha in Siria i suoi interessi, e finora ha combattuto più contro gli occidentali che insieme a loro. Molti commentatori russi prima di Parigi sospettavano che i raid russi erano diretti contro la guerriglia non-Isis proprio per porre alla fine l’Occidente di fronte al dilemma “o Assad, o il Califfato”, già usato con successo da leader dell’Asia Centrale come l’uzbeko Karimov, tollerato da russi come dagli americani come baluardo al fondamentalismo. 

 

IL DUPLICE RUOLO DI MOSCA  

Facendo alleanze con Putin bisogna non perdere di vista che nella guerra con l’islamismo i russi hanno uno strano ruolo duplice: sono considerati dai fondamentalisti dei nemici “crociati” alla pari con gli occidentali, ma nello stesso tempo condividono molto del livore e del disprezzo dei musulmani nei confronti dell’Europa e degli USA. La K omsmolskaya Pravda domenica scriveva che Parigi è stata colpita a causa della sua «orgia di tolleranza», commentatori vicini al Cremlino auspicano apertamente la vittoria di Marine Le Pen, e molti si rifiutano di aderire al cordoglio social, con i profili tricolori e i fiori all’ambasciata francese, accusando gli europei di essere rimasti indifferenti alle analoghe tragedie russe, e di svegliarsi solo quando è il loro turno di venire colpiti all’apice del loro edonismo. Molti russi condividono con molti arabi l’idea che gli europei siano dei codardi egoisti dediti solo ai loro (perversi) piaceri, che la Russia periodicamente deve correre a salvare dalla loro debolezza, come fece con Hitler. Per convincere i russi ad andare a morire per la libertà dei parigini bisognerà pagare un prezzo. E forse è meglio contrattarlo prima, prima di ricevere un invito a Yalta. 

フランス同時多発テロについての情報のまとめ

  13日のテロから48時間が経過したが、ここでこれまで明らかになっていることをまとめてみよう。

-テロリストはどのように行動したのか
 3つのグループがほぼ同時にテ為を実行した。

-攻撃はどこで行われたのか
 最初の3回の爆発は、フランスとドイツのサッカー代表チームがフレンドリー・マッチを戦っていたスタード・ド・フランスの外で起きた。
 爆弾ベルトを着用した男が、スタンドの内部に入ろうとしたが、ルーチンのセキュリティ・チェックで阻止された。ウォール・ストリート・ジャーナル紙によると、その男は警備員から逃れようとしたが、爆弾が破裂して死亡したという。その際に一人の通行人がまきぞえになって死亡した。
 第二の爆発は、そのしばらく後で別の入り口で起きた。
 第三の自爆テロは、スタンドの正面のファストフード店の中で爆弾を破裂させた。三人の自爆テロリストたちはどれも同じタイプの爆弾ベルトを着用していた。
 その後、パリ市内の中心部で別の攻撃が行われた。最初の攻撃は、レプブリック広場の近くのアリベール街のバー「ル・カリオン」で行われ、半オートマチックの自動小銃が発射された。
 さらに男が通りを横切って、レストラン「ル・プチ・カンボッジ」に向けて銃を発射した。
 このアリベール街の近くのフォンテーヌ・オ・ロワ街で別の攻撃が行われた。このレストランでも多数の人々が夕食を楽しんでいた。
 それからしばらくして、攻撃された最初のレストランの南にあるシャンヌ街のバー「ル・ベル・エキップ」が攻撃された。目撃者によるとこれらのすべての襲撃犯は、黒のセアットに乗ってきたという。
 9時40分には、ブールヴァール・ヴォルテールにあるレストラン「ル・コンプトワール・ヴォルテール」で別の自爆テロリストが自爆した。
 最大の死者を出したのは、ブールヴァール・ヴォルテールにあったコンサートホールのバタクランでの攻撃だった。ここではカリフォルニアの「イーグルズ・オブ・デス・メタル」が演奏しており、1500名ほどの聴衆がいた。3人の自爆テロリストが、爆弾ベルトを着用して、黒のフォルクスワーゲン・ポロに乗ってやってきたことが目撃されている。ホールに入ってから、聴衆に向けて銃撃を始めたのである。

-犠牲者の数は
 犠牲者は129名だが、重傷者は100名近くもおり、その数はさらに増える可能性が高い。


-テロリストについては何が分かっているのか
 ベルギーで7名の容疑者が逮捕されていることから考えて、ベルギーで計画された可能性がある。逮捕された2名の容疑者は、フランス人で、ブリュッセルに住んでいた。

 フランス当局は8人目のテロリストを捜索しており、氏名はアブデスラム・サラー。指名手蓮の写真が公開されている。
 パリの東部のモントルイユ郊外で、警察が乗り捨てられた自動車の中で3丁のカラシニコフを発見した。このことから数名のテロリストが逃走中であると考えられる。
 フィガロ紙によると、フランス警察は自爆テロの指導者3名を確認したという。最初のは人物はイスマエル・オマール・マトテファイで、29歳のフランス人。バタクラン劇場にポロで乗り付けて攻撃したテロリストの一人である。この人物はサラフィー派の小さなグループに属しており、住んでいたシャルトルの警察の監視下にあった。イスラーム過激派に同調していたらしい。家族のすべてのメンバーが逮捕されている。
 第二の自爆テロリストは、サッカー場の近くで自爆したテロリストで、ビラル・ハドフィという名前の人物である。ベルギーに居住しており、シリアがイスラム国とともに戦ったことがある。
 第三の人物は、おそらく指名手配されているアブデスラム・サラーの兄弟のイブラヒム・サラーで、ブールヴァール・ヴォルテールのカフェで自爆したテロリストである。ベルギーから来たが国籍はフランス人である。

-テロリストたちは難民だというのは本当なのか
 サッカー場で発見された自爆テロリストのものとみられるパスポートは、セルビア南部のフレスルヴォで10月7日に発行されたものである。この人物は難民申請をした移民グループの一人である。これはセルビア内務大臣が確認している。セルビア当局は、フランス政府の要請で、この人物のデータが、10月3日にギリシアのレロス島で登録された移民のデータと一致することを確認した。ギリシア政府はパリに検査官を派遣している。このパスポートの持ち主は、アフマッド・アルモハマッドという名前の人物である。

 

イスラム国が実行したのか
 イスラム国は犯行声明を発表した。アメリカ合衆国ジョン・ケリー国務長官は、「それとは違う結論を考えさせるような要因はない」と語っている。アル・バグダディが直接にパリ攻撃を指令したものとみられている。

 

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Cosa sappiamo e cosa non sappiamo dell’attacco a Parigi

La ricostruzione a 48 ore dall’assalto di venerdì sera
AFP

La polizia francese pattuglia le strade vicino a Place de la Republique 

COME HANNO AGITO I TERRORISTI?  

Si è trattato di tre assalti portati avanti da tre gruppi sincronizzati.  

 

DOVE SONO AVVENUTI GLI ATTACCHI?  

Le prime tre esplosioni sono avvenute fuori dallo Stade de France, dove si stava giocando l’amichevole Francia-Germania. 

Un uomo che indossava una cintura esplosiva ha tentato di entrare all’interno dello stadio, ma è stato fermato dai controlli di sicurezza di routine. Secondo il 

Wall Street Journal, l’uomo si sarebbe allontanato dalle guardie e si sarebbe fatto saltare in aria. Insieme a lui, è morto un passante.  

Un secondo attentatore si è fatto esplodere poco dopo davanti ad un’altra entrata.  

Un terzo kamikaze ha attivato l’esplosivo nel fast food di fronte allo stadio. I tre kamikaze avevano cinture esplosive identiche.  

Nel frattempo, altri attacchi sono avvenuti in altri punti del centro. Il primo non lontano da Place de la Republique, in rue Alibert, al bar Le Carillon, dove l’attacco è stato condotto con fucili semi-automatici. 

Un uomo ha attraversato la strada e rivolto il fucile verso il ristorante Le Petit Cambodge.  

Quindi c’è stato un altro attacco poche strade più in là di rue Alibert, in rue de la Fontaine au Roi. Anche in questo caso, contro dei locali dove la gente stava cenando. 

Poco dopo, spari anche a sud del primo ristorante attaccato, al bar La Belle Equipe di rue de Charonne. In tutti questi locali, testimoni dicono di aver visto arrivare i killer a bordo di una Seat nera.  

Alle 21,40 un altro kamikaze si fa saltare in aria al ristorante Le Comptoir Voltaire in Boulevard Voltaire. 

L’attacco più mortale di tutti è stato alla sala concerti Bataclan su Boulevard Voltaire, dove suonava il gruppo californiano Eagles of Death Metal e c’erano 1500 persone. Tre attentatori suicidi, armati di cinture esplosive, sarebbero arrivati secondo alcuni testimoni, a bordo di una Volkswagen Polo nera. Dopo essere entrati nella sala, hanno aperto il fuoco con dei fucili da assalto.  

 

QUANTE SONO LE VITTIME ACCERTATE?  

Le vittime sono 129, ma la quantità di feriti in condizioni critiche - quasi 100 - fa pensare che il numero dei morti sia destinato a salire. 

 

COSA SAPPIAMO DEI TERRORISTI?  

I sette arresti eseguiti in Belgio lasciano aperta la possibilità che il complotto abbia radici lì, anche se due arrestati paiono essere francesi residenti a Bruxelles. 

Le autorità francesi stanno cercando un ottavo assalitore che è in fuga dopo gli attentati, Abdeslam Salah, e ne hanno diffuso una fotografia. 

Nel sobborgo di Montreuil, a est di Parigi, la polizia ha trovato tre Kalashnikov abbandonati in un veicolo, segno che alcuni dei killer sono fuggiti. 

Secondo il quotidiano le Figaro la polizia francese ha identificato con certezza tre membri del commando kamikaze. Il primo è Ismael Omar Mostefai, francese di 29 anni, è uno dei tre uomini usciti da una Polo nera per fare irruzione al teatro Bataclan. L’uomo faceva parte di un piccolo gruppo di salafiti sotto osservazione dai servizi francesi nella cittadina di Chartres, dove viveva. Era schedato per integralismo islamico. Sei membri della sua famiglia sono in stato di fermo.  

Il secondo kamikaze identificato in serata faceva parte del commando che si è fatto esplodere vicino allo Stade de France: Bilal Hadfi (viveva in Belgio e aveva combattuto in Siria con l’Isis).  

Il terzo è probabilmente il fratello del ricercato Abdeslam Salah, Ibrahim, che si è fatto esplodere nel caffè di boulevard Voltaire. Anche lui di origine belga, ma cittadino francese. 

 

 

È VERO CHE UNO DEI KILLER ERA UN PROFUGO?  

Il passaporto siriano trovato allo Stade de France «accanto» a uno dei kamikaze risulta essere stato registrato il 7 ottobre a Presevo, nel sud della Serbia a ridosso del confine con la Macedonia, da un profugo che ha poi presentato richiesta formale di asilo. Lo riferisce il ministero dell’Interno serbo. Le autorità di Belgrado hanno «accertato», su richiesta di Parigi, che i dati coincidono con quelli del migrante registrato il 3 ottobre a Leros in Grecia. Le autorità greche hanno inviato agli inquirenti di Parigi le impronte digitali. La persona viene indicata con il nome di Ahmad Almohammad.  

 

IL MANDANTE È L’ISIS?  

C’è stata una rivendicazione da parte dellIsis e secondo il segretario di Stato Usa, John Kerry «non ci sono elementi che portino ad una conclusione diversa» e Al Baghdadi avrebbe ordinato direttamente l’attacco a Parigi

G20サミット、フランス同時多発テロをうけて、テロ対策を協議

  トルコで開催されているG20サミットで、合意草案がまとめられた。その内容は、イスラム国との戦い、国境での検査の強化を中心とするものだった。
 パリでの同時多発テロの勃発とともに、シリアでの内戦を解決することが、さらに焦眉の課題となってきた。アメリカ合衆国政府によると、オバマ大統領とロシアのプーチン大統領は、G20の正式な会合が開かれる前に、35分にわたって二人だけで会談したが、その際にオバマ大統領はこのことを明確に指摘したという。オバマ大統領はイスラム国と戦っているすべての諸国を称賛し、イスラム国を打倒するためにシリアでロシアが行っている軍事活動の重要性を強調した。
 トルコの国営のテレビ放送が放映した映像では、G20の会議が開催される前に、両国の大統領がテーブルをはさんで友好的に話し合っている様子が映し出されている。この会合は公式に発表されたものではないが、ロシア政府はこの会談を要請したことを否定していない。
 G20の最初の日の会合でまとめられた合意草案では、イスラム国を「忌まわしいテロリスト」と規定すること、イスラーム過激派に攻撃されたフランスを強力に支援すること、国境と空港での検査を強化することに合意した。ロシアの情報筋によると、サミット会議の間にこの合意が正式なものとしてまとめられるという。
 トルコのエルドアン大統領は、「われわれにはテロリズムと戦うための共通のプラットフォームが必要である」と語った。そのしばらく前にエルドアン大統領はオバマ大統領を歓迎しながら、「パリ、アンカラ、スルク、ガジアンテップを攻撃したテロリストたちと戦うために」、「イスラム国と戦う同盟がとるべき次のステップについて話し合った」と語っている。

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La bozza di accordo del G20 in Turchia: lotta all’Isis e intesa per rafforzare i controlli ai confini

La prima giornata affronta da subito l’emergenza rifugiati, la guerra in Siria e la minaccia jihadista. Erdogan: «Serve una piattaforma comune contro il terrorismo»
 

L’incontro a sorpresa tra Obama e Putin al G20 di Antalya

 
Risolvere il conflitto in Siria è più che mai un imperativo alla luce degli attacchi di Parigi: questo - secondo quanto riporta la Casa Bianca - è l’impegno di Barack Obama e Vladimir Putin preso nel corso di un faccia a faccia a margine del G20 durato circa 35 minuti. Obama ha lodato gli sforzi di tutti i Paesi che stanno lottando contro l’Isis, sottolineando l’importanza dell’azione militare russa in Siria per colpire lo stato islamico. Le immagini del canale televisivo di Stato turco hanno mostrato i due presidenti parlarsi animatamente intorno a un tavolo prima dell’inizio della prima sessione dei lavori. La riunione non era stata annunciata formalmente, ma il Cremlino aveva lasciato intendere la propria intenzione di farlo, non escludendo questa possibilità.  

 

UN DOCUMENTO SULLA SICUREZZA  

Condanna di Isis come «odioso terrorismo», forte sostegno alla Francia aggredita dai jihadisti e accordo per rafforzare controlli ai confini e sul traffico aereo: sono i punti della bozza del documento sulla sicurezza che, secondo fonti russe, i leader del G20 finalizzeranno stasera durante la cena del summit. Il presidente turco Erdogan ha aperto i lavori chiedendo un minuto di silenzio ai presenti riuniti e ha sottolineato che «serve una piattaforma comune contro il terrorismo». Poco prima Erdogan, accogliendo il presidente americano Barack Obama, aveva parlato di «discussione sui prossimi passi da adottare come coalizione alleata contro Isis» per «fronteggiare lo stesso terrorismo che colpisce a Parigi, Ankara, Suruc e Gaziantep».  

 

RAFFORZAMENTO DEI CONFINI  

Obama da parte sua ha auspicato il «rafforzamento dei confini fra Siria e Turchia per impedire a Isis di operare». Per il segretario generale dellOnu Ban ki moon «urge una riflessione comune su Isis». Il tema della lotta al terrorismo si è imposto in cima all’agenda a seguito dell’attacco di Isis a Parigi. In tale cornice si parla anche di Siria con i leader dei Brics - Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica - che esprimono sostegno ai negoziati di Vienna per una transizione politica. 

 

AP

 

 

フランス、ラッカを絨毯爆撃。テロリストの指名手配も

 時系列でのフランス同時多発テロ事件のその後の経過です。フランスはイスラム国の「首都」ラッカに20回の爆撃を行って、決意を示しました。テロリストの三名が特定されました。

 

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Bombardamenti a tappeto su Raqqa. Diffusa la foto del terrorista di Parigi in fuga. Valeria è morta

Distrutti in Siria due campi di addestramento. I morti nella capitale francese sono 129. Tre attentatori suicidi erano francesi. Cazeneuve: «Chiuderemo le moschee radicali». Coinvolti due fratelli belgi: uno è morto, un altro è scappato. Un terzo fratello è stato interrogato e rilasciato
 

Abdeslam Salah il terrorista belga ricercato, un agente di polizia nel centro di Parigi

 
 
15/11/2015
a cura di fulvio cerutti, filippo femia, elena masuelli, roberto pavanello
 
 

È morta Valeria Solesin, la giovane veneziana di cui non si avevano più notizie dopo la strage del Batclan. E’ una delle vittime della notte di terrore senza precedenti a Parigi che ha causato 129 morti e 352 feriti (di cui 99 gravi). Continuano a ritmo serrato le indagini per raccogliere informazioni sui sei diversi attacchi messi a segno nel cuore della città. La carneficina è stata rivendicata dall’Isis come «l’11 settembre francese». Sono state ritrovate due delle auto usate dagli attentatori, una in un sobborgo della città, fatto che rafforza l’ipotesi che alcuni terroristi siano in fuga. Dopo Omar Ismail Mostefai sono stati identificati altri due kamikaze.  

 

 

 

DIRETTA  

 

Ore 23.35 «From Paris with love», «Da Parigi con amore»: questo era scritto sulle bombe che i caccia francesi hanno sganciato questa sera su posizioni dellIsis a Raqqa, in Siria. Lo scrive su Twitter IDF Elite, un sito vicino alle forze armate di Israele, che posta anche una foto degli ordigni allineati per essere armati sui caccia, e che presentano sull’ogiva la scritta tracciata con un pennarello. 

 

Ore 23.25 Secondo il quotidiano le Figaro la polizia francese ha identificato con certezza tre membri del commando kamikaze. Il primo è Ismael Omar Mostefai, francese di 29 anni, è uno dei tre uomini usciti da una Polo nera per fare irruzione al teatro Bataclan. L’uomo faceva parte di un piccolo gruppo di salafiti sotto osservazione dai servizi francesi nella cittadina di Chartres, dove viveva. Era schedato per integralismo islamico. Sei membri della sua famiglia sono in stato di fermo. Il secondo kamikaze identificato in serata faceva parte del commando che si è fatto esplodere vicino allo Stade de France: Bilal Hadfi (viveva in Belgio e aveva combattuto in Siria con l’Isis). Il terzo è probabilmente il fratello del ricercato Abdeslam Salah, Ibrahim Salah, che si è fatto esplodere nel caffè di boulevard Voltaire. Anche lui di origine belga, ma cittadino francese. 

 

Ore 22.55 Dalla Francia l’avvertimento al Viminale: il ricercato Abdeslam Salah potrebbe fuggire in Italia

 

Ore 22.34 La Francia ha sganciato 20 bombe su Raqqa in Siria che hanno distrutto due campi di addestramento dellIsis: lo afferma un comunicato del ministero della Difesa di Parigi. Nei raid sono stati impiegati 12 aerei, tra i quali 10 caccia da combattimento, partiti simultaneamente dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Giordania. L’operazione - riferisce il comunicato - si è svolta in serata. In città, oltre l’energia elettrica, è stata tagliata anche la fornitura di acqua, rendono noto fonti locali . 

 

Ore 22.32 Sono almeno 10 i raid compiuti in serata contro il polo petrolifero siriano di Dayr az Zor, da mesi nelle mani dellIsis: lo riferiscono gli attivisti dell’opposizione anti-Assad. Grazie alla conquista della città, nell’est della Siria, l’Isis riesce a garantirsi milioni di dollari di proventi nel traffico illegale di petrolio. 

 

Ore 22.15 Ricostruiti i momenti di panico che avevano investito Parigi, questa sera.  

Una fonte della polizia ha spiegato che l’ondata di panico fra place de la Republique e il quartiere del Marais è stata originariamente provocata dallo scoppio della lampadina di un ristorante.Il rumore improvviso ha provocato in un poliziotto presente il riflesso di estrarre l’arma e ciò ha innescato la reazione di panico fra i clienti. La gente nella vicina place de la Republique, raccolta a centinaia per l’omaggio alle vittime del terrorismo, ha cominciato a gridare e fuggire, anche davanti alle telecamere della tv che davano la diretta. La notizia si è propagata a quel punto ancora più velocemente in tutto il quartiere. Giornalisti presenti hanno raccontato che tre ragazzi hanno percorso la vicina rue Saint-Denis gridando che qualcuno aveva sparato, aumentando il panico generale. 

 

Ore 22.12 I raid lanciati dalla Francia su Raqqa hanno colpito «almeno 20 obiettivi» nevralgici nella città. Lo affermano gli attivisti anti-Isis. I raid sono partiti da Arabia Saudita e Giordania. La “capitale” del sedicente Califfato è senza elettricità. Sempre secondo gli attivisti, non ci sarebbero civili feriti o morti. 

 

Ore 22.10 La polizia francese aveva fermato Abdeslam Salah, il terrorista fuggitivo quattro ore dopo gli attentati, ma lo ha rilasciato. Lo rivela la AP, che ha raccolto le dichiarazioni di un ufficiale che ha chiesto di mantenere l’anonimato. 

 

Ore 21.59 La Francia ha colpito il centro di comando dellIsis a Raqqa, con raid che hanno impegnato 10 jet. Lo annuncia il ministero della Difesa, citato da France 24. Colpito anche il centro di addestramento e un altro per il reclutamento. 

 

Ore 21.56 Gli Eagles of Death Metal hanno ufficialmente cancellato il resto del tour europeo. La band aveva un fitto programma di concerti, questa sera avrebbe dovuto suonare a Bruxelles, e quindi in Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia, Polonia, Ungheria, Austria, Croazia, Spagna, Portogallo e infine in Italia, dove erano attesi per tre date a dicembre, il 3 al New Age di Roncade (Treviso), il 4 all’Orion di Ciampino e il 5 al Cap10100 di Torino. 

 

Ore 21.50 La Francia conferma, attraverso il ministero della Difesa, il massiccio bombardamento dei suoi jet su Raqqa. 

 

Ore 21.45 Il numero delle vittime resta fermo a 129 e non sale a 132. Il bilancio era sembrato aggravarsi dopo che fonti ospedaliere nel pomeriggio avevano informato del decesso di tre delle persone ferite. Le stesse fonti hanno più tardi specificato che queste tre persone erano già state conteggiate nel bilancio dei morti e che quindi non varia il numero complessivo delle vittime, appunto 129.  

 

Ore 21.35 Il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, in diretta su France 2, ha detto di aver avviato i procedimenti per lo «scioglimento» di quelle moschee in cui «certi soggetti fomentano l’odio». «Non ho atteso lo stato d’emergenza per combattere i predicatori d’odio ma lo stato d’emergenza ci deve permettere di agire in modo più rapido»  

 

Ore 21.30 Una vera e propria pioggia di fuoco su Raqqa, la “capitale” dello Stato islamico in Siria: lo riferiscono gli attivisti anti-Isis nella città. «Almeno 30 i raid aerei» nelle ultime ore, «che si sono intensificati in serata». L’energia elettrica è saltata. A Raqqa sono stati addestrati gli attentatori di Parigi.  

 

Ore 21.00 Riapriranno domani dalle 13 i musei e i centri culturali di Parigi, rimasti chiusi dopo gli attacchi terroristici di venerdì scorso. Lo ha annunciato il ministro francese della Cultura, Fleur Pellerin. La riapertura avverrà dopo il minuto di silenzio deciso in tutta la Francia alle 12 di domani. «Il ministro insiste perchè nel tragico momento che sta attraversando la Francia, la cultura sia più che mai un luogo simbolico di scoperta di sé e degli altri, di raccolta e condivisione», si legge nella nota diramata dal ministero. Il parco di Eurodisney riaprirà le attività martedì, dopo tre giorni di lutto nazionale decretato dal governo francese.  

 

Ore 20.10 L’Iraq aveva messo in guardia contro imminenti attentati non solo la Francia ma anche Stati Uniti e Iran. Lo ha rivelato il ministro degli Esteri iracheno Ibrahim al-Jaafari in un’ intervista fatta a Vienna e pubblicata oggi sul proprio sito web: «la minaccia riguardava la Francia in particolare, ma anche tutti i Paesi europei» della coalizione anti-Isis. Un alto funzionario dei servizi segreti francesi ha risposto all’Ap dicendo che «questo genere di comunicazioni avvengono ogni giorno e a tutte le ore».  

 

Ore 20.05 I kamikaze islamici che venerdì si sono fatti esplodere vicino allo Stade de France a Parigi «volevano penetrare nell’impianto, ma non hanno potuto», lo ha detto il ministro dello Sport Thierry Braillard, intervistato da France 2, senza precisare né in che modo i terroristi abbiano cercato di entrare né come e quando siano stati respinti. Per accedere allo Stade de France normalmente occorre passare il biglietto a un lettore ottico che fa scattare il tornello, e sottoporsi poi a una perquisizione sommaria. 

 

Ore 20.04 Secondo le informazioni dei servizi segreti iracheni rivelate all’AP, l’attacco a Parigi è stato preparato a Raqqa, in Siria, dove nei mesi scorsi un gruppo di terroristi erano stati preparati specificatamente per l’operazione nella capitale francese. Sarebbero 24 i jihadisti coinvolti, 19 per gli attacchi terroristici e cinque con compiti logistici. Secondo i servizi segreti iracheni, in Francia è stata attivata «una cellula dormiente» dellIsis

 

Ore 19.50 Gli attentatori di Parigi erano in contatto con alcuni membri dellIsis in Siria con i quali hanno comunicato prima di sferrare gli attacchi: lo riporta il New York Times citando fonti investigative americane e francesi. Secondo gli esperti sentiti dal Nyt si tratta di una prova evidente di come i vertici dellIsis abbiano di fatto preparato e coordinato l’attacco, e non solo ispirato. Lo scambio di informazioni sarebbe avvenuto attraverso l’uso di tecnologie che permettono di criptare le comunicazioni

 

Ore 19.45 L’Isis ha creato un’unità al proprio interno dedicata esclusivamente alla pianificazione e realizzazione di attentati all’estero, in particolare in Europa occidentale e Stati Uniti. Lo scrive la Abc citando funzionari statunitensi. 

 

Ore 19.33 Il Califfo dell’Isis Al-Baghdadi in persona ha dato l’ordine di colpire i Paesi della coalizione impegnati nei bombardamenti in Iraq e Siria con «bombe, omicidi e presa d’ostaggi». Gli 007 iracheni - apprende l’Ap che ha visionato il documento dei servizi - avevano avvertito i governi occidentali, in particolare la Francia, il giorno prima degli attacchi.  

 

Ore 19.17 Tre delle persone ferite negli attacchi terroristi a Parigi sono morte. Lo comunicano fonti ospedaliere. Il numero delle vittime sale così a 132

 

Ore 19.13 Si spengono le luci della Fontana di Trevi, contemporaneamente a quelle del Colosseo come «omaggio silenzioso alle vittime della strage di Parigi». Per l’occasione alla fontana più famosa di Roma sono arrivati il commissario di Roma Francesco Paolo Tronca in fascia tricolore, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e l’ambasciatrice francese, Catherine Colonna. Per il periodo dell’oscuramento di cinque minuti, alla piazza di Fontana di Trevi, affollata di gente e giornalisti, è stato chiesto il silenzio. Silenzio che poi è stato rotto da un applauso. 

 

ANSA

 

Ore 19.07 Il Governo belga ha annunciato che il livello di allerta nel Paese è aumentato da 2 a 3. Si tratta del livello più alto nel caso di grandi eventi o maxi-raduni, come manifestazioni sportive o ufficiali, dove l’esercito può essere dislocato come rinforzo alle forze di polizia. Lo riferisce l’edizione online di Marca. «C’è una minaccia credibile e potenzialmente imminente», ha detto Frederic Cauderlier, portavoce del primo ministro Charles Michel, al termine di una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale belga. Secondo il giornale spagnolo, nel corso della riunione è stato stabilito un possibile legame tra gli attentatori di venerdì sera, a Parigi, e l’amichevole Belgio-Spagna, in programma dopodomani a Bruxelles. 

 

Ore 18.55 Gruppi di persone corrono nelle strade attorno alla Bastiglia, qualcuno ha udito un’esplosione nel quartiere del Marais, nei pressi della rue des Rosiers, il cuore del quartiere ebraico. Lo riferisce l’Ansa. Anche in questo caso si è trattato di un falso allarme. 

 

AP

 

AP

 

Ore 18.54 Place de la Republique torna alla normalità. Il traffico ha ripreso a scorrere, le persone ad affollare la piazza. Si è trattato di un falso allarme, causato dall’esplosione di petardi: è evidente come la tensione in città resti altissima. 

 

 

AP

 

Ore 18.52 Spari si sarebbero stati sentiti anche in rue de Rivoli, nel centro di Parigi, poco distante dal museo del Louvre e dal municipio. Lo riferisce su Twitter il sito web IDF Elite, vicino alle forze armate israeliane 

 

Ore 18.50 La gente si è rifugiata all’interno dei ristoranti nei pressi della piazza. Il traffico è stato bloccato. 

 

Ore 18.44 Persone in fuga da place de La Republique. Piazza evacuata durante l’omaggio alle vittime, con migliaia di persone presenti. La polizia ha evacuato la piazza, qualcuno ha udito degli spari

 

Ore 18.41 Washington e Parigi sono d’accordo sui «passi concreti che le forze militari americane e francesi debbono intraprendere per intensificare la loro azione contro l’Isis»: lo afferma il Pentagono che riporta di una nuova telefonata tra il segretario alla Difesa americano Ash Carter e il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian. 

 

Ore 18.38 La polizia francese sta ricercando Abdeslam Salah e ha diramato una foto dell’uomo su Twitter. Salah, nato il 15 settembre 1989 a Bruxelles, è ritenuto «pericoloso» e potrebbe «implicato negli attentati del 13 novembre». 

 

Ore 18.36 Tre degli attentatori suicidi erano francesi. Lo riferiscono gli inquirenti. 

 

Ore 18.31 Il quotidiano belgradese Blic pubblica oggi a tutta prima pagina, e in «esclusiva mondiale», la foto del passaporto siriano trovato sul luogo dell’attentato allo Stade de France. Il giornale precisa che Ahmad Almohammad, questo il nome che figura sul passaporto, ha 25 anni, essendo nato il 10 settembre 1990. Il 7 ottobre scorso è entrato in Serbia dalla Macedonia al centro di accoglienza di Presevo, dove è stato regolarmente registrato. Sempre secondo Blic, Almohammad ha superato tutti controlli e le verifiche antiterrorismo a cui vengono sottoposti tutti i migranti che entrano in territorio serbo, ed è stato assicurato che al momento di tali controlli l’uomo non era armato. A Presevo ha presentato domanda di asilo, proseguendo poi il suo viaggio verso Croazia e Austria. I servizi francesi, scrive il giornale, dopo le stragi di Parigi, si sono rivolti ai colleghi serbi poiché sanno che i servizi di sicurezza della Serbia sono i più informati sui migranti in viaggio lungo la rotta balcanica. 

 

 

Ore 18.25 Angela Merkel sarà presente alla partita di calcio amichevole tra Germania e Olanda, che si terrà ad Hannover martedì. L’intento è portare sostegno morale alla squadra tedesca, che il giorno dell’attentato allo Stade de Farnce stava giocando contro i padroni di casa. Allo stadio sarà presente l’intero governo guidato dalla Merkel. 

 

Ore 18.20 Diffusa una foto di Abdeslam Salah, il sospettato in fuga: «E’ pericoloso, non intervenite». 

 

 

 

Ore 18.17 Due fratelli francesi, residenti in Belgio, sono coinvolti negli attentati di Parigi: per uno di loro, Abdeslam Salah, la procura di Bruxelles ha emesso un mandato d’arresto internazionale. Il secondo era il kamikaze che si è fatto saltare nel ristorante di boulevard Voltaire. Il terzo, interrogato dalla polizia belga, è stato rilasciato. 

 

Ore 18.15 Il presidente Francois Hollande, secondo informazioni di Le Figaro, vorrebbe che lo stato d’emergenza in Francia fosse prolungato fino a 3 mesi. Un decreto sarà presentato mercoledì in Consiglio dei ministri per poi andare in Parlamento. Soltanto una legge, infatti, può prorogare lo stato di emergenza al di là di 12 giorni. 

 

Ore 18.01 Le forze di sicurezza belghe hanno emesso un mandato d’arresto internazionale contro uno dei tre fratelli sospettati di aver partecipato agli attentati. 

 

Ore 17.56 Presto arriverà un piano per fronteggiare la situazione a Molenbeek, diventata la base per le azioni terroriste. Lo hanno annunciato il premier belga Charles Michel e la commissaria della polizia federale Catherine De Bolle. «C’è un problema gigantesco nonostante le iniziative prese nei mesi passati per la lotta contro la radicalizzazione, serve anche più repressione. Dobbiamo lavorare di più con le autorità locali», ha affermato il premier. La polizia «è di fronte a problemi enormi», ha detto la commissaria. Intanto a Bruxelles sono scattate nel pomeriggio nuove perquisizioni. 

 

Ore 17.53 «Siamo stufi di sentire l’equazione Molenbeek e musulmani uguale terroristi, l’Islam è una religione di pace e chi commette gli attentati non è un vero musulmano, anzi ci vuole distruggere». Sono le voci di molti degli abitanti del quartiere di Bruxelles, considerato la culla del radicalismo, da cui sono partiti alcuni dei terroristi di Parigi e degli altri attentati compiuti tra Francia e Belgio dell’ultimo anno. Nonostante le perquisizioni compiute dalla polizia e i legami con le cellule terroristiche, nessun particolare dispositivo di sicurezza è stato messo in piedi nella zona, e la vita nel quartiere si svolge come nulla fosse.  

 

Ore 17.46 Un nuovo corso sul traffico d’armi è necessario a livello europeo e verrà esaminato prossimamente dai ministri dell’Interno e della Giustizia dell’Ue. Lo ha detto il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve, in una conferenza stampa con il suo omologo belga. Venerdì i ministri dell’Interno e della Giustizia Ue si riuniranno per discutere dell’intensificazione dei controlli alle frontiere ma all’interno del sistema Schengen.  

 

Ore 17.41 Anche Torino domani si ferma in segno di rispetto per le tante vittime dell’attacco di Parigi e per manifestare il proprio impegno contro la barbarie e la violenza del terrorismo fondamentalista. Per iniziativa dell’amministrazione comunale si osserverà, a mezzogiorno, un minuto di silenzio in tutti i luoghi di lavoro, nelle scuole e in ogni spazio della città. Nel pomeriggio si riunirà in seduta straordinaria il Consiglio Comunale per prendere posizione «su questo ennesimo spargimento di sangue innocente che ha sfigurato il volto della Francia e del Mondo».  

 

Ore 17.40 «Ho chiamato i genitori di Valeria Solesin. Troveremo il modo di ricordare Valeria Solesin, magari con una borsa di studio». Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi a margine dei lavori del G20. «E’ bene che le polemiche si abbassino di un tono. L’Italia ha sconfitto il terrorismo interno negli anni ’70 e ’80 e sicuramente ha la forza per combattere il terrorismo anche in questa fase. Questo è il momento della determinazione, ma anche della saggezza e del buon senso».  

 

Ore 17.37 Domani, durante il suo discorso a Camera e Senato riuniti, il presidente francese Francois Hollande dovrebbe annunciare misure precise sulla situazione militare e l’impegno in Siria, sulla lotta contro il terrorismo e contro l’Islam radicale, dopo gli attentati di venerdì a Parigi. È quanto filtra dall’Eliseo sui media francesi. 

 

Ore 17.34 Valeria Solesin «è stata uccisa da mano barbara, fomentata dal fanatismo e dall’odio contro la nostra civiltà, i suoi valori di democrazia, di libertà e di convivenza». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato ai genitori della ragazza. «Insieme a tanti Paesi amici risponderemo con intransigenza a questa micidiale sfida di morte e di sopraffazione. Come accadde durante gli anni del terrorismo interno, lo faremo senza mai far venire meno le ragioni del diritto e della giustizia, che fondano la nostra civiltà, ma con determinazione». «Valeria era figlia d’Italia e figlia d’Europa. È stata uccisa, insieme a tanti altri giovani, perché rappresentava il futuro dell’Europa, il nostro futuro»

 

Ore 17.32 La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla morte di Valeria Solesin, la giovane che l’altra sera era al Bataclan di Parigi per seguire un concerto rock. Gli accertamenti vertono anche sul ferimento di due cittadini residenti a Senigallia. Gli inquirenti sono in stretto contatto con la Farnesina. 

 

Ore 17.27 Il premier Renzi ha espresso il «cordoglio del governo e di tutti noi alla famiglia di Valeria». «Credo che non ci siano parole - ha aggiunto dal G20 di Antalya - faremo di tutto per ricordare questa giovane ricercatrice. Penseremo con la famiglia un modo, magari una borsa di studio». Lo afferma il premier Matteo Renzi. 

 

Ore 17.18 Un trolley abbandonato nei pressi di un distributore di benzina ha fatto scattare l’allarme bomba oggi pomeriggio a Torino. Ad avviare le procedure di emergenza, che le forze dell’ordine hanno rafforzato in seguito agli attentati di Parigi, alcuni automobilisti, che hanno segnalato la valigia sospetta. Sul posto sono intervenuti gli artificieri dei carabinieri, che l’hanno fatto brillare: il bagaglio era vuoto

 

Ore 17.17 Anche la Nato osserverà domani un minuto di silenzio a mezzogiorno al quartier generale di Bruxelles. 

 

Ore 17.10 Risolvere il conflitto in Siria è più che mai un imperativo alla luce degli attacchi di Parigi: questo - secondo quanto riporta la Casa Bianca - è l’impegno di Barack Obama e Vladimir Putin preso nel corso di un faccia a faccia a margine del G20 durato circa 35 minuti.  

 

Ore 16.58 Governo al lavoro per destinare più risorse alla sicurezza. Una trattativa, secondo quanto si apprende, per aumentare i fondi era già in corso e si starebbe ora accelerando dopo i tragici fatti di Parigi. I finanziamenti aggiuntivi dovrebbero arrivare come emendamento alla legge di Stabilità, nel secondo passaggio alla Camera, tra qualche settimana. 

 

Ore 16.55 Tra gli attentatori di Parigi ci sono tre fratelli. Uno di loro sarebbe in fuga, un altro è stato già fermato ed è sotto interrogatorio, non si sa se abbia partecipato o no agli attacchi, un altro è morto negli attentati. Lo ha riferito una fonte delle indagini. 

 

Ore 16.50 «Anche a Parigi abbiamo visto cuori chiusi, e anche il nome di Dio viene usato per chiudere i cuori. Che fare? Parlare chiaro, pregare e servire». Così Papa Francesco ai fedeli della chiesa luterana di Roma, dove si è recato oggi pomeriggio in occasione del V centenario di Martin Lutero. Secondo il Papa «c’è una fantasia dietro i muri umani: diventare come Dio. La Torre di Babele è proprio l’atteggiamento di dire: “noi siamo i potenti, voi fuori”. C’è la superbia del potere nell’atteggiamento proposto nelle prime pagine della Genesi sarete come Dio, per escludere si va in questa linea». 

 

Ore 16.43 Un paio d’ore prima del via del Gp del Brasile di Formula 1, i piloti sono saliti su un camion per sfilare sulla pista di Interlagos e rendere omaggio alle vittime dell’aggressione terroristica di venerdì sera a Parigi: sul camion con a bordo i protagonisti del Mondiale di Formula 1

 

 

Ore 16.33 Gli attentati di Parigi sono un «atto di guerra» che «ha davvero scosso il mondo»: il terrorismo «ha lanciato un’offensiva e non c’è dubbio che c’è stato un salto di qualità». Così il ministro della Difesa Roberta Pinotti a Rai News 24 sottolineando che l’attacco «è organizzato con tecnica militare e dunque dobbiamo affrontarlo con modalità nuove». «L’Europa deve fare un salto di qualità e sui temi della difesa è necessario un passo avanti» che consenta di arrivare a «costruire un esercito europeo».  

 

Ore 16.32 Le autorità greche hanno inviato agli inquirenti di Parigi le impronte digitali del titolare del passaporto trovato accanto a uno dei kamikaze degli attacchi di Parigi. Lo riferisce la stampa di Atene. Il titolare del documento siriano, hanno annunciato ieri le autorità greche, risulta essere un rifugiato transitato dall’isola di Leros il 3 ottobre scorso diretto in Europa.  

 

Ore 16.26 L’italiana ferita nell’attacco al Bataclan, Laura Apolloni, «è stata operata e sta bene», anche se molto scossa. Lo ha detto il console italiano a Parigi, Andrea Cavallari, parlando davanti all’obitorio di Parigi dove è in corso il riconoscimento delle vittime. Apolloni era rimasta ferita da un proiettile alla spalla destra.  

 

Ore 16.23 Due dei terroristi protagonisti della strage di Parigi erano francesi e provenivano dal Belgio. E nello steso paese erano state noleggiate due delle auto servite utilizzate per seminare panico e morte nella capitale francese. Lo ha riferito la procura belga, che sta interrogando almeno sette persone sospettate di coinvolgimento negli attentati. 

 

Ore 16.16 L’amichevole Germania-Olanda, sulla quale nelle ultime ore si erano andati addensando diversi interrogativi dopo l’eccidio di Parigi, si giocherà regolarmente martedì ad Hannover. «Il messaggio che vogliamo mandare deve essere chiaro - ha fatto sapere il reggente della Federcalcio tedesca, Reinhard Rauball -: non ci faremo intimidire dal terrore» e la decisione di giocare «deve essere un segnale di solidarietà alle vittime e all’intero popolo francese». 

 

Ore 16.14 Su tutti i campi della Serie B italiana è stata ricordata la strage di Parigi, anche con un minuto di silenzio 

 

LAPRESSE

 

Ore 16.11 «Al momento non ci risultano altre vittime italiane». Lo ha detto il console d’Italia a Parigi Andrea Cavallari davanti all’obitorio in cui è in corso il riconoscimento delle vittime delle stragi, dopo aver confermato la morte di Valeria Solesin, «Ma continuiamo a monitorare». 

 

Ore 16.09 Durante il G20, faccia a faccia tra Barack Obama e Vladimir Putin  

 

Ore 16.05 «Chiedo che al G20 si guardino in faccia e si dicano “chi di noi ha venduto le armi?” Io questo l’ho già detto, e sono stato ridicolizzato, ma questo mettersi alla ricerca di gesti che facciano interposizione, ma non lo si fa andando ad armare altre persone». Così il segretario dei vescovi italiano, Nunzio Galantino, al programma di Lucia Annunziata, su Rai3. 

 

Ore 16.03 La Farnesina conferma la morte di Valeria Solesin negli attacchi di Parigi e ha informato la famiglia alla quale espresso «il più profondo cordoglio per la dolorosa perdita, che tocca tutto il Paese e tutti gli italiani». Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri. 

 

Ore 16.00 Le autorità turche sospettano che un jihadista britannico arrestato la scorsa settimana in Turchia stesse pianificando attacchi a Istanbul simili a quelli avvenuti venerdì a Parigi. Lo hanno riferito fonti della sicurezza. L’uomo sarebbe Aine Lesley Davis, militante arrestato a Istanbul e legato al britannico noto come Jihadi John. L’ipotesi delle autorità turche è che stesse programmando, con un gruppo di complici, un attacco parallelo a quello della capitale francese. Le indagini sono in corso. 

 

Ore 15.58 È stato cancellato il tour in Germania degli Eagles of Death Metal  

 

Ore 15.50 Il premier Matteo Renzi, intervenendo alla prima sessione dei lavori del G20 dedicata al clima, ha sottolineato l’importanza della lotta al cambiamento climatico, ribadendo - secondo quanto si è appreso - il sostegno dell’Italia allo sforzo francese in vista del Cop21 di Parigi

 

Ore 14.44 I leader mondiali riuniti al G20 hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime di Parigi. A chiederlo, in apertura della prima sessione di lavoro, è stato il presidente turco Tayyip Recep Erdogan. 

 

Ore 15.42 Valeria Solesin è morta. Lo ha confermato il console italiano Andrea Cavallari davanti all’obitorio a Parigi

 

Ore 15.37 Un team investigativo franco-belga è stato istituito per indagare sui legami tra Bruxelles e Parigi in merito agli attacchi del 13 novembre. Lo riferisce un funzionario belga all’Ap, aggiungendo che investigatori francesi sono già arrivati in Belgio per dare la caccia ad altre persone coinvolte negli attentati. 

Due dei sette assalitori erano francesi residenti a Bruxelles. 

 

Ore 15.36 Nella casa dei genitori di Valeria, a San Marcuola, in pieno centro storico di Venezia, da questa mattina è un continuo viavai di parenti e amici che vengono a portare conforto al padre Alberto e alla madre Luciana. Una coppia di turisti francesi ha provato a portare le condoglianze alla famiglia Solesin. I due però non sono stati fatti entrare in casa dal servizio di sicurezza messo in atto dalla Digos veneziana davanti alla casa della famiglia a Cannareggio. Gli amici di uno dei fratelli di Valeria che gioca a calcio hanno messo uno striscione con i colori della squadra nel campetto dove oggi il ragazzo avrebbe dovuto giocare con loro. Lo striscione è rigorosamente con i colori nero-verdi della città e un Leone di San Marco stilizzato.  

 

Ore 15.35 Una delegazione di imam delle moschee della regione di Parigi ha reso omaggio oggi pomeriggio alle vittime della strage del Bataclan pregando per alcuni minuti davanti al teatro. Alla presenza di centinaia di parigini che in queste ore affollano il luogo dell’attacco terrorista, gli imam hanno intonato la Marsigliese. 

 

Ore 15.13 Sono stati identificati altri due terroristi del commando dei sette che ha fatto strage a Parigi: lo annuncia la Procura belga citata dalla tv nazionale. Si tratta di due francesi, entrambi residenti a Bruxelles. L’identità non «verrà rivelata nell’interesse dell’inchiesta» 

 

Ore 14.52 «Era una persona meravigliosa e l’unica cosa che ci preme ricordare di lei in questo momento - ha detto Luciana Milani, madre di Valeria -, ricordate che era una persona, un cittadina, una studiosa meravigliosa. Ci mancherà molto e credo, visto il percorso che stava facendo, che mancherà anche al nostro Paese per le doti che aveva».  

 

Ore 14.50 «Nostra figlia è morta». Lo ha detto Alberto Solesin, padre di Valeria, la studentessa veneziana irreperibile a Parigi. I genitori, che sono usciti per pochi minuti dalla loro abitazione a San Marcuola hanno aggiunto: «Abbiamo la certezza, ma manca solo per motivi burocratici l’ufficialità».  

 

Ore 13.50 Venerdì 20 novembre si terrà una riunione straordinaria dei ministri dell’Interno Ue per «rafforzare la risposta europea» agli attentati di Parigi. Lo annuncia la presidenza lussemburghese di turno dell’Ue che ha convocato il Consiglio interni «di concerto con le autorità francesi».  

 

Ore 13.40 Ismail Omar Mostefai, il kamikaze francese del Bataclan identificato dagli inquirenti, un piccolo delinquente schedato per la sua vicinanza agli ambienti islamici radicali, era stato nel 2013 in Turchia e probabilmente l’anno seguente in Siria

 

Ore 12.37 Il premier francese Manuel Valls ha reso noto questa mattina che 103 delle 129 vittime degli attentati di Parigi sono state identificate dalle autorità e ha parlato di un numero di persone compreso tra le 20 e le 30 cui bisogna ancora dare un nome. 

 

Ore 12.16 «Utilizzare il nome di Dio per giustificare la strada della violenza e dell’odio è una bestemmia». Lo ha detto il Papa Francesco dopo l’Angelus 

 

Ore 11.58 Il passaporto egiziano trovato nei pressi dello Stade de France, secondo alcune fonti accanto a uno dei kamikaze che si è fatto esplodere, «appartiene a uno dei feriti». Lo annuncia l’ambasciatore d’Egitto in Francia, Ihab Badawi, citato da al Ahram. «Il passaporto è di Waleed Abdel-Razzak» ferito nell’attentato, ha detto il diplomatico.  

 

Ore 11.50 Sono tre Ak47 le armi trovate a bordo dell’auto trovata in una banlieue di Parigi, utilizzata dai terroristi per compiere gli attentati di venerdì. A bordo c’erano anche molte munizioni. 

 

Ore 10.59 Sono sette le persone fermate negli ambienti vicini a Omar Ismail Mostefai, il kamikaze francese già identificato da ieri come uno degli autori dell’attacco al Bataclan. Nell’elenco anche la fidanzata del fratello. Perquisizioni sono in corso nelle case dei fermati. 

 

Ore 10.55 La Seat Leon ritrovata nel sobborgo parigino di Montreuil, che sarebbe stata usata dagli attentatori venerdì notte, conteneva armi.  

 

Ore 10.40 L’ambasciatore d’Italia a Parigi, Giandomenico Magliano, e il console generale, Andrea Cavallari, sono in questi minuti a place Mazas dove si trova la camera ardente che accoglie le vittime della strage di Parigi per verificare se vi sia la salma di Valeria Solesin.  

 

Ore 10.20 Anche i giornali locali, Il Gazzettino e L’Alto Adige , riportano la notizia di una drammatica telefonata fra Andrea, fidanzato di Valeria Soelsin e una zia in Trentino : «Valeria è fra le vittime». Dalla Farnesina la notizia ufficiale non c’è ancora, ma ieri sera il consolato italiano di Parigi avrebbe telefonato alla famiglia per comunicare che il corpo dell’italiana sarebbe stato identificato tra quelli ancora senza nome portati via dal luogo del massacro. 

 

 
 

 

Ore 10.20 Valeria Solesin è morta nell’attentato al Bataclan. Con voce distrutta dal dolore Corrado Ravagnani ha comunicato all’Agi la notizia del ritrovamento del corpo della giovane, compagna di suo figlio Andrea. Valeria, 28 anni di Venezia, era borsista alla Sorbona esperta in welfare e diritto femminile. Venerdì sera si trovava all’interno del teatro Bataclan nel momento dell’attacco terroristico. Assieme a lei c’erano anche il fidanzato, trentenne di Dro, rimasto leggermente ferito a un orecchio, Chiara Ravagnani, 25 anni sorella di Andrea e il suo fidanzato Stefano Peretti di Verona. Nel panico seguito ai primi spari, con centinaia di persone in fuga, il gruppo si è separato e di Valeria non si era saputo più nulla. 

 

LE STORIE - Vittime, sopravvissuti ed eroi  

 

Ore 9.39 Sarebbe falso il passaporto siriano trovato accanto a uno dei kamikaze entrati in azione allo Stade de France a Parigi: lo afferma una fonte degli 007 Usa alla Cbs. «Il documento non contiene i numeri corretti per un passaporto legittimo e la foto non coincide con il nome». Le autorità greche hanno inviato agli inquirenti di Parigi le impronte digitali del titolare per ulteriori verifiche mentre la scientifica francese sta analizzando i resti del corpo. Sui luoghi della strage è stato trovato un altro documento, egiziano. 

 

Ore 9.03 Dopo il padre e il fratello la polizia francese ha arrestato altri quattro membri della famiglia del kamikaze francese che ha agito venerdì sera alla sala concerti Bataclan: il 29enne Omar Ismail Mostefai. Il fratello si è presentato spontaneamente alla polizia dopo aver saputo della carneficina. Aveva rotto i rapporti con Mostefai, che frequentava una moschea a Luce, vicino a Chartres, nella zona sud-occidentale di Parigi, e del suo passato gli risultava solo una viaggio in Algeria. 

 

Ore 8.05 A Montreuil, sobborgo orientale della capitale francese, è stata ritrovata la seconda auto abbandonata dagli assalitori, una Seat Leon nera. Era stata notata davanti al caffè Le Carillon e al ristorante Le Petit Cambodge, vicino al caffè Bonne Bière e nei pressi della Belle Equipe, zone teatro delle sparatorie. Secondo fonti di polizia il ritrovamento «rafforza l’ipotesi» che uno o più terroristi si siano dati alla fuga dopo la strage. Dopo le stragi era stata rinvenuta la Polo nera usata dai 3 terroristi che hanno massacrato 89 persone al Bataclan. 

 

OPINIONI - Riotta: ora il timore è un attacco al Giubileo  

 

ANALISI - Quei jihadisti che vivono solo di guerra e martirio (di Domenico Quirico)  

 

 
 

 

IDENTIFICATO UN TERRORISTA  

Cinque sospetti sono stati fermati a Bruxelles ed è stato identificato uno degli attentatori: è Omar Ismail Mostefai, un francese di 29 anni già schedato. È uno dei kamikaze che ha agito al Bataclan. E’ stato riconosciuto grazie all’impronta digitale del dito indice, unica porzione del corpo rimasta intatta dopo che ha azionato il giubbetto esplosivo. Nato il 21 novembre 1985 nel povero sobborgo parigino di Courcouronnes, è stato condannato per 8 reati non gravi tra il 2004 ed il 2010 ma non ha mai passato un giorno in cella. Il procuratore Molins ha spiegato che era stato identificato dalla polizia come un obiettivo ad alta priorità come estremista radicalizzatosi nel 2010 ma «non era mai stato implicato in un’inchiesta sul terrorismo».  

 

OPINIONI - Calabresi: ci hanno tolto l’aria. Ora riprendiamoci la nostra vita  

 

ALLERTA MASSIMA IN BELGIO  

Intanto il Belgio ha deciso di alzare al livello massimo lo stato di allerta in occasione dei grandi eventi come gli avvenimenti sportivi di primo piano o le cerimonie ufficiali. La decisione del governo belga consentirà all’esercito di essere schierato a fianco delle forze dell’ordine nei casi stabiliti dalla nuova normativa 

 

TASK FORCE DELL’FBI A PARIGI  

L’Fbi invierà un team di agenti a Parigi per assistere gli investigatori francesi che indagano sugli attacchi nella capitale francese. In particolare, riportano i media Usa, la squadra è formata anche da esperti nel recuperare informazioni da apparecchiature come smartphone o personal computer. 

「第三次世界大戦」を勝利の日まで闘うイスラム過激派の新しい世代

もはやオサマ・ビンラディン型の富裕な過激派ではなく、勝利の日まで闘うことを決意したイスラム国の新しい世代の指導者たち。

 

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Generazione Isis, quei nuovi jihadisti che vivono solo di guerra

Indottrinamento, arti marziali, martirio come unico fine. Per gli uomini di Al Baghdadi esiste solo la lotta e l’odio
 

Tra le tecniche nuove adottate dai terroristi del Califfato anche l’arte dell’informazione e della disinformazione e la capacità di infiltrarsi in zone «infedeli»

 
 
 Nella sera di Parigi, in Europa: ecco, improvviso e annientatore come una folgore, fa la sua apparizione il nuovo terrorista della generazione di Abu Bakr, califfo nero, quello che combatte la terza guerra mondiale in cui l’islam dovrebbe trionfare. È il figlio della guerra totalitaria islamica che ha reso la morte un mestiere e i soldati del califfato lavoratori a cottimo della morte, rodati dalla quotidianità sanguinaria. I devoti al fucile mitragliatore, forza del «vero credente». 

 

OPINIONI - Calabresi: ci hanno tolto l’aria. Ora riprendiamoci la nostra vita  

 

A qualcuno era già accaduto di incontrarli in Siria, in Iraq, in Libia. Ma era la loro identità, brandelli di parole, minuscoli come i brevi colpi di arma da fuoco che usano per uccidere lasciandosi dietro un festone di corpi allungati o appallottolati. Il jihad come modo di vivere e di stare al mondo, un dovere militare forse più che un dovere religioso: la chance, in fondo, la carta da giocare.  

 

In attesa che le scuole del califfato licenzino e mandino in trincea i bambini addestrati alla morte che dovranno prolungare, generazione dopo generazione, la ricostruzione del califfato universale fino a quando l’ultimo miscredente avrà ceduto, questi sono sopravvissuti agli anni della mischia siriana, veterani della Libia, la legione del Sahel, dell’Afghanistan, della Cecenia crudele, i reggimenti arruolati nell’islam europeo. La loro vita non dà spazio a sentimenti, alla venerazione neppure della propria grandezza omicida. Ogni sofisticazione dell’atto viene calpestata e triturata, ogni delicatezza incenerita dalla brutalità di ciò che compiono.  

 

OPINIONI - Riotta: ora il timore è un attacco al Giubileo  

 

Non sono più i terroristi dello sceicco Osama, borghesi musulmani con un doppio tenebroso, o postini di trappole esplosive, di artigianali congegni infernali da depositare in metro, ferrovie, luoghi pubblici: uomini a doppio, triplo fondo, animati dal desiderio perduto di appartenere, disposti alla comunione che anche il delitto regala, un divenire autodidatta di asociali. Questi no.  

 

 
 

 

Sono già il frutto terribile della Grande Semplificazione. Non reclute frettolose, prodotti del Tempo islamista. Terrore e fratellanza. Fratellanza-terrore. Calore infetto, felicità della comunità trovata, finalmente. Un tempo dilatato, quasi immobile come quello della guerra. Amnesia? Lavaggio del cervello? 

 

Strumenti antichi  

Usano tutti i mezzi antichi, ma sono in grado di connetterli l’uno all’altro, ricomporli in una strategia complessiva, trasformare l’atto singolo in attacco militare, incursione sanguinaria. Scuola della guerra santa e accademia del crimine; l’uso del kalashnikov, le tecniche del corpo a corpo, l’arte di sgozzare secondo le regole e le esplosioni a distanza, certo. Ma anche l’arte della informazione e della disinformazione. L’infiltrazione in zone «infedeli». 

 

Il terrorista-guerriero di Abu Bakr è un recipiente in continua evoluzione, di tutto ciò che è stato fatto pensato e realizzato prima di lui. È anche l’erede di tutti i desideri che hanno spinto gli altri, animati da una energia inarrestabile e dalle tetre ingiunzioni che li muovono, verso obbiettivi di morte. Data e subita. Ricapitolano la storia del terrorismo: la bomba artigianale, l’uomo che si fa lui stesso ordigno, la presa di ostaggi, l’assalto con il kalashnikov in pugno. Tutto questo ha un sapore di morte e nel fondo dell’angoscia, emerge il trionfo di chi ha eluso strane leggi, ferocie nascoste. Ogni atto, ogni gesto di questo nuovo combattente può essere un delitto, e portare come punizione la morte, ogni istinto lo sprofonda ancor più nel fondo.  

 

RETROSCENA - Quel passaporto siriano che fa paura all’Europa (di N.Zancan)  

 

Nessuna alternativa  

Se il califfato totalitario ha gradi attrattive per lui fino a spingerlo a uccidere, ciò avviene perché ha prodotto la guerra, perché sente che essa è l’unica forza al mondo capace di generare il grande caos, forse uno stato finale di caos, oppure uno stato di trionfo islamico nel quale i combattenti che vivono per trascendere le proprie limitazioni in orge di auto affermazioni, calpesteranno il mondo. Dice la dottrina: il martirio è valido solo se è stato, insieme, ardentemente desiderato e disperatamente scongiurato, non bisogna pretendere di essere gli autori di una decisione che spetta solo a Dio. Eppure… «Dio mio, perché tardi ad accogliermi?». 

 

LE STORIE - Vittime, sopravvissuti ed eroi nella notte del terrore  

 

Scontro necessario  

La società in cui questa generazione totalitaria è alla ricerca continua, non si può attuare se non nella guerra. La guerra è la relazione con gli altri esseri umani che le è più naturale. La colloca nella giusta, appassionata relazione dell’odio e dell’amore con i suoi simili, e gli permette di sperimentare il senso della propria esistenza al più alto grado possibile di intensità. Nel jihad è in grado di far la parte del diavolo e nello stesso tempo sentire che combatte contro il diavolo, gli apostati, i tiepidi gli infedeli. 

 

Un capo del jihad siriano quando gli dissi che per me la guerra era terribile, replicò con una terribile risata, più minacciosa che allegra, rabbiosa: «Questo per me, per noi è un fatto senza alcun significato. Augurarsi di fare a meno della guerra sarebbe esattamente come desiderare di fare a meno di donne che partoriscano bambini. Anche questo è terribile, ogni cosa vivente è terribile… Dio è volere e il volere ama dio. Il mio dio è un dio dei forti….».  

 

Negli uomini prodotto delle «basi-nere», dei kolchoz integralisti in territorio nemico, in questi fourieristi assassini, è stata distrutta per sempre l’idea che si debba scegliere tra bene e male, ogni volta. Non si ha diritto ad avere ancora una memoria, il passato è peccato, la memoria vergogna. Sono stati trascinati, una generazione intera di combattenti, in una dannazione fisica e morale, col costringerli ad essere veramente malvagi e col travolgerli in azioni totalmente empie. 

 

ヨーロッパ諸国の難民管理状況

 

 

 ヨーロッパ諸国の難民管理状況についてまとめています。今回のテロをうけて、さらに強化される可能性は高いです。地図もわかりやすい。緑は国境での検査を再開した国、

黄色は難民の割当制度に反対している国、紫は滞在許可の発行を厳格化している国、赤は国境に分離壁を設置している国です。

 


スウェーデン
 スウェーデンは躊躇し、援助を求め、代替策を模索していたが、結局のところ、もはや移民の流入を受け入れつづけるのは「耐えがたい」と判断した。そして移民担当部門のMigrationsverketの要請のもとで、異例な措置を決定した。12日の正午から11月20日まで、国境での管理を再開することになった。これは過去19年来初めてのことである。
 この措置についてスウェーデン政府は「一時的なもの」と説明しており、「壁を作るわけではないし、わが国への難民の要請を拒否するものでもない」と説明している。この措置は、これまでの予想の二倍にあたる19万人が難民申請をすることが見込まれたことから決定されたものである。スウェーデンでは冬の長さと厳しさを考えると、もはや「十分な援助と避難所を提供することができない」という。すべての難民受け入れセンターは満員であり、内務大臣は、警察か「もはや治安を保証できない状態になっている」と語っている。

 

-イギリス
 ユーロトンネルに警備員を配置し、国境で検査し、イギリスとフランスの警察隊が多数配備されているものの、フランスからイギリスへの難民に流入を防ぐには不十分だった。イギリスは国境で難民の流入を阻止するだけではなく、危機にあって、欧州連合の基本的な原則をである移動の自由を否定することになった。
 キャメロン首相は、「イギリスは経済の自由の原則を信じている。しかし移動の自由がわが国の学校、病院、公共サービスに与える圧力はあまりに大きなものである」と声明している。キャロメン首相は2017年にはイギリスのEU離脱の国民投票を実施することを約束しており、EUにたいしてはイギリスへのEUの移民の数を「イギリスに有利なように」制限すること、イギリスが参加していないEUの政策に対して拒否権を行使できることを要求している。

 

-スペイン
 スペインは20年舞えからある「壁」を高くすることを決定した。北アフリカにあるスペインの飛び地の領土であるセウタとメリリアにある分離壁は、ヨーロッパへの移民の流入を防ぐ障壁の一つである。今回の移民の危機が始まった最初の頃から、スペインのこの二つの自治都市とモロッコを隔てる古い金属製の壁は、難民たちと警察の間の衝突の舞台となり、負傷者や逮捕者を出していた。モロッコとモリタニアから、このセウタとメリリアの町を通過して、8万人の難民がヨーロッパに移住しようとしているとみられる。

 

オーストリア
 オーストリアの内務大臣は、スロベニアからの、そしてスロベニアへの難民の流れを管理するために「技術的な障壁」を作ることを検討しているが、すでにオーストリア政府は難民申請を処理するための規則を修正している。11月15日からは、難民の承認は暫定的なものであり、有効期間は3年で、3年ごとに更新しなければならない。また家族の呼び寄せの規則も修正された。待機期間がこれまでの1年から3年に伸ばされたのである。

 

-ドイツ
 今年の8月にドイツはスウェーデンにならって、シリアからの難民にたいして国境を解放することを決定した。これは移民処理について、最初に入国した国に移民の処理を義務づけたダブリンII規則に反するものであった。昨12日にメルケル首相は、シリア人の入国を拒否し、最初に入国した国に差し戻すことを決定した。これからはダブリンII規則を遵守するというわけである。

 

-スロバニア
 スロバニアはヨーロッパでは初めて、他のEU諸国との間を隔てる壁を設立した国である。スロベニア軍は11日、クロアチアとの国境に、移民の流入を管理するための鉄条網の壁を設置することを決定した。この決定は、数日以内に2万人から3万人の移民がやってくるという予測に基づいて、緊急事態として下されたものである。

 

ハンガリー

 多くのバルト海諸国と同じようにハンガリーも、移民を受け入れる強制割り当て方式には反対している。しかしハンガリーはとくに強硬な反対意見を述べており、陸地からヨーロッパに流入しようとする難民たちを拒否しようとする姿勢も強硬である。ハンガリーのオルバン首相は、すでに「壁首相」という渾名をもらっているが、難民たちを列車の中に閉じ込め、国境での進入を阻止し、セルビアとの国境に設置したのと同じような鉄条網の障壁を作って閉じ込めている。

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Così l’Europa ha smontato il piano sui rifugiati

 
 
 

Svezia  

Hanno temporeggiato, chiesto aiuto e cercato soluzioni alternative, ma alla fine anche la Svezia, schiacciata da un flusso di rifugiati «non più sostenibile» e dopo la richiesta del Migrationsverket, l’Agenzia per i migranti, ha annunciato una misura straordinaria: da ieri a mezzogiorno e fino al 20 novembre sono stati ripristinati i controlli alle frontiere. Erano 19 anni che non succedeva.  

Il provvedimento, che il governo si è affrettato a definire «temporaneo», che «non è un muro e non preclude la richiesta d’asilo nel Paese», è stato deciso dopo che le stime avevano previsto il numero record di 190 mila arrivi nel 2015, il doppio rispetto a quelli precedentemente ipotizzati. La Svezia non è più in grado di offrire «un riparo e un’assistenza adeguata ai rifugiati», soprattutto in vista del lungo e gelido inverno. Tutti i centri di accoglienza sono stracolmi e il ministero dell’Interno ha ammesso che le forze di polizia «non possono più garantire la sicurezza». Ancora ieri il premier socialdemocratico Stefan Lofven ha ribadito che nessun richiedente asilo verrà rimandato indietro  

 

Gran Bretagna  

Eurotunnel presidiato, controlli alle frontiere, presenza massiccia delle forze dell’ordine - sia inglesi che francesi - per evitare l’ingresso nel Paese non bastano. La Gran Bretagna non si limita alla «protezione» dei confini per fermare il flusso di rifugiati, ma mette in crisi uno dei fondamenti stessi dell’Unione europea: la libera circolazione. «Il Regno Unito crede in un’economia aperta - ha detto il premier Cameron -, ma la pressione che la libera circolazione porta sulle nostre scuole, ospedali e sui nostri servizi pubblici è troppo grande». Cameron ha promesso un referendum sulla Brexit entro il 2017 e tra le richieste all’Unione spiccano quella per limiti sui «benefit» ai migranti Ue in Gran Bretagna, e un diritto di veto sulle politiche Ue, anche quelle a cui Londra  

non partecipa 

 

Spagna  

La Spagna aveva deciso di alzare un muro già vent’anni fa: le reti di separazione di Ceuta e Melilla sono una delle tante barriere anti immigrati d’Europa. Ma dall’inizio della crisi dei rifugiati le alte reti metalliche che separano il Marocco dalle due città spagnole autonome sono sempre più spesso teatro di scontri tra profughi e polizia, con feriti e arresti. Si calcola che sarebbero circa 80 mila gli  

immigrati che dal Marocco e dalla Mauritania sono pronti a entrare in Europa attraverso Ceuta e Melilla  

 

Austria  

Mentre il ministero degli Interni austriaco studia un«barriera tecnica» per «convogliare e gestire» i flussi da e per la Slovenia, il governo ha già cambiato le regole per le richieste d’asilo: dal 15 novembre il diritto di asilo sarà temporaneo e durerà solo 3 anni, quindi sarà necessario il rinnovo. Novità anche per le famiglie: l’attesa per ottenere i via libera ai ricongiungimenti familiari passa da 1 a 3 anni  

 

Germania  

Lo scorso agosto la Germania aveva seguito l’esempio della Svezia e aveva deciso di aprire i confini ai siriani in fuga, derogando ai principi di Dublino. Ieri la cancelliera Angela Merkel ha annunciato il dietrofront e ha deciso di respingere i siriani verso il Paese europeo  

di primo approdo tornando così ad applicare alla lettera il regolamento di Dublino. Secondo quanto ha riferito la «Suddeutsche Zeitung» a prendere la decisione sarebbe stato autonomamente il ministro dell’Interno Thomas de Maizière 

 

Slovenia  

Sarà il primo Paese ad avere un muro che lo separa da un altro Stato dell’Unione Europea: l’esercito sloveno ha cominciato mercoledì a disporre filo spinato al confine con la Croazia per controllare l’afflusso di migranti. La decisione di alzare una barriera è scaturita dall’emergenza annunciata per i prossimi giorni, con la previsione di un possibile ondata di 20-30 mila migranti  

 

Ungheria  

Come gran parte dei Paesi Baltici l’Ungheria è contraria alle quote obbligatorie di migranti, ma è soprattutto il Paese più ostinato e duro nel tentativo di respingere i profughi che cercano di raggiungere il Nord Europa via terra. Orban – già ribattezzato il «premier dei muri» – ha chiuso i profughi in treni blindati, li ha bloccati alle frontiere e fermati con barriere di filo spinato come quello al confine con la Serbia 

フランスのパリの同時多発テロの続報。イスラム国が「フランスの911」であると犯行声明

  フランスのパリの同時多発テロの続報です。記録のためにも、時系列の記事を採録しておきます。読んでいると体が震えます。パリは大きな施設や店舗も、エッフェル塔などもすべて閉鎖され、人々が追悼に集まっています。
 これまでのデータでは死者は129人、負傷者は352人、そのうち重傷者が99人もいます。イスラム国が犯行声明を出し、「フランスの911」と呼んでいます。テロリストは8名が死亡しました。3名の容疑者がブリュッセルで逮捕され、そのうちの一人は犯人であることが明らかになりました。30歳のフランス人でした。

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Il dolore di Parigi dopo la notte di terrore: 129 morti. Le indagini. L’Isis rivendica- La diretta

Diversi i luoghi colpiti in simultanea, dallo Stade de France al teatro Bataclan. 352 i feriti fra cui due italiani, non si hanno notizie di una ragazza. Identificato uno degli attentatori: è un francese di 30 anni. Governo greco: «Il passaporto siriano ritrovato è di un rifugiato registrato in Grecia». Tre arresti a Bruxelles
 

Anche gli U2 hanno reso omaggio alle vittime del massacro di Parigi

 
 
13/11/2015
a cura di filippo femia, elena masuelli, marina palumbo, roberto pavanello
 
 

Terrore senza precedenti a Parigi. 129 persone sono morte, 352 i feriti, di cui 99 gravi, in seguito a diversi attacchi simultanei, almeno sei fra sparatorie ed esplosioni messi a segno venerdì sera nel cuore della città. Due italiani sono rimasti lievemente feriti, una risulta irreperibile. La carneficina è stata rivendicata dall’Isis come «l’11 settembre francese ». La paura è cominciata allo Stade de France, dove si stava giocando Francia-Germania, tre le esplosioni all’esterno che hanno provocato diverse vittime e costretto la gente ad aspettare ore, sul campo, prima di poter lasciare la struttura. Il bilancio più cruento è quello del Bataclan, una sala concerto dove i terroristi hanno tenuto in ostaggio centinaia di persone: 87 le vittime. Colpiti bar, ristoranti e centri commerciali. A terra, per strada e nei dehors decine di corpi. Otto terroristi sono morti, ma non è escluso che ci siano dei complici in fuga. «Faremo una guerra implacabile», questo il messaggio del presidente francese Francois Hollande che ha proclamato lo stato d’emergenza. Le frontiere sono aperte, ma è sospeso Schengen. La Francia ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.  

 

Si indaga sul comando che ha agito. Tre sospetti sono stati fermati a Bruxelles ed è stato identificato uno degli attentatori, è un francese di 30 anni già schedato. Ha agito al Bataclan. Aveva precedenti di criminalità comune ma non era stato mai arrestato. Il passaporto di un rifugiato siriano, transitato da Leros, in Grecia, il 3 ottobre, è stato rinvenuto accanto al corpo di un kamikaze. È stato trovato un altro passaporto, è egiziano. Non si hanno ancora notizie dellitaliana Valeria Solesin, che era al Bataclan con il fidanzato.  

 

LA DIRETTA  

 

Ore 00.21 Alla luce degli ultimi sviluppi sull’inchiesta in corso sugli attentati di Parigi che ha portato sino al quartiere di Molenbeek di Bruxelles, il Belgio ha deciso di innalzare il livello di allerta terroristica da 2 a 3 su una scala di 4, ma solo per i grandi eventi. Lo ha annunciato il premier Charles Michel dopo una nuova riunione del comitato di sicurezza del Paese. In occasione di manifestazioni sportive o culturali con un elevato numero di persone potrà quindi essere utilizzato l’esercito. 

 

Ore 00.19 Secondo Bfmtv, che cita fonti investigative, la polizia sta cercando di raccogliere elementi relativi all’ambiente in cui si muoveva l’attentatore. La polizia avrebbe circondato un intero quartiere a Romilly-sur-Seine, dove vive il padre del kamikaze, e avrebbe invitato tutti gli abitanti a non uscire di casa. Il terrorista è stato identificato grazie alle impronte digitali: si tratta di un ragazzo di 30 anni nato a Courcouronnes (Essonne), sotto osservazione dal 2010 per i suoi legami con ambienti jihadisti. 

 

Ore 00.12 Nuove informazioni sui due interrogati. Il padre vive a Romilly-sur-Seine, a est di Parigi, mentre il fratello a Bondoufle, appena fuori dalla capitale. 

 

Ore 23.26 Il padre e il fratello di uno dei kamikaze del teatro Bataclan sono stati fermati dalla polizia a Parigi. I due sono sotto interrogatorio. 

 

Ore 23.20 Gli inquirenti francesi hanno perquisito oggi il domicilio di un familiare di uno degli attentatori di Parigi a Romilly-sur-Seine, a est della capitale francese. Lo riferisce la tv locale Canal32, spiegando che un imponente dispiegamento di agenti ha circondato un’area in un quartiere nel sud di Romilly-sur-Seine, vicino Troyes. Secondo l’emittente, inoltre, gli agenti hanno interrogato un uomo di origine algerina che, pare, potrebbe essere imparentato con uno dei terroristi del Bataclan. Le autorità hanno chiesto agli abitanti del quartiere di restare a casa. 

 

Ore 23.15 Saranno i ministri degli Esteri e dell’Interno, Paolo Gentiloni e Angelino Alfano, a tenere per conto del governo nell’Aula della Camera l’informativa urgente sugli attentati di Parigi prevista per lunedì pomeriggio. Inizialmente, da ambienti dei gruppi parlamentari di maggioranza, si era appreso che a tenere l’informativa sarebbe stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi. 

 

Ore 23.10 L’Agenzia France-Presse scrive che il padre e il fratello di uno degli attentatori sono stati arrestati  

 

Ore 23.05 «Questa non è una lotta tra Islam e occidente. Questa è una lotta tra estremisti, criminali e persone che credono nei valori fondamentali della libertà e del rispetto dei diritti umani». Lo afferma il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. «Servirà tempo - prosegue Stoltenberg - ma noi vinceremo perché i nostri valori sono superiori a quelli degli estremisti». Per Stoltenberg lo scopo di questi attacchi è solo quello di «intimidire, creare paura ma noi rafforzeremo la nostra determinazione per sostenere la libertà, la democrazia, le società aperte». 

 

Ore 23.00 È probabile che anche un secondo uomo sospettato di essere stato fra gli attentatori di ieri a Parigi sia entrato attraverso la Grecia. Lo riferiscono fonti del governo greco. Nel pomeriggio il vice ministro greco dell’Ordine pubblico, Nikos Toskas, aveva riferito che il titolare del passaporto siriano trovato nella zona dello Stade de France accanto al corpo di un attentatore era passato a ottobre dall’isola greca di Leros. 

 

Ore 22.36 Prosegue senza sosta, ordinato e silenzioso, il pellegrinaggio dei parigini in Place de la Rèpublique dove vengono accese migliaia di candele. Qualcuno canta la Marsigliese, molti leggono le centinaia di cartelli appoggiati al monumento centrale. La piazza, come già accaduto dopo l’agguato a Charlie Hebdo, è il simbolo della voglia di pace che la Ville Lumiére ribadisce oggi come allora. 

 

AFP

 

Ore 22.20 È un falso allarme quello che ha portato la polizia all’Hotel Pullman su Avenue de Suffren e alla chiusura dell’area del Torre Eiffel e del parco di Champs du Mars. Erano stati denunciati colpi di arma da fuoco nei dintorni dell’albergo: «E’ stato opera di qualcuno che aveva voglia di scherzare - ha detto il sindaco di destra (Les Republicains) dell’arrondissement, Philippe Goujon-. Non c’era assolutamente niente, poco prima c’era stata un’altra falsa segnalazione poco distante, a boulevard de Grenelle». 

 

Ore 22.14 Il premier belga Charles Michel ha precisato, dopo aver annunciato che uno dei fermati a Molenbeek a Bruxelles era a Parigi ieri sera, che le verifiche sono ancora corso. L’uomo è stato infatti individuato su un’auto alla frontiera tra Francia e Belgio, da qui la supposizione. Anche la Procura federale di Bruxelles non ha per ora confermato la presenza dell’uomo la sera degli attentati.  

 

Ore 21.58 La polizia francese, pesantemente armata, ha evacuato l’area della torre Eiffel, quella intorno l’hotel Pullman e del parco di Champs de Mars, chiusa la stazione metropolitana. Gli agenti stanno perlustrando l’albergo, stanza per stanza  

 

Ore 21.56 Lunedì alle 18 l’Aula della Camera ricorderà le vittime degli attentati di Parigi. A seguire, il presidente del Consiglio Matteo Renzi terrà un’informativa urgente sui tragici fatti avvenuti ieri sera nella capitale francese.  

 

Ore 21.55 «Dobbiamo intervenire militarmente e subito. E c’è un solo modo, quello che Putin sta suggerendo da mesi: una coalizione di tutti i Paesi civili, che metta insieme gli Stati Uniti, l’Europa, la Federazione Russa, la Cina e alcuni Paesi arabi per intervenire sull’Isis» . Lo ha detto il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con Porta a Porta su Rai1. «L’Isis - ha aggiunto - è uno stato grande come l’Inghilterra, con una costituzione che è il Corano e un esercito di 80mila uomini di cui 10mila stranieri. Bisogna intervenire per strappare alla radice il cancro dellIsis». 

 

Ore 21.45 La fase finale di Euro 2016 finali in Francia non deve essere cancellata, anche se i livelli di rischio sono aumentati. Lo ha detto il capo del comitato organizzatore del torneo, Jacques Lambert, in seguito agli attentati di Parigi. «Il rischio si era alzato ad un livello superiore a gennaio, ed è appena salito più in alto -, ha spiegato Lambert alla radio francese Rtl -. Prenderemo le decisioni necessarie per far sì che le finali possano svolgersi nelle migliori condizioni di sicurezza. La sicurezza negli stadi funziona bene, il rischio è maggiore per le strade. Chiedendoci se Euro 2016 deve essere cancellato, si fa il gioco dei terroristi». Gli Europei si terranno dal 10 giugno al 10 luglio. 

 

Ore 21.43 Nonostante non ci siano minacce specifiche per gli Stati Uniti, Barack Obama ha raccomandato di rafforzare la sicurezza nazionale e quella delle sedi diplomatiche Usa in Francia e in Europa, «facendo tutto il necessario per la protezione dei cittadini americani»: lo afferma la Casa Bianca in una riunione del National Security Council. 

 

Ore 21.34 Il leader del gruppo sciita libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha condannato a nome dell’organizzazione gli attacchi terroristici di ieri sera a Parigi e di giovedì a Beirut, in Libano, entrambi rivendicati dall’Isis

 

Ore 21.30 Il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ospite di Porta a Porta su Rai1, evidenzia il «salto di livello» dei terroristi: «Negli ultimi anni abbiamo versato lacrime per paesi che hanno pianto per degli attentati. Questa è un’altra cosa. E questo fa fare un salto di livello alla minaccia non solo percepita ma realmente analizzata dagli studiosi dell’intelligence dell’antiterrorismo in tutto il mondo».  

 

Ore 21.20 In segno di lutto per gli attentati di Parigi, alle 21.20, orario del primo degli attacchi terroristici che ieri sera sono avvenuti nella capitale francese, si sono spente, e rimarranno tali per un’ora, le luci che illuminano Palazzo Vecchio e la fontana del Biancone a Firenze. 

 

Ore 21.10 Sarebbe dovuto uscire nelle sale francesi il prossimo mercoledì. Ma gli attacchi di ieri sera hanno spinto la casa produttrice a rinviare la data della prima. Si tratta di Made in France, un film diretto da Nicolas Boukhrief, un thriller che racconta la storia di un giornalista musulmano che si infiltra in una cellula jihadista nelle periferie parigine, pronta a provocare attentati in città. L’uscita del film era già stata cancellata mesi fa, subito dopo la strage di Charlie Hebdo. Oggi l’ennesimo blocco: «Tenuto conto dei tragici eventi di ieri - ha fatto sapere una nota della produzione - abbiamo deciso di rinviare la presentazione del film». Del resto già da mesi fa molto discutere la locandina del film che mostra un fucile d’assalto Ak-47 appoggiato alla Torre Eiffel, e sopra la scritta: «La minaccia che viene dall’interno».  

 

 

 

Ore 20.50 Gli U2, che hanno annullato il loro concerto, previsto per questa sera, hanno reso omaggio alla memoria delle vittime, portando fiori al “santuario” nei pressi del Bataclan 

 

AFP

 

Ore 20.46 A Miami un megaposter di solidarietà per la Francia, dopo gli attacchi terroristici di Parigi. È l’idea di un giovane imprenditore italiano, titolare di un’attività commerciale sulla Ocean Drive, che ha lanciato una iniziativa per testimoniare la vicinanza degli americani al popolo transalpino. Sulle vetrine è stato affisso l’hashtag #PrayForParis con l’invito a lasciare il proprio messaggio di solidarietà sui post-it colorati , da riattaccare sotto. Tutti i bigliettini verranno poi uniti e incollati in un megaposter che verrà consegnato all’ambasciata di Francia presente a Miami.  

 

Ore 20.42 Allerta massima a Calais, intorno al grande campo profughi che si trova nei pressi del porto. Qui diverse auto della polizia stanno presidiando l’area, conosciuta anche come la “giungla” di Calais. L’allerta è legata agli attentati di ieri a Parigi. Ad ogni incrocio sono state schierate pattuglie di agenti, mentre altri poliziotti non si allontanano dal campo. Ieri sera un vasto incendio è scoppiato nella zona poco dopo gli attacchi, ma a quanto pare si è trattato di un incidente non legato alla strage compiuta nella capitale. 

 

Ore 20.17 «Siamo in guerra. Sarà lunga e difficile. E per questo dico che dobbiamo attenderci altri attacchi» ha detto il premier francese Manuel Valls. «Ma risponderemo colpo su colpo per distruggere l’Isis», ha aggiunto. «Proseguiremo nei prossimi giorni la nostra azione» in Siria.  

 

Ore 20.07 È possibile un intervento sui fondi per la sicurezza. Lo avrebbe detto, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, il premier Matteo Renzi ai capigruppo di Camera e Senato. 

 

Ore 20.04 Uno degli attentatori ritenuto responsabile dell’assalto alla sala concerti Bataclan è nato il 21 novembre 1985 alla periferia di Parigi, a Courcouronnes (Essonne) e aveva 8 condanne. Aveva dunque 29 anni. Lo ha detto in conferenza stampa il procuratore di Parigi, François Molins, aggiungendo che non era mai stato incarcerato. Su di lui la Direzione generale per la sicurezza interna (Direction générale de la sécurité intérieure) aveva una scheda di tipo S per radicalismo, cioè di persona sospettata, nel 2010. È stato possibile compiere l’identificazione grazie alle impronte digitali. 

 

Ore 20.03 Per il presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco «tutto il mondo dovrebbe reagire con la sua collettiva sincera, indignazione e, senza connivenze, senza compromessi, senza nessun interesse di nessun tipo dovrebbe dire no ad alta voce, ripetutamente, a tanta brutalità e ingiustizia». Lo ha detto in una omelia a Genova 

 

Ore 19.57 Una delle tre persone arrestate in Belgio è sospettata di avere noleggiato una delle auto usate per gli attentati a Parigi. Lo rende noto la Cnn. Il Procuratore di Parigi Molins ha detto che i tre arrestati in Belgio sono sconosciuti all’intelligence francese. 

 

Ore 19.46 Una tragedia nella tragedia. È quella che ha colpito la famiglia di Lassana Diarra, 30 anni, centrocampista di origini maliane che gioca nella Nazionale francese. L’ex Arsenal e Real Madrid ha comunicato, con un lungo tweet, la tragica scomparsa dalla cugina, Asta Diakite, uccisa in una delle sparatorie proprio mentre lui era in campo nell’amichevole contro la Germania, allo Stade de France: «Lei è sempre stata per me un rifugio, un supporto, una sorella maggiore. In questo clima di terrore è importante per tutti noi rappresentanti del Paese e della sua diversità di prendere la parola. Dobbiamo rimanere uniti contro un orrore che non ha né colore e neppure religione. Difendere il rispetto e l’amore della pace» 

 

Ore 19.45 Il Colosseo si spegnerà per 5 minuti alle 20,20 in segno di lutto. Si spegneranno anche la Fontana di Trevi e le zone circostanti. 

 

Ore 19.42 Fa discutere l’infelice paragone di Jean Todt tra gli omicidi di Parigi e le morti causate da incidenti stradali 

 

Ore 19.41 Uno dei fermati oggi durante le perquisizioni a Molenbeek, a Bruxelles, era a Parigi ieri sera. Lo ha annunciato il premier belga Charles Michel. 

 

Ore 19.35 Arrivano i primi nomi di chi è stato ucciso nella tremenda notte di Parigi. Ecco l’elenco in corso di aggiornamento.  

 

Ore 19.26 La London School of Economics ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Valentin Ribet, un suo studente che si era laureato pochi mesi fa, una delle prime vittime identificate dopo gli attentati di Parigi. Il giovane, di origine francese, ieri sera si trovava al Bataclan, preso di mira dalla furia dei terroristi. Ribet, aveva 26 anni e aveva completato gli studi in International Business Law nel 2014 e aveva già trovato lavoro in un noto studio legale parigino, la rappresentanza francese della Hogan Lovells. La stampa britannica lo descrive come «una promessa della lotta alla corruzione». 

 

Ore 19.25 Il presidente Francois Hollande ha l’intenzione di recarsi dalle vittime dell’attacco di Parigi, all’ospedale St. Antoine, non lontano dal teatro Bataclan. Lo ha annunciato iTélé. 

 

Ore 19.15 Il procuratore di Parigi, Francois Molins, aggiorna il bilancio provvisorio delle vittime: sono 129, ma il numero è destinato a crescere. I feriti sono 352, d cui 99 gravi. Le persone uccise al Bataclan sono 89, moltissimi i feriti, in quel luogo gli attentatori hanno invocato Siria e Iraq. «Tre squadre di terroristi coordinate sono all’origine della barbarie». «Sono state usate auto Seat nere, modello Leon, e i terroristi avevano tutti lo stesso tipo di esplosivo con identico detonatore. Volevano fare il massimo delle vittime». «La rivendicazione del Daesh con un video e con un comunicato è oggetto di indagine».  

 

Ore 19.10 Almeno uno degli attentatori di Parigi aveva un biglietto d’ingresso alla partita Francia-Germania, ma è stato fermato ai cancelli dello Stade de France dopo che un addetto ai controlli, un uomo di origine araba di nome Zouheir, ha scoperto che indossava dell’esplosivo. Allora si è fatto esplodere mentre tentava la fuga. Lo riporta il Wall Street Journal, citando un addetto alla sicurezza dello stadio. L’episodio sarebbe avvenuto circa 15 minuti dopo l’inizio dell’incontro. Tre minuti dopo l’esplosione provocata dal terrorista fermato, un altro kamikaze si è fatto esplodere nei pressi dello stadio, mentre un terzo ha innescato l’esplosivo vicino a un fast food McDonald’s

 

Ore 19.00 La Mole Antonelliana, monumento simbolo della città di Torino, questa sera scesa in piazza in segno di solidarietà per la Francia, si è illuminata, alle 18, con le luci della bandiera francese. Luci che si spegneranno alle 21.20, l’ora in cui è cominciato ieri il terrore a Parigi. Si tratta di una delle tante iniziative di vicinanza al popolo francese organizzate a Torino e annunciate oggi dal sindaco Piero Fassino. Tantissime le persone che hanno affollato piazza Castello per portare la solidarietà alla capitale francese. 

 
 

 

Ore 18.40 Dopo gli attentati a Parigi «la Polonia deve mantenere il controllo completo delle sue frontiere, della sua politica d’asilo e d’immigrazione», quindi «non vediamo la possibilità politica di rispettare» gli impegni sul ricollocamento dei rifugiati. Così il futuro ministro agli affari europei della Polonia Konrad Szymanski in un’intervista al sito di destra polacco wPolityce.pl. Questo implica anche la necessità di «rivedere la politica europea di fronte alla crisi migratoria».  

 

Ore 18.36 Si chiamava Ismael M. uno degli autori della strage al teatro Bataclan, aveva 30 anni ed era di nazionalità francese. Ma soprattutto era schedato negli archivi dei servizi di informazione francesi dal 2010, secondo quanto si apprende da fonti vicine all’inchiesta. 

 

Ore 18,30 «La violenza scatenata contro inermi civili ci induce a valutare le stragi compiute a Parigi come un vero e proprio crimine contro l’umanità». Lo hanno sottolineato i rappresentanti della Comunità islamica ed araba di Torino che, oggi pomeriggio, erano presenti alla manifestazione di solidarietà con il popolo francese in piazza Castello. 

 

Ore 18.26 «Compito di chi governa è quello di dire con chiarezza agli italiani che non abbiamo minacce circostanziate ma l’attacco di Parigi è un cambio di passo della minaccia terroristica in Occidente». Così Matteo Renzi, secondo quanto si apprende, nel corso della riunione a palazzo Chigi con i capigruppo di maggioranza e opposizione riuniti sui fatti di Parigi. Il premier avrebbe chiesto ai presidenti dei gruppi parlamentari «responsabilità».E poi: «Quello che sta accadendo è il tentativo di mettere in discussione un modello di vita. È una sfida che durerà anni» 

 

Ore 18.22 Non c’è ancora conferma che il titolare del passaporto siriano passato a Leros e il terrorista morto siano la stessa persona 

 

Ore 18.20 E’ iniziata a palazzo Chigi la riunione tra i capigruppo di maggioranza e opposizione con il premier Matteo Renzi. Alla riunione, partecipano anche i ministri dell’Interno Angelino Alfano, degli Esteri Paolo Gentiloni e della Difesa Roberta Pinotti. Presenti il sottosegretario Claudio De Vincenti; Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, e Marco Minniti sottosegretario con delega alla sicurezza. 

 

Ore 18.19 Nell’auto nera con la targa belga lasciata dai terroristi davanti al Bataclan sono stati ritrovati biglietti per il parcheggio del quartiere di Moleenbek a Bruxelles. Lo riferisce la tv belga Rtbf, spiegando così l’origine dell’ondata di perquisizioni nel quartiere della capitale belga. 

 

Ore 18.14 «Più di 5 arresti» sono avvenuti a Bruxelles nel quartiere di Molenbeek nel corso delle perquisizioni. Lo ha detto il ministro della giustizia belga Koen Geens secondo quanto riferisce la tv Rtbf. 

 

Ore 18.10 Il leader dellIsis in Libia sarebbe rimasto ucciso in un raid aereo delle forze americane. Fonti del Pentagono citate dal Washington Post parlano di un raid aereo dei caccia Usa per colpire Abu Nabil al-Anbari. Si tratta di un cittadino iracheno che, secondo l’intelligence americana, è l’uomo a suo tempo inviato in Libia dal leader dellIsis Abu akr al-Baghdadi per organizzare i militanti dello stato islamico nel Paese nordafricano. Un gruppo che, sempre per gli 007 americani, sarebbe ora il ramo più forte dellIsis fuori dall’Iraq e dalla Siria. L’operazione si sarebbe svolta la scorsa notte, portata avanti con almeno un caccia F-15, e - si spiega - non sembra al momento collegata con gli attacchi di Parigi, essendo stata pianificata da tempo. Sulla morte di al-Anbari - affermano le fonti della Difesa Usa - c’è la quasi totale certezza. Il vero nome di al-Anbari è Wisam al Zubaidi, un ex funzionario della polizia irachena, che si trova in Libia dal 2014. Non c’è ancora chiarezza sul luogo in cui il raid è avvenuto. 

 

Ore 18.00 Tre dei terroristi di Parigi avrebbero alloggiato a Molenbeek, a Buxelles, e le due o tre perquisizioni effettuate dalla polizia belga, soprattutto in prossimità della fermata metro Osseghem dove alcune vie sono state bloccate, hanno come obiettivo di stabilire contatti e legami con i fatti di Parigi ed eventualmente recuperare armi ed esplosivi. Alcuni testimoni a Parigi avevano riferito di un’auto nera con una targa belga. Sul posto polizia con armi pesanti e anche una squadra di artificieri. Un uomo, durante le perquisizioni, ha tentato la fuga ma è stato immediatamente bloccato e arrestato dalle forze dell’ordine, che gli hanno bendato gli occhi come si vede in una foto diffusa dalla Rtbf. 

 

 

Foto di Sébastien Georis - Rtbf  

 

Molenbeek è il quartiere di Bruxelles che era già stato teatro di un’ondata di perquisizioni a gennaio, quando subito dopo la strage di Charlie Hebdo le forze dell’ordine avevano smantellato una cellula nella cittadina belga di Verviers pronta a colpire, la cui mente proveniva proprio dal quartiere di Bruxelles. La zona viene considerata come la culla dell’islam radicale belga, abitata da una popolazione prevalentemente musulmana dove molti si sono radicalizzati 

 

Ore 17.57 «La crisi dei migranti pone dei rischi legati a possibili infiltrazioni di estremisti fra la marea di profughi in marcia da mesi lungo la cosiddetta rotta balcanica». Lo ha detto il capo dei servizi segreti militari serbi (Vba) Petar Cvetkovic. Vi sono informazioni - ha osservato al settimanale Nedeljnik - che un certo numero di tali estremisti islamici sarebbe già transitato per la Serbia, Paese che non sarebbe stato comunque il loro obiettivo. 

 

Ore 17.55 «La ferocia degli assassini ferisce non solo la Francia, ma l’Europa tutta, i valori e i diritti che sono alla base delle nostre società democratiche. Esprimo la mia più ferma condanna ed indignazione per la barbara violenza terroristica e ti rinnovo i sentimenti di profonda vicinanza e solidarietà non solo miei ma anche della Camera dei deputati e del popolo italiano, fortemente legato a quello francese da legami di amicizia profondi». Così, dopo i tragici attentati della notte scorsa, la Presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha scritto a Claude Bartolone, Presidente dell’Assemblea  

 

Ore 17.50 «Solidarietà alle vittime e alle loro famiglie. Proprio per questo si andrà in scena. Non sarà facile, ma lo si farà. #Parigi14novembre». Lo annuncia su Twitter Rosario Fiorello, in tour con il suo show L’ora del Rosario, che questa sera (e fino a lunedì 16 novembre) è in cartellone al Politeama Genovese. 

 

 

Ore 17.50 La prossima tornata di colloqui sul conflitto in Siria, la terza dopo quelle a Vienna del 30 ottobre scorso e di oggi, si terrà a Parigi: lo ha annunciato Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione Europea. «Giustamente», ha sottolineato Mogherini, alludendo al prezzo di sangue che la capitale francese ha di nuovo dovuto versare al terrorismo dello Stato Islamico. «È cominciato il processo» per porre fine alla crisi, ha dichiarato Mogherini. «L’Unione farà la propria parte a sostegno delle Nazioni Unite per attuare le decisione adottate», alle quali «contribuirà».  

 

Ore 17.47 Controlli intensificati anche alla Stazione Centrale, e in particolare in quella di Porta Garibaldi, da dove parte il treno ad alta velocità Tgv per Parigi. Ai passeggeri diretti in Francia prima di salire è stato chiesto dalle forze dell’ordine il biglietto e i documenti e sui vagoni sono salite pattuglie miste polizia e esercito. Ma i controlli sono stati rafforzati anche sui treni provenienti dall’estero 

 

Ore 17.38 «Niente lascia supporre che non sia stato l’Isis a sferrare gli attacchi di Parigi»: lo ha detto il segretario di stato Usa, John Kerry. 

 

Ore 17.37 Il Bataclan, che appartiene a proprietari ebrei e ospita conferenze e manifestazioni di organizzazioni ebraiche, è da tempo nel mirino di terroristi. «Avevamo un progetto di attentato contro il Bataclan perché i proprietari sono ebrei» avevano spiegato alla polizia, nel febbraio 2011, alcuni membri di «Jaish al-Islam», l’Esercito dell’Islam, sospettati dell’attentato costato la vita a una studentessa francese al Cairo nel febbraio 2009 

 

Ore 17.30 L’annuncio della Ue: il 13 novembre sarà «un giorno di lutto europeo». «Tutti gli europei sono invitati a unirsi a un minuto di silenzio in memoria delle vittime» degli attentati di Parigi «lunedì a mezzogiorno».  

 

Ore 17.24 Il passaporto ritrovato accanto ad uno dei kamikaze della strage di Parigi è stato identificato come appartenente ad un rifugiato siriano registrato a Leros il 3 ottobre. Lo ha detto il vice ministro dell’Interno greco Nikolaos Toskas, secondo quanto riporta la tv greca Antenna news. «Il titolare del passaporto era passato da Leros il 3 ottobre, dove è stato identificato sulla base delle norme europee», ha detto Toskas. «Non sappiamo - ha aggiunto - se il passaporto è stato controllato da altri Paesi attraverso i quali il titolare è probabilmente passato». Il viceministro ha quindi assicurato che il Paese continuerà «lo sforzo scrupoloso e persistente per garantire la sicurezza del nostro Paese e dell’Europa in queste difficili circostanze, insistendo sulla completa identificazione di coloro che arrivano. 

 

Ore 17.23 «Il bene è più forte del male. Tutto quello che può essere fatto a livello europeo per garantire la sicurezza della Francia sarà fatto» così come il «necessario per vincere l’estremismo, il terrorismo e l’odio». Così i leader dei 28 e delle istituzioni Ue in una dichiarazione congiunta straordinaria 

 

Ore 17.21 Dopo gli attacchi di Parigi, gli Stati Uniti non devono più far entrare nel Paese profughi siriani per scongiurare il pericoloso di infiltrazioni dello Stato Islamico. Lo ha detto Ted Cruz, il senatore del Texas candidato alla nomination repubblicana per la Casa Bianca, riferendosi alla decisione di Barack Obama di accogliere nel prossimo anno 10mila profughi siriani. «Dobbiamo immediatamente imporre un alt ad ogni piano di accogliere rifugiati che potrebbero far infiltrare elementi dell’Is negli Stati Uniti - ha detto il repubblicano - noi dobbiamo raddoppiare gli sforzi per impedire ad ogni costo che agenti dellIsis penetrino nel nostro Paese».  

 

Ore 17.20 È un cittadino francese di 41 anni l’uomo fermato dalla polizia britannica nell’aeroporto londinese di Gatwick, dove è stato evacuato precauzionalmente uno dei terminal a causa di un pacco sospetto. Lo riferiscono gli inquirenti alla Bbc, confermando che in effetti l’uomo non è stato trovato in possesso di esplosivi, ma aveva con sé un oggetto che è «sembrato essere un’arma da fuoco», anche se non se non è chiaro se funzionante o meno.  

 

Ore 17.15 Inghilterra-Francia, in programma martedì a Wembley, si giocherà regolarmente. Lo fa sapere la Federcalcio francese.  

 

Ore 17.13 Secondo la tv greca Ant. News uno degli attentatori sarebbe stato un rifugiato siriano transitato dalla Grecia 

 

Ore 17.12 Tre degli attentatori di Parigi sarebbero belgi e proverrebbero dal quartiere di Molenbeek di Bruxelles, da cui provenivano già alcuni dei terroristi del blitz di gennaio in Belgio. Lo riporta il quotidiano belga Dh online. Sono invece in corso, secondo la tv Rtbf, perquisizioni nel quartiere e una persona sarebbe stata arrestata. 

 

Ore 17.10 La solidarietà di Milano a Parigi 

ANSA

 

 

Ore 17.02 «I colloqui di Vienna sulla Siria si sono conclusi. Il processo è iniziato, l’Unione europea farà la sua parte a sostegno delle Nazioni unite per applicare le decisioni prese. Il prossimo incontro a Parigi». Lo ha scritto l’alta rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini.  

 

 

Ore 16.49 «La situazione è seria, anche la Germania è nel mirino del terrorismo internazionale». Così il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maizie’re, al termine del vertice dell’unità di crisi del governo che ha discusso sulle misure di sicurezza in seguito agli attentati di Parigi. «Bisogna rimanere uniti, nel governo e nel parlamento, tra i cittadini e in Europa», ha aggiunto. Tra le misure prese, il ministro ha citato un rafforzamento della presenza della polizia sul territorio, a partire dalle infrastrutture sensibili: stazioni ferroviarie, aeroporti. Su treni e aerei in partenza per la Francia, i controlli sono stati aumentati. Maggiore sorveglianza anche sugli ambienti fiancheggiatori del terrorismo islamista e anche dell’estrema destra, che potrebbe sfruttare l’emozione per gli attentati. Il ministro però ha anche detto che, per motivi tattici, non avrebbe comunicato tutte le misure prese.  

 

Ore 16.44 Alle 19 è in programma una conferenza stampa del procuratore di Parigi, François Molins, a capo delle inchieste sugli attacchi nella capitale francese. 

 

Ore 16.39 Il volo AF1741 di Air France è stato costretto ad annullare il decollo all’aeroporto di Amsterdam dopo una specifica minaccia. Lo affermano i siti di monitoraggio del traffico aereo, secondo i quali i passeggeri sono stati fatti scendere all’aereo. Il volo era diretto a Parigi. La decisione di sospendere il volo Airfrance Amsterdam-Parigi è stata presa dopo una minaccia su Twitter in cui in inglese un utente registrato come «jihadijohn8» ha scritto facendo riferimento al volo russo da Sharm el Sheik: «Dimenticate la Russia? Aspettate quello che succederà sul volo AF1741 da Amsterdam a Parigi...» aggiungendo l’hashtag «Parisattack». La polizia olandese ha deciso quindi di evacuare l’aereo e di perquisirlo. Al momento non si sa ancora se siano stati trovati esplosivi a bordo. 

 

Ore 16.21 Stanno tutti bene i componenti della band americana ieri sera in concerto al Bataclan, ma lo choc è stato grande: «Sparavano con la mitragliatrice», la paura degli Eagles of Death Metal. Tour annullato (Laura Aguzzi)  

 

Ore 16.11 Niente concerto dei Foo Fighters questa sera a Torino. Il tour è stato annullato  

 

Ore 15.55 Anche il calciatore del Napoli Omar El Kaddouri, marocchino e musulmano ha condannato, via Instagram, le stragi parigine: «Ieri sera l’umanità è stata attaccata da assassini fanatici, nulla hanno a che fare con l’Islam e con noi musulmani! Chi ora dissemina messaggi di razzismo verso tutta la comunità islamica forse non ha capito nulla di ciò che è veramente l’Islam» 

 

Ore 15.50 «Sto andando a Parigi a riprendere mia figlia: ieri sera era in un ristorante vicino al Petit Cambodge ed ha visto i terroristi passare e poi sparare. È fuggita e si è messa in salvo con un’amica. È sotto shock ed anch’io lo sono». È il racconto, all’aeroporto di Fiumicino, della signora Antonella, di Roma, in partenza per Parigi per raggiungere la figlia 17enne, del Liceo Virgilio, che è nella capitale francese per uno scambio didattico, previsto fino al 20 dicembre. 

 

Ore 15.46 «Eventuali manifestazioni di solidarietà al popolo francese» si svolgeranno «in luoghi diversi da piazza Farnese» per «assicurare all’ambasciata di Francia, in questo particolare momento, le migliori condizioni di serena funzionalità». È la decisione presa nella riunione di coordinamento delle forze di polizia, dal Prefetto di Roma Gabrielli. 

 

Ore 15.45 «L’unico modo per far finire la violenza è smettere di usarla», scrive Gino Strada su twitter e scatena la polemica al punto che il suo hashtag entra nei trend topic della drammatica giornata di oggi. C’è chi lo accusa di banalità, chi dice che le parole del fondatore di Emergency sono le uniche sagge della giornata. C’è chi si chiede, «quanto tempo ci vorrà per capire che è proprio così?». 

 

Ore 15.43 Accendere una candela su tutte le finestre delle abitazioni, questa sera alle 22, come segno di solidarietà con il popolo francese e di condanna per il massacro avvenuto a Parigi: è l’appello rivolto a «tutte le nazioni, etnie e religioni diverse» che circola su WhatsApp. «Siamo tutti fratelli! che brilli ovunque lo spirito di vita e non bagliori di morte» si legge nel messaggio, che si conclude con un invito al passaparola. 

 

Ore 15.42 «Non abbiamo notizie di Valeria, sappiamo che non è nella lista dei deceduti, è un piccolo conforto. Speriamo sia tra i feriti, ma la Farnesina ci dice che gli ospedali parigini sono “blindati” ed è difficile accedere alle informazioni». Lo ha detto all’ANSA Luciana Milani, mamma di Valeria Solesin, dispersa negli attentati di Parigi. 

 

Ore 15.41 Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha chiamato il capo di Stato francese Francois Hollande per porgergli le sue condoglianze dopo i «barbari attentati terroristi» a Parigi, sottolineando la «ferma condanna dell’Egitto ad ogni forma di terrorismo». Lo riporta la Mena. A Vienna il ministro degli Esteri del Cairo, Sameh Shoukry, incontrando Laurent Fabius alla riunione internazionale sulla Siria, ha affermato che «l’Egitto sarà sempre al fianco della Francia nel combattere il terrorismo».  

 

Ore 15.39 Sugli otto kamikaze degli attentati di ieri sera a Parigi rimasti uccisi nelle loro azioni, sette si sono fatti saltare con le cinture esplosive. È quanto si apprende da fonti dell’inchiesta. Stamattina erano stati individuati 6 assalitori suicidi, successivamente è stato precisato che anche l’uomo rimasto ucciso a boulevard Voltaire, all’esterno del Bataclan, si è fatto saltare con l’esplosivo. Sugli otto terroristi, tre si sono fatti esplodere allo Stade de France, tre nell’assalto della polizia al Bataclan, uno a boulevard Voltaire. L’unico ucciso dalla polizia è stato il quarto all’interno della sala da concerti. 

 

Ore 15.36 #NotInMyName, così nel mondo musulmano vengono condannati gli attentati di Parigi 

 

Ore 15.31 Il kamikaze francese identificato grazie alle impronte digitali aveva 30 anni, essendo nato nel 1985: lo riferisce France info, citando fonti di polizia 

 

Ore 15.27 Il presidio di solidarietà ai cittadini francesi a Milano è stato spostato in piazza Fontana. Lo comunicano Cgil e Pd, confermando l’orario dell’appuntamento, le 16. Inizialmente la manifestazione era stata indetta di fronte al consolato francese, ma poi era stata spostata per motivi di sicurezza. Alcuni degli organizzatori avevano comunicato che si sarebbe svolta alla Darsena ma la Questura - secondo quanto spiegato dal Pd - ha dato l’autorizzazione per piazza Fontana, dove poi hanno deciso di far convergere tutti

 

Ore 15.25 «Un abbraccio a tutto il popolo francese. La condanna a questi atti di terrorismo e criminalità contro l’umanità deve essere senza se e senza ma». Così Izzedin Elzir, imam della Moschea di Firenze e presidente dell’Ucoii, in relazione agli attentati di Parigi. «Il nostro dovere di fronte a questi atti - ha detto ancora Izzedin Elzir - è quello di non fermarsi, di non vivere nella paura e di non creare barriere fra musulmani e non musulmani. Non fare questo significherebbe andare verso gli obiettivi dei terroristi. Bisogna - ha concluso il presidente Ucoii - andare avanti nel dialogo per una vita ed una convivenza pacifica».  

 

Ore 15.23 L’Interpol ha annunciato di aver istituito un’unità di crisi nella sede del suo segretariato generale a Lione per coordinare la risposta agli attacchi terroristici di ieri sera a Parigi. Il centro di comando, attivo 24 ore su 24, lavora in stretta collaborazione con la sua delegazione parigina, spiega una nota, «per fornire l’assistenza necessaria alle autorità francesi» sulle indagini in corso.  

 

Ore 15.21 Alcuni testimoni della strage della sala da concerti Bataclan hanno affermato di aver visto una donna nel commando di quattro terroristi all’origine dell’azione. Secondo la radio Europe 1, una coppia di spettatori presente al concerto afferma di aver visto i terroristi. Sono stati ascoltati per tutta la notte dalla polizia, fino alle 6 del mattino, ed hanno fornito informazioni definite preziose. La madre della donna interrogata ha riferito alla radio che sua figlia «dice di aver visto una donna. A un certo punto si è trovata di fronte ai terroristi, ha visto la donna che era da una parte. Non era armata». Uno degli uomini, continua la madre della teste, «era giovane, un uomo di 30 anni, con una barba di tre giorni e di tipo europeo». 

 

Ore 15.17 La comunità musulmana di Nizza guidata dall’imam Mohamed Elfazazisi è riunita nella moschea Assalam per pregare «per la Francia, per le vittime e le famiglie delle vittime di questo barbaro gesto». «Come musulmani - ha detto il responsabile del consiglio regionale del culto Boubeker Bekri - denunciamo l’usurpazione dei fondamenti ella nostra religione e della nostra identità. Il dramma della Francia è una profonda ferita fatta anche all’intera comunità musulmana».  

 

Ore 15.16 «E’ indispensabile che la Francia ritrovi il controllo delle sue frontiere nazionali in maniera definitiva». Bisogna «chiudere le moschee più radicali ed espellere» gli esponenti più radicali tra i loro fedeli. Lo ha detto Marine LePen, leader del Fronte Nazionale, durante una conferenza stampa a seguito degli attentati a Parigi. 

 

Ore 15.11 Il kamikaze francese è stato identificato dalle impronte su un dito sezionato. Era già noto ai servizi di sicurezza e schedato per la sua vicinanza con gli ambienti islamici più radicali e ritenuti a rischio. Il kamikaze, secondo quanto si apprende, era nato nella banlieue parigina, a Courcouronnes. 

 

Ore 15.08 Gli allevatori italiani hanno sospeso la mobilitazione in corso in questi giorni contro la multinazionale francese Lactalis in segno di cordoglio per gli attacchi di Parigi. «Di fronte al vile attentato che ha colpito il cuore dell’Europa gli allevatori italiani sospendono temporaneamente le attività di mobilitazione sul latte» ha annunciato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nell’esprimere «il profondo cordoglio dell’Organizzazione per le vittime dell’incomprensibile strage di Parigi».  

 

Ore 15.05 «Non si può perdere la vita così. Non si può morire a 26 anni». Non ha parole Alberto Corduas, napoletano “adottato” da Parigi da ormai 10 anni. È a Roma per una settimana di vacanza a Roma. Mai avrebbe pensato di trovarsi il giorno dopo a lasciare un mazzo di fiori davanti l’ambasciata francese per ricordare il suo amico Valentin, ucciso ieri al Bataclan durante la folle notte di attentati a Parigi. «È un amico della mia ragazza, un nostro amico - racconta - Era andato a sentire un concerto con la sua fidanzata al Bataclan. Tra l’altro è vicino casa mia. Io abito proprio in quel quartiere. Stamattina ho trovato il suo nome nella lista dei morti. Aveva solo 26 anni. Spero solo non sia stata un’esecuzione».  

 

Ore 15.01 La band americana Eagles of Death Metal che era in concerto al Bataclan quando hanno colpito i terroristi ha cancellato il concerto di domani sera a Bruxelles. Il gruppo ha deciso di interrompere la tournée europea e di rientrare negli Stati Uniti. Secondo una fonte citata dall’agenzia Belga, anche i Deftones, altro gruppo americano, erano presenti tra il pubblico del Bataclan ieri sera. Dovevano tenere tre concerti da stasera a lunedì nella stessa sala, e anche loro hanno deciso di rientrare negli Usa. 

 

Ore 15.00 Un passaporto egiziano è stato ritrovato vicino a un altro dei kamikaze che si sono fatti esplodere ieri sera davanti allo Stade de France di Saint-Denis. Poco prima, sui resti di un altro dei killer suicidi era stato trovato un passaporto siriano. Il terzo attentatore identificato aveva passaporto francese. 

 

Ore 14.55 Secondo un bilancio tracciato oggi alle 13 dagli ospedali di Parigi, per gli attacchi di ieri sono state prese in carico 300 persone, di cui 80 in stato di urgenza assoluta, 177 in urgenza relativa e 43 implicati (testimoni o accompagnatori). Stamattina, 53 persone sono già state dimesse. Gli ospedali parigini assicurano inoltre di «disporre delle capacità necessarie per garantire l’assistenza» a tutte le persone colpite. 

 

Ore 14.40 La Tour Eiffel resterà chiusa «fino a nuovo ordine». Lo ha comunicato la società che gestisce il monumento simbolo di Parigi. Chiusi anche i cinema multisala delle catene Ugc, Gaumont e MK2 per tutta la giornata di oggi

 

Ore 14.30 L’omaggio del trasformista Arturo Brachetti, il più “francese” degli artisti italiani 

 

Ore 14.11 Le note di Imagine di John Lennon, a due passi dal Bataclan, il luogo del massacro. Un pianista di strada, con il suo strumento trainato da una bicicletta, ha cominciato a suonare nell’area dietro le transenne, dove da stamattina continua il pellegrinaggio dei parigini che vengono qui a portare un fiore o un biglietto in omaggio alle vittime.  

 

Ore 13.54 Un’auto con quattro persone armate a bordo ha forzato un casello autostradale nelle Yvelines, a sud-ovest di Parigi. Secondo fonti di Le Parisien, la polizia sta inseguendo l’auto, una Citroen Berlingo con quattro uomini pesantemente armati, individuata ad Ablis e diretta a Parigi.  

 

Ore 13.48 Falso allarme a Bagnolet: le esplosioni erano dovute a petardi lanciati per una festa di matrimonio. 

 

Ore 13.32 Uditi nuovi spari a Bagnolet, a nord est di Parigi. 

 

Ore 13.28 Un secondo terrorista è stato «identificato»: lo afferma Europe1, spiegando che si tratta di «un francese». Un passaporto siriano, invece, è stato ritrovato sul corpo di uno degli attentatori kamikaze. Accertamenti sono in corso per verificare l’origine e l’autenticità del documento. Lo riferiscono France Press e Ansa.  

 

Ore 13.23 Un nuovo bilancio degli attacchi terroristici di ieri sera a Parigi è stato diffuso da fonti della polizia e sanitarie: i morti sono 128, i feriti 250 di cui 99 in condizioni molto gravi. 

 

Ore 13.21 Il premier bavarese Horst Seehofer ha affermato che «c’è ragione di credere a un possibile collegamento» tra l’uomo arrestato la scorsa settimana nel sud della Germania e gli attentatatori di Parigi, come anticipato da alcuni media tedeschi. L’uomo è stato arrestato il 5 novembre in Baviera durante un controllo di routine in autostrada e nell’auto sono stati trovati «esplosivi, molte mitragliatrici e pistole».  

 

Ore 12.38 «L’Italia sia pronta a qualsiasi evento» ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano, rendendo noto che il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza ha deciso di elevare a livello 2 l’allerta in Italia, il che rende possibile l’impiego dei corpi speciali delle forze armate. Le questure di Roma, Milano e Torino hanno avuto indicazioni di implementare i controlli sul territorio. 

 

Ore 12.31 Un’ala delle Gallerie Lafayette a Parigi è stata evacuata a seguito del ritrovamento di un pacco sospetto. Sono in corso le verifiche. Un allarme analogo è scattato anche all’aeroporto londinese di Gatwick. 

 

Ore 12.30 Una ragazza veneziana risulta al momento «irrintracciabile». Lo si apprende da fonti della Farnesina che precisano che «continuano le ricerche». Si chiama Valeria Solesin, ha 28 anni è ricercatrice alla Sorbona e si trovava con il fidanzato alla sala Bataclan. 

 

 

Valeria Solesin, la ragazza italiana di cui non si hanno notizie  

 

Ore 12.21 «Sono commosso e addolorato - ha detto Papa Francesco il diretta telefonica alla emittente della Cei Tv2000 -. Non capisco ma queste cose sono difficili da capire, fatte da essere umani. Sono tanto vicino al popolo francese tanto amato, sono vicino ai familiari delle vittime e prego per tutti loro».  

 

Ore 11.58 «Otto fratelli, con cinture esplosive e fucili d’assalto, hanno preso di mira obiettivi scelti minuziosamente nel cuore della capitale francese». L’Isis ha rivendicato gli attentati di Parigi. «Un attacco di soldati del “califfato” ha preso di mira la capitale dell’abominio e della perversione, quella che porta la bandiera dei “crociati” in Europa», recita il farneticante comunicato jihadista rilanciato da Site, il sito americano di controllo sulla propaganda islamista 

 

Ore 11.56 I voli Alitalia per Parigi sono regolari, ma i passeggeri potranno comunque modificare la loro prenotazione senza penali entro lunedì 16 novembre. Si raccomanda ai passeggeri in partenza da Parigi di presentarsi in aeroporto almeno due ore prima del volo, a causa del rafforzamento delle misure di sicurezza.  

 

Ore 11,20 Lutto nazionale per tre giorni in Francia per gli attentati di ieri a Parigi, proclamato per decreto. Lo ha annunciato l’Eliseo. 

 

Ore 11.18 Alberto Mattioli, inviato a Parigi, rilancia l’annuncio degli ospedali che fanno sapere di non presentarsi più per donare sangue, poiché le scorte sono sufficienti. 

 

 

Ore 11 «Quello che è successo ieri a Parigi e a Sant Demis vicino allo Stade de France è un atto di guerra commesso da un’armata jihadista contro i valori che noi difendiamo e che siamo: un Paese libero. saremo spietati». Così ha affermato il presidente francese, Francois Hollande, parlando alla nazione in diretta televisiva dall’Eliseo. «La Francia trionferà sulla barbarie» ha aggiunto, lanciando un appello «all’unità indispensabile».  

 

Ore 10.34 L’agenzia Reuters dà notizia di un video in cui ci sarebbe una rivendicazione dellIsis: nel filmato si vede un estremista che, affiancato da altri miliziani, incita i musulmani francesi a portare a termine altri attentati. «Fino a che continuerete a bombardare non vivrete in pace. Avrete paura persino di andare al mercato», sostiene il miliziano, che ha la barba lunga tipica dei jihadisti e parla in arabo. 

 

Ore 10.04 Sono due gli italiani feriti lievemente e fuori pericolo. Si tratta di due giovani di Senigallia che erano al Bataclan con degli amici. Si tratta di una ragazza, raggiunta alla spalla da una scheggia o da un proiettile, che è già stata operata, e di un ragazzo che è stato medicato. Lo riferisce la Farnesina. Intanto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, sottolinea l’importanza di risolvere la crisi siriana per far fronte al terrorismo: «Occorre rafforzare tutti gli sforzi per combattere il terrorismo e avviare un percorso sulla Siria».  

 

 
 

 

Ore 9.43 Cordoglio e solidarietà a Parigi da parte di tutti i Paesi. Il premier Renzi ha incontrato i vertici dell’antiterrorismo: «Colpendo la Francia hanno colpito l’umanità intera - ha detto -. Chiedo a tutte le forze politiche di avere il massimo della responsabilità. Questo è il tempo in cui bisogna stare uniti». Nel pomeriggio incontrerà i capigruppo, anche quelli di opposizione. Da tutte le parti politiche sono arrivate reazioni e commenti su quanto accaduto.  

 

Ore 9 «Questo è un attacco contro la libertà. È diretto contro tutti noi» ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel. La Russia è pronta a interagire strettamente con i partner francesi nelle inchieste ha scritto Vladimir Putin in un telegramma a Francois Hollande.  

 

Ore 8.36 È di 128 morti e 192 feriti, di cui 80 in gravi condizioni, il nuovo bilancio delle autorità di sicurezza e sanitarie di Parigi dopo gli attacchi terroristici di ieri sera nella capitale francese. La capitale francese vive un risveglio surreale. 

 

 
 

 

Ore 8.31 La prefettura e il municipio di Parigi ribadiscono la raccomandazione di non uscire di casa  

 

Ore 8.22 La Santa Sede ha condannato gli attentati compiuti nella notte a Parigi, definendoli «un attacco alla pace di tutta l’umanità» e ha chiesto una reazione «decisa e congiunta» per far fronte all’«odio omicida». 

 

Ore 8.19 Disagi all’aeroporto Charles De Gaulle, principale scalo di Parigi, in conseguenza degli attentati di ieri. Sono infatti sospese tutte le distinzioni tra Paesi Shengen e non come annunciato ieri sera dal presidente Francois Hollande, quindi tutti i documenti di tutti viaggiatori vengono controllati dalla gendarmerie, presente in massa in ogni terminal. Cesare Martinetti è arrivato a Parigi e ci racconta come tutto è cambiato il giorno dopo gli attentati con l’amara riscoperta dell’uso del passaporto in Europa.  

 

Ore 8.04 Allerta massima per i nostri connazionali in Francia. L’unità di crisi della Farnesina raccomanda di prestare attenzione alle indicazioni delle autorità francesi ed evitare ogni spostamento  

 

 
 

 

Ore 7 Degli otto terroristi morti, sei si sono fatti esplodere. Ci sarebbero complici in fuga.  

 

Ore 6.08 Il traffico della metropolitana di Parigi, dei treni suburbani RER e regionali Transilien è ripreso stamattina. Molte stazioni, nelle aree delle sparatorie, restano però chiuse sulle linee 3, 4, 5, 8, 9 e 11: République, Temple, Parmentier, Jacques Bonsergent, Oberkampf, Filles du Calvaire, Strasbourg Saint-Denis, Goncourt, Arts et Métiers, Saint-Sébastien Froissart et Saint Ambroise.  

 

Ore 6.01 Stati Uniti e Francia «continueranno a lavorare insieme e con altri Paesi nel mondo per sconfiggere il flagello del terrorismo». Ad affermarlo nel corso di una telefonata il presidente americano, Barack Obama, e quello francese, Francois Hollande.  

 

 
 

 

Ore 5.38 In segno di rispetto per le vittime ma anche a titolo precauzionale oggi la capitale francese resterà di fatto chiusa: non apriranno, scuole, musei, biblioteche e mercati. Annullato il concerto degli U2 in programma stasera. Lo annuncia l’account Twitter officiale del Municipio di Parigi, listato a lutto. 

 

 

Ore 4.29 Come dopo gli attentati di gennaio a Charlie Hebdo e e all’HyperCacher, la comunità musulmana di Francia condanna senza appello gli attacchi che stanotte hanno insanguinato Parigi.  

 

Ore 4.14 «Air France conferma che l’insieme dei suoi voli da e verso la Francia è mantenuto». È quanto si legge in una nota diffusa dalla compagnia. Air France sottolinea tuttavia che «bisogna prevedere ritardi in partenza e in arrivo in seguito al rafforzamento dei controlli di frontiera». Ai passeggeri viene chiesto di anticipare «il loro arrivo in aeroporto».  

 

Ore 4.00 La polizia di Parigi ha richiamato stanotte in servizio tutti i suoi effettivi. Quasi 6.000 agenti del celebre commissariato centrale al 36 del Quai des Orfrevres sono al lavoro per raccogliere testimonianze e per seguire le indagini. A questi si aggiungono gli ulteriori 1.500 soldati schierati in tutta la regione dell’Ille de France, che portano a 7.000 il totale dei militari impiegati nel piano “Sentinelle”, attivato dopo gli attentati di Parigi (Charli Hebdo e HyperCacher) dei primi di gennaio. 

 

Ore 3.10 Il procuratore della capitale francese, François Molins, ha fornito un primo bilancio dettagliato degli attacchi. Molins ha parlato di «alcuni morti» allo Stade de France, di 18 vittime a rue de Charonne, di un morto a boulevard Voltaire, di cinque vittime a rue de la Fontaine au Roi e di 14 a rue Alibert, davanti al café «Le Carillon». Il procuratore non ha poi fornito un bilancio preciso dell’attacco al teatro Bataclan, limitandosi a indicare un numero complessivo di oltre 120 morti. 

 

Ore 02.46 La Francia ha ristabilito «i controlli alle frontiere», non «la chiusura» dei confini. Ii cittadini europei potranno continuare a circolare in Francia se provengono da Paesi dello spazio Schengen, ma saranno sottoposti a controlli.  

 

Ore 02.42 «Ci sparavano come fossimo uccelli»: così un testimone spettatore della carneficina del teatro Bataclan di Parigi, intervistato dalle tv americane. 

 

Ore 02.25 L’Isis «coprirà di cadaveri le strade di Parigi»: era la minaccia contenuta in un video dello Stato islamico, pubblicato il 14 luglio scorso, lanciata da un jihadista in perfetto francese. L’uomo poi uccideva un soldato siriano con un colpo di pistola alla testa, poi gettava il cadavere in una scarpata. 

 

Ore 02.23 «Stasera è il momento del dolore, delle lacrime, del lutto. Ma Parigi è in piedi e so che i parigini sapranno rialzarsi per essere vicino alle vittime». Lo ha detto il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, parlando ai giornalisti su uno dei luoghi degli attacchi di stasera  

 

Ore 02.22 Chiuso il tunnel del Monte Bianco tra Francia e Italia: lo annuncia i-Tele, citando il Centro regionale d’informazione e coordinamento autostradale (Cricr). 

 

Ore 02.07 American Airlines ha sospeso i voli verso Parigi. «Sappiano che lo scalo Charles de Gaulle è aperto, ma stiamo tenendo a terra i voli in attesa di avere ulteriori informazioni», afferma il portavoce della più grande compagnia aerea americana citato dai media Usa 

 

Ore 01.54 Nuovo intervento di Hollande, fuori dal Bataclon: «Sarà una Francia determinata. unita che non si lascerà impressionare: condurremo una battaglia, saremo spietati con i terroristi». «Ci sono «numerosi feriti, anche gravi, feriti scioccati da ciò che hanno visto». «E’ stata una barbarie». 

 

Ore 01.17 Facebook ha aperto una pagina speciale: Se sei a Parigi, dicci se stai bene  

 

Ore 01.14 Circa 100 morti al Bataclan  

 

TERRORE A PARIGI - videowall  

 

Ore 01.13 «Sparavano in pieno sulla folla e urlavano Allah Akbar»: così un testimone racconta «l’inferno» vissuto a Bataclan dove il concerto è stato interrotto dall’irruzione di uomini armati che hanno cominciato a scaricare i loro fucili a pompa sulla gente. «Sono arrivati degli uomini, hanno cominciato a sparare vicino all’entrata» utilizzando «fucili a pompa». «Tutti si sono buttati a terra, quelli continuavano a sparare, è un inferno», ha raccontato a France Info. 

 

Ore 01.12 «Decine di morti» sono stati trovati dalla polizia entrata nella sala da concerti del Bataclan a Parigi dopo la fine dell’assalto dei reparti speciali della polizia. Lo ha reso noto una fonte delle forze di sicurezza, che parlano anche di «carneficina» 

 

Ore 01.10 Tour Eiffel spenta in segno di lutto 

 

 

Ore 01.09 «La Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa»: è quanto afferma il canale Dabiq France (la rivista francese dello Stato islamico) assumendo la paternità degli attentati. Lo riferisce il Site. 

 

Ore 01.05 Gli ostaggi tratti in salvo al Bataclan escono in lacrime dal locale. I feriti vengono caricati sulle ambulanze e portati via  

 

Ore 01.02 Francois Hollande ha annullato la sua presenza al G20 di Antalya, in Turchia, che si apre domani. Sempre per domattina ha convocato un consiglio di Difesa  

 

 

Ore 01.00 Dopo Parigi, ora «tocca a Roma, Londra e Washington»: è il sinistro proclama che accompagna le celebrazioni dei sostenitori dellIsis, su Twitter, degli attacchi a Parigi, con l’hashtag «Parigi in fiamme». Al momento non c’è una rivendicazione ufficiale dello Stato islamico. Non mancano le minacce a Spagna e Portogallo, territorio dell’antico Califfato in Europa 

 

Ore 00.59 Il racconto dei testimoni della notte del terrore: «La nostra notte barricati nel ristorante a Parigi» (Davide Lessi).  

 

Ore 00.54 Allo stadio l’esplosione è stata provocata da due bombole con al loro interno chiodi e bulloni  

 

 

Ore 00.53 Testimoni raccontano che i terroristi erano giovani, a volto scoperto, silenziosi e sparavano senza pietà 

 

 
 

 

Ore 00.42 Le scuole saranno chiuse domani a Parigi e in tutta la regione Ile-de-France.  

 

Ore 00.39 I giocatori di Francia e Germania sono stati informati solo a fine partita degli attentati all’esterno dello Stade de France e nelle vie di Parigi: «Non sapevano nulla mentre giocavano, sono sceso io negli spogliatoi a raccontare tutto», ha annunciato il presidente della Federcalcio francese Noel Le Graet. Il terreno di gioco è stato completamente evacuato dalle migliaia di spettatori in attesa poco prima di mezzanotte. Anche le squadre hanno lasciato lo stadio. In tribuna, tra gli altri, il tecnico Rudi Garcia. 

 

Ore 00.37 Ecco dove si è scatenato l’orrore di Parigi 

 

 

Ore 00.33 Il post su Facebook di un ostaggio al Bataclan che scrive: «Vivo. Solo dei tagli...Una carneficina...cadaveri ovunque».  

 

Ore 00.30 Le forze dell’ordine hanno dato l’assalto al Bataclan, la sala concerti di Parigi dove decine di persone sono tenute in ostaggio.  

 

Ore 00.27 La CNN riporta che i terroristi stanno uccidendo gli ostaggi del Bataclan uno a uno 

 

Ore 00.25 Il racconto dell’orrore a Bataclan: «La gente piangeva e gridava: scappate» (Giacomo Leso)  

 

Ore 00.20 «I terroristi erano molto calmi. Hanno ricaricato le armi tre o 4 volte». «Gli ostaggi sono stati uccisi uno alla volta»: Lo sostengono alcuni degli ostaggi liberati dalla sala concerto Bataclan. 

 

Ore 00.17 «Lo Stade De France è quasi totalmente evacuato». Lo scrive su Twitter Jerome Fenoglio, direttore di Le Monde. Gli spettatori di Francia-Germania sono stati trattenuti a lungo dopo la partita nello stadio per ragioni di sicurezza dopo le esplosioni avvenute all’esterno. 

ウィーンでのシリア問題の協議で休戦を決定し、スケジュールを発表

 ウィーンで開催されているシリア問題についての協議で、停戦については合意されたが、シリアの未来については意見が対立したままである。

 アメリカ合衆国のケリー国務長官は、ロシアのラブロフ外務大臣国連の特使であるステファン・デ・ミストラ氏とともに開いた記者会見で、「シリアをどうするかについて、まだわれわれの間で意見の対立がみられる」と語った。
 これにたいしてロシアのラブロフ外相は、「それはシリアの国民が決めることだろう」と強調した。休戦についてはケリー国務長官は、「イスラム国」、ヌスラ戦線、その他のテロリストの間での休戦は問題にならないと語った。その他の当事者については戦闘を停止して、来年の一月までに内戦を終了させるために(ラブロフ外相は「遅くともだ」とつけ加えた)、シリア政府と反体制派の間で協議を促進させることが決まったと説明した。その後、半年以内に移行政権が樹立され、一年半以内に選挙が実施されるという。

www.lastampa.it

Kerry: a Vienna trovato un accordo sulla tregua ma non sul futuro di Assad

Lavarov: “Saranno i siriani a decidere il futuro”. Si punta a negoziati diretti tra governo e forze di opposizione
 

 

 
 
«Abbiamo ancora divergenze su che cosa ne sarà di lui», ha spiegato nel corso di una conferenza stampa congiunta insieme all’omologo russo, Serghei Lavrov, e all’inviato speciale dellOnu, il diplomatico italo-svedese Staffan de Mistura.  

 

«Spetterà al popolo siriano decidere», ha ribadito Lavrov. Quanto alla tregua, Kerry ha precisato che non riguarderà comunque nè lo Stato Islamico nè i qaedisti del Fronte al-Nusra, e neppure altri gruppi terroristici. Per il resto, il capo della diplomazia Usa ha confermato che si è deciso di accelerare l’impegno per porre fine al conflitto, allestendo entro il 1 gennaio («Al piu’ tardi», ha chiosato il ministro degli Esteri di Mosca) negoziati diretti tra il governo siriano e le forze di opposizione.  

 

Stabilire la composizione della delegazione di queste ultime, ha sottolineato al riguardo Lavrov, sarà compito di de Mistura. Le tappe successive consisteranno nella formazione di un esecutivo di transizione entro sei mesi, e nella convocazione di nuove elezioni entro diciotto. 

パリのテロによる大惨事。60名以上が死亡か。まだ100名の人質も

  大変なことになりました。本日は短報にします。パリでテロがあり、多数の死者がでています。ドイツとフランスのサッカーが行われていたスタード・ド・フランスで爆発があり、少なくとも40名が死亡したと伝えられます。2名の自爆テロによるものとされています。オランド大統領も観戦中だったとか。まだテロリストが潜んでいるとして、観衆に退去が勧告されています。
 さらにレストランや劇場でも爆発があり、犠牲者がでています。合計で死者は60名を越える模様。パリ19区の劇場バタクランでは100名近くが人質になっていて、犯人は籠城中。この劇場ではアメリカの有名なロックバンド「イーグルズ・オブ・デス・メタル」のコンサートが開かれていました。定員は1200名ほどの劇場です。人質になっている重傷の女性から救援を求めるツイッターが流れています。

 オバマ大統領はテロを激しく非難し、ヒラリーも追悼のツイッターを流しました。オランド大統領は非常事態を宣言し、国境の封鎖を発表しました。記事には多数の写真やビデオと、発生後の時間ごとの細かな情報が記載されています。

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Notte di terrore a Parigi: attentati al grido di “Allah è grande”. Strage allo stadio. La diretta

Almeno quaranta morti allo Stade de France, due kamikaze in azione. Colpiti anche un ristorante e una sala concerti, dove ci sono state altre vittime, in totale potrebbero essere 60. Almeno 100 gli ostaggi al Bataclan. Hollande proclama lo stato d’urgenza, frontiere francesi chiuse
AP

Parigi è nel caos

 
 
 Ore 24.22 Fonti della polizia francese confermano che a Parigi ci sono stati due attacchi kamikaze e una bomba vicino allo stadio 

 

Ore 24.21 La situazione resta per ora normale alla frontiera Italia-Francia di Ventimiglia, dove da ieri è sospeso Schengen in vista del prossimo vertice sul clima in programma a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre.  

 

Ore 24.20 «I terroristi erano molto calmi. Hanno ricaricato le armi tre o 4 volte». «Gli ostaggi sono stati uccisi uno alla volta»: Lo sostengono alcuni degli ostaggi liberati dalla sala concerto Bataclan. 

 

Ore 24.17 «Lo Stade De France è quasi totalmente evacuato». Lo scrive su Twitter Jerome Fenoglio, direttore di Le Monde. Gli spettatori di Francia-Germania sono stati trattenuti a lungo dopo la partita nello stadio per ragioni di sicurezza dopo le esplosioni avvenute all’esterno. 

 

 

Ore 24.15 Una delle esplosioni allo Stade de France è stata provocata da un attentatore suicida. In Francia non era mai accaduto. Lo affermano fonti concordanti riprese dai media francesi su Twitter

 

Ore 24.14 L’orrore che sta sconvolgendo la capitale francese e tutto il Paese lascia esterrefatti e sgomenti. Lo scrive il Capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio a Francois Hollande: «Seguo con apprensione e forte dolore gli sviluppi dei barbari attacchi terroristici ancora in corso a Parigi». 

 

Ore 24.12 «Sono profondamente scioccato dagli eventi di Parigi. Piena solidarietà con il popolo di Francia». Lo scrive su Twitter il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker.  

 

Ore 24.11 La polizia di New York ha alzato il livello di allerta dopo gli attacchi sanguinosi avvenuti a Parigi. Lo rendono noto le autorità 

 

Ore 24.10 È in corso un assalto delle forze di sicurezza. Le strade di Parigi sono deserte. Chi era fuori casa è corso velocemente al riparo. 

 

Ore 24.09 In una Parigi in preda al caos, la solidarietà fra cittadini corre sui social network. Su Twitter, tramite l’hashtag #PorteOuverte (porta aperta), gli abitanti delle vie dove sono avvenute le sparatorie o delle aree circostanti offrono rifugio ai passanti spaventati o a chi non riuscirà a rientrare a casa per la notte. Molti utenti stanno diffondendo il messaggio, ma non senza invitare alla prudenza. Tra le raccomandazioni più diffuse, non scrivere in un tweet pubblico la propria esatta collocazione o indirizzo e contattarsi solo con messaggi privati. L’hashtag è rapidamente salito tra i trending topic, ed è ora al quinto posto in Francia, subito dopo quelli relativi agli attentati. 

 

Ore 24.08 Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha convocato per domani mattina alle 9 e 30 il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che sarà in via eccezionale presieduto dal premier Matteo Renzi. 

 

Ore 24.06 «Stasera ancora l’orrore... Sospendiamo le nostre campagne fino a nuovo ordine». Queste le parole su Twitter dell’europarlamentare e presidente del Fronte Nazionale, Marine Le Pen.  

 

Ore 24.05 «Le notizie da Parigi sono strazianti. Prego per la città e le famiglie delle vittime». Lo scrive su Twitter Hillary Clinton.  

 

Ore 24.03 L’Italia piange le vittime di Parigi e si unisce al dolore dei fratelli francesi. L’Europa colpita al cuore saprà reagire alla barbarie. Lo afferma il premier Matteo Renzi. 

 

Ore 24.01 La prefettura di Parigi, dal suo account Twitter, raccomanda «per le prossime ore» alle persone «che si trovano in casa, a casa di amici o in luoghi di lavoro» in città e nella regione di «evitare di uscire salvo in caso di necessità assoluta». Ai locali pubblici è chiesto di «rafforzare la sicurezza agli ingressi e accogliere chi ne ha bisogno», e di «interrompere le manifestazioni in corso all’aperto».  

 

Ore 24.00 Duecento soldati sono stati inviati al X e XI arrondisment 

 

Ore 23.58 Circa 30 persone sono fuggite dalla sala concerti Bataclan, apparentemente liberate dalla polizia. Lo riporta un giornalista di France 2 su Twitter. Al momento non è possibile verificare la veridicità della notizia 

 

Ore 23.55 Hollande: «È un orrore su mia decisione mobilitato tutte le forse dell’ordine per fermare gli autori degli attentati. Messe in sicurezza le zone in cui sono stati compiuti gli attacchi. Dichiariamo lo stato d’urgenza, chiusura delle frontiere. Nessuno deve poter entrare o uscire. Vogliono farci paura, non ce la faranno mai. La Nazione è forte e sarà sempre più forte per combattere i terroristi. Dateci il vostro sostegno per combattere al meglio questi attentati» 

 

Ore 23.53 Il tweet di una donna che è riuscita a fuggire dal Bataclan  

 

Ore 23.51 Il governo francese terrà un Consiglio dei ministri straordinario verso mezzanotte. Lo riferiscono diversi media francesi. Secondo BfmTv, il presidente Francois Hollande dovrebbe prendere la parola poco prima, intorno alle 23.50. 

 

Ore 23.48 Le condoglianze di Obama: «E’ un attacco contro l’umanità e contro i nostri valori. Siamo a disposizione della Francia. Non ho ancora chiamato il presidente Hollande, lo farò nelle prossime ore. Situazione che ci spezza il cuore. Sappiamo cosa significa. Faremo il nostro meglio per aiutarli» 

 

Ore 23.46 Liberation cita la testimonianza di un ostaggio all’interno del Bataclan, sarebbe ferito in modo grave.  

 

 

 

Francia sotto attacco, l’anno terribile: da Charlie Hebdo al Tgv  

 

Ore 23.45 Il presidente americano Barack Obama terrà una dichiarazione sugli attacchi di Parigi.  

 

Ore 23.41 «Abbiamo avuto paura, abbiamo tanta paura. Eravamo nella zona del ristorante del X arrondissement quando abbiamo visto la gente che scappava, le sirene della polizia. Così siamo corsi verso la metro e siamo tornati in albergo. È stata una delle più brutte esperienze mai vissute». Lo affermano all’AGI una coppia di turisti italiani a Parigi. «Adesso siamo in albergo ma abbiamo tantissima paura. Doveva essere un viaggio di piacere ed invece. Continuiamo a chiedere informazioni ma nessuno ci dice nulla».  

 

Ore 23.40 Sono almeno 60 i morti a Parigi: lo riferisce BfmTv citando fonti di polizia 

 

Ore 23.39 «Siamo riusciti a fuggire, c’era sangue dappertutto, hanno tirato con un fucile a pompa sulla folla». Lo racconta al sito di Le Figaro un testimone scampato alla sparatoria nella sala concerti Bataclan 

 

Ore 23.38 A Parigi, è stato attivato il piano «rosso alfa», un piano d’urgenza destinato a portare soccorso in modo coordinato ad un numero elevato di vittime in caso di «attentati multipli».  

 

Ore 23,35 Un’ennesima sparatoria è in corso nel centro di Les Halles. Lo riferisce la radio Europe 1 

 

 

Ore 23.33 Il presidente Usa Barack Obama è stato informato sugli attacchi avvenuti a Parigi da Lisa Monaco, responsabile dell’antiterrorismo. Lo riferisce la Casa Bianca. I responsabili della Sicurezza nazionale hanno aggiunto che «non ci sono minacce specifiche e credibili nei confronti degli Stati Uniti». 

 

Ore 23.32 «Sono scioccato dagli eventi di Parigi. I nostri pensieri e preghiere sono con il popolo francese. Faremo tutto ciò che possiamo per aiutare».  

 

 

Ore 23.31 «Siamo stati informati di questa vicenda appena adesso: è inutile dire che facciamo finta di niente, si tratta di fatti che preoccupano e fanno paura». Così il ct della Nazionale, Antonio Conte, a caldo commenta i morti di Parigi.«È evidente che di fronte a queste vicende - ha detto Conte - tutto passa in secondo piano» 

 

Ore 23.29 Sono almeno cento gli ostaggi nella sala concerti Bataclan nel XI arrondissement di Parigi. Lo riferisce la polizia 

 
 

 

Ore 23.24 Al Bataclan era in corso il concerto della band americana Eagles of Death Metal. La capienza del locale è varia tra le 1200 e le 1500 persone. 

 

 

 

Ore 23.23 Nell’ultima delle tre sparatorie avvenute a Parigi, sulla rue de Charonne, l’assalitore ha sparato da un’auto, tre o quattro raffiche e poi alcuni colpi isolati, contro i tavolini all’esterno di un ristorante. Lo riferisce un testimone citato dal sito di Le Figaro.  

 

Ore 23.19 L’innalzamento delle misure di sicurezza disposto dal Viminale riguarda tutti gli obiettivi sensibili presenti nel nostro paese. In particolare, è stato disposto un rafforzamento delle misure di sicurezza sugli obiettivi riconducibili alla Francia a Roma e Milano. 

 

 
 

 

Ore 23,13 Militanti dellIsis celebrano su Twitter gli attacchi di Parigi con l’hashtag in arabo «Parigi in fiamme». 

 

Ore 23,13 Sale a quaranta il numero dei morti allo stadio 

 

Ore 23.10 Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, dopo i primi contatti con il capo della Polizia Alessandro Pansa, ha disposto «un immediato innalzamento dei livelli di sicurezza su tutto il territorio nazionale». L’antiterrorismo italiano è in costante contatto con gli omologhi francesi per seguire con la massima attenzione ciò che sta accadendo a Parigi, anche allo scopo di predisporre ulteriori interventi preventivi.  

  

Ore 23.08 Gli assalitori «sono ancora in strada, tornate a casa». Con queste parole la polizia francese sta evacuando le strade attorno ai luoghi dove si sono verificate le sparatorie di stasera. Lo riferisce France 24 

 

Ore 23.06 Il presidente francese Francois Hollande si è recato al ministero dell’Interno per un «punto della situazione» dopo gli attacchi multipli a parigi, che hanno causato decine di morti e il rapimento di alcuni ostaggi. Lo rende noto il suo entourage.  

 

Ore 23.05 Testimoni della presa di ostaggi alla sala da concerti Bataclan di Parigi ha parlato - in lacrime - di uno dei terroristi che gridava «Allah u Akbar», «Allah è grande». Lo riferiscono i media francesi 

 

Ore 23.05 Sono almeno 26 i morti  

 

Ore 23.03 Gli attentatori hanno gridato «Allah è grande» 

 

Ore 23 Delle 18 vittime, quindici sono rimaste uccise durante la sparatoria nella sala concerti di Parigi Bataclan, altre tre nei pressi dello stadio di Francia uccise dalle tre esplosioni - sembra con polvere da sparo mista a chiodi -. Altre dieci sono rimaste ferite attorno allo stadio. 

 

Ore 22.55 È stato ucciso uno degli autori degli attentati che hanno colpito Parigi. Lo ha riferito Europe 1 

 

Ore 22.52 Dopo le tre esplosioni allo Stade de France - dove migliaia di persone assistono all’amichevole Francia-Germania - le inferriate attorno all’impianto sono state bloccate. Nessuno al momento può più lasciare i dintorni dello stadio. Si ignora come sarà gestito, fra pochi minuti, il deflusso degli spettatori 

 

Ore 22.50 Nelle tv francesi si parla di sessanta ostaggi 

 

Ore 22.42 Ci sono ostaggi nella sala concerti Bataclan 

 

Ore 22.40 I morti nei quattro attentati simultanei sono almeno 18, lo dice la polizia francese.  

 

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ORRORE A PARIGI  

L’ombra del terrorismo torna a scuotere Parigi: tre attacchi congiunti sono stati perpetrati questa sera nel cuore della capitale. Sarebbero almeno 18 i morti. Una prima sparatoria a colpi di kalashnikov in un ristorante del decimo arrondissement di Parigi, ad agire sarebbe stato un gruppo di uomini mascherati. La seconda sparatoria ha avuto luogo al Bataclan, una nota sala di concerti nell’XI arrondissement, non lontano dalla sede di Charlie Hebdo. E la memoria non può che tornare agli avvenimenti dello scorso gennaio.  

 

Secondo testimonianze riportate da radio e tv almeno 50 colpi sono stati sparati nei pressi del teatro. Il terzo attacco è stato invece perpetrato nei pressi della Rue de Charonne. Secondo I-Télé ci sarebbero undici vittime a terra. Un giornalista del quotidiano Le Monde presente sul posto parla di un individuo armato che aperto il fuoco contro i tavolini di un café.  

Esplosioni sono state udite anche attorno allo Stade de France, alla periferia di Parigi, dove era in corso l’amichevole Francia-Germania. Secondo le prime notizie, il presidente Francois Hollande sarebbe stato evacuato dallo stadio per motivi di sicurezza. 

湯川遥菜さんと後藤健二さんを殺害したジハーディ・ジョン、ドローン攻撃で死亡か

  アメリカ軍のドローンがシリアのラッカでモハメド・エンワジを殺害した。これはジハーディ・ジョンという通称で知られている人物であり、クウェート出身でロンドンに住んでいた。イスラム国のスポークスマンとして知られ、インターネットで人質の首を切る映像で有名だった。

 アメリカ国防総省のスティーヴ・ウォーレン報道官は、「ジハーディ・ジョンが殺害された考えるだけの十分な根拠がある」と発表した。ただし「確認するにはまだしばらく時間がかかる」という。ウォレン報道官は「われわれはずっと彼を追跡していた。そして市民に犠牲がでる恐れのない機会が得られたので、行動に移った」と説明している。
 ただしホワイトハウスからの確認はない。オバマ大統領のジョシュ・アーネスト報道官は、「現在は作戦の成果を確認している段階だ」という。ただしイスラム国は死亡報道を否定し、負傷したがまだ生きていると主張している。ラッカの現地の目撃者は、ジョンが病院に運ばれるところを目撃したと語っている。
 シリア人権監視団のラミ・アブデル・ラーマン代表はガーディアン紙にたいして、ラッカの現地の人の言葉として、「100%確実だ。彼の体は爆発でバラバラに吹き飛んだ」という証言を伝えている。

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L’uccisione del boia dellIsis Jihadi John tra dubbi e conferme

È stato colpito da un drone in Siria. Il Pentagono: «Abbiamo la ragionevole certezza che sia morto». Ma la Casa Bianca ancora non conferma. Una ong siriana si dice sicura al cento per cento. I jihadisti negano: è solo ferito
 

Mohammed Emwazi, conosciuto anche come Jihadi John, 27 anni, in un video diffuso dall’Isis

 
 

Un drone Usa vicino a Raqqa in Siria ha ucciso Mohammed Emwazi, conosciuto come Jihadi John, il londinese di origine kuwaitiana noto per essere il boia dellIsis, il protagonista delle decapitazioni diffuse sul web. Il portavoce del Pentagono, Steve Warren: «Abbiamo la ragionevole certezza che Jihadi John sia stato ucciso». Lo ha detto il spiegando però che «ci vorrà tempo per confermarlo». Fonti dell’Intelligence «ci hanno rassicurato che questo individuo era Jihadi John - ha aggiunto il colonnello Warren -. Lo seguivamo da tempo e quando si è presentata l’opportunità di colpire senza provocare vittime civili, siamo entrati in azione». Nessuna conferma arriva invece dalla Casa Bianca: «Al momento non siamo in grado di confermare i risultati dell’operazione», così il portavoce di Barack Obama Josh Earnest. L’Isis però smentisce la notizia della morte: è ferito ma ancora vivo. Testimoni oculari a Raqqa hanno riferito a Sky di aver visto portare il jihadista in ospedale. Mira a sbaragliare il campo da ogni dubbio il direttore dell’Osservatorio nazionale siriano (Ondus), Rami Abdel Rahman, che dichiara al Guardian, citando fonti di Raqqa: «Siamo sicuri al 100%, il suo corpo è stato dilaniato dall’esplosione».  

E non è questo l’unico colpo inflitto oggi all’Isis, che a perso per mano curda il controllo della roccaforte Sinjar in Iraq

 

IL DRONE AVREBBE COLPITO L’AUTO DEI “BEATLES  

«Stiamo valutando i risultati dell’operazione di questa notte e daremo informazioni più precise non appena potremo», ha detto il portavoce del Pentagono, Peter Cook. Un alto funzionario ha aggiunto che il drone avrebbe colpito un’auto sulla quale viaggiavano il boia e altri membri del gruppo di assassini che si fa chiamare i Beatles per via dell’origine britannica, ma non ha voluto fornire altri dettagli.  

 

 

La mappa della zona di Raqqa in cui ha operato il drone  

 

CHI È IL BOIA DELLISIS  

Jihadi John in realtà si chiama Mohamed Emwazi, è nato in Kuwait nel 1988 ma si è trasferito con la famiglia a Londra all’età di 6 anni dove cresce con un fratello e due sorelle e si laurea in informatica. È diventato uno degli uomini più ricercati al mondo dopo il video della decapitazione del giornalista americano, James Foley (nella foto), nell’agosto dello scorso anno. Poi ci fu quello del reporter Usa, Steven Sotloff, dell’operatore americano Abdul-Rahman Kassig, dei britannici David Haines e Alan Henning e del giornalista giapponese Kenji Goto. 

 

 

 

 

Nei video dove annunciava le macabre esecuzioni degli ostaggi stranieri è sempre comparso con il volto coperto da un passamontagna, completamente vestito di nero e con un coltello in mano. Un anno dopo l’esecuzione di James Foley, il boia viene identificato; mesi dopo i giornali britannici pubblicano una foto con il suo vero volto. E i dettagli sul suo passato.